5. Prime Impressioni

810 34 0
                                    

Il giorno seguente, la domenica, ci alzammo solamente alle tre del pomeriggio. Dormimmo per circa quattordici ore consecutive. Non avevo mai dormito così tanto in vita mia.
Quel giorno saremmo dovuti uscire di nuovo al Sound.B. Però saremmo anche dovuti andarcene prima. Kay entro le dieci doveva essere a casa, ed io dovevo andare a prenderla dalla zia.

«Hei» salutai Evan, appena sveglio.
«Sbronza del cazzo»
«Buongiorno anche a te» risi.

Gli consigliai di prendere un'aspirina.
Ovviamente sapeva che doveva prenderla, con l'esperienza che aveva nell'ubriacarsi..
Glielo ricordai solamente.

Fui la prima ad alzarmi, gli preparai l'aspirina e preparai anche da mangiare velocemente per tutti e tre.

Dopo una decina di minuti entrai in camera con tre piatti tra le mani e il bicchiere con dentro la medicina tra i denti. Non avevo altro modo per mantenerlo.

«Come è andata ieri?» mi chiese Abbie prendendo i piatti.
«Okay» risposi col bicchiere in bocca.

Nel gruppo in cui eravamo stati tutta la sera precedente veramente mi trovai bene.
Erano tre ragazze e quattro ragazzi.
C'era Jason, che era il nuovo ragazzo di Evan dall'aspetto perfetto e dai zero difetti.
Poi Caleb, colui con cui feci amicizia maggiormente. Era davvero una bella persona. Molto tranquilla e socievole.
Era proprio come me. Non era certamente bello quanto Jason, ma a me piaceva come persona.
Max e Charlie erano due gemelli dai capelli rossi, uno era gay e single e l'altro etero e impegnato. Entrambi erano molto molto divertenti.
Tra le ragazze c'era Elix, la fidanzata di Charlie. Lei era tinta, bionda. Bassina e minuta. Era dolcissima.
Poi c'erano Evelin e Axel, due ragazze fidanzate. Evelin tendeva ad essere più un maschio, anche se aveva i capelli lunghi. In realtà era rasata ai due lati, bionda naturale e capelli lunghi quanto i miei. Ad un certo punto mi sono chiesta davvero quanti anni avesse, dato che aveva tatuaggi dappertutto e molti piercings.
Axelina, o Axel, era senz'altro femminile, e aveva degli occhi a mandorla da uno sguardo talmente sensuale che ti facevano perdere la testa solo dopo cinque secondi. Entrambe erano molto dolci, solo che
Axelina, a differenza di Evelin, era abbastanza esibizionista.
Beh, non tutti sono perfetti. Infatti ero sicura che prima o poi avrei trovato un difetto in Jason.

Comunque, mi diedero tutti una buona impressione.

«Quello è il nostro solito gruppo» disse Evan dopo aver preso l'aspirina.
«Mi piacciono» mi sedetti sulla poltrona accanto al letto.
«Da ieri anche il tuo di gruppo» disse Abbie.
«Caleb mi attira particolarmente»
«L'ho notato» rise «È bisex»
«Fantastico!» ironizzai.
Evan scoppiò a ridere.
«Oggi dovremmo tornare prima, per andare a prendere Kay» mi alzai.
«Sure» disse Evan. «Dove vai?»
«A lavarmi e prepararmi» risposi uscendo dalla stanza.

Nella doccia, mi passò per la mente quell'Alex. Mi chiedevo perché non facesse parte del gruppo quando era cosi..intima, con Abbie. Cioè, per intima intendevo che le era molto amica, non cose riguardanti sesso. Mia cugina era etero.
Ma poi il pensiero mi sfuggì via di mente subito dopo che i ragazzi fecero erosione nel bagno mentre mi lavavo. Quella si che era pura intimità!

Dopo una circa una mezz'ora eravamo tutti e tre pronti per uscire, di nuovo. In due minuti eravamo già al Sound.B, perché prendemmo l'auto, dato che da lì, più tardi, saremmo direttamente dovuti andare a prendere la bambina. Per questo non ero vestita neanche in un modo particolare e speciale, dato che la zia mi avrebbe visto. Avevo un jeans chiaro e una camicia di Evan blu.

Fu indimenticabile quel giorno.
Mi accorsi di Alex davvero per la prima volta. Ricordo ogni minimo particolare, ogni minima sensazione che provai nei suoi cofronti. Ricordo anche come lei era vestita. Ricordo tutto.

Eravamo in pochi; io, Abbie e Evan, Charlie ed Elix, Alex e il ragazzo con cui spesso stava, Matt. Era il suo migliore amico, me lo sussurrò Abbie dopo che glielo chiesi. Non le chiesi l'orientamento sessuale di Alex; era chiaro che fosse lesbica. Mi accorsi di lei quando entrammo nel locale e ci sedemmo ai divanetti. Alex era seduta di fronte di me, accanto ad Abbie, io accanto ad Evan. E fu li la prima volta in cui la notai davvero, e la prima volta in cui presi della vodka liscia.

Le calde e poche luci accese nel locale facevano risaltare i suoi piccoli occhi di color verde intenso, gonfi per l'erba, e i suoi capelli neri e corti.
Quel taglio di capelli gli stava da Dio.
Aveva una T-shirt davvero enorme, chiaramente maschile, bianca e nera. Dei jeans grigi, maschili così come la maglietta, dal cavallo basso. (Come li chiamava Evan).
Era una ragazza bellissima come mai avevo visto prima. Cioè, ce n'erano mille più belle di lei, ma era lei che mi fece solo quell'effetto strano, che non ho mai saputo spiegare.
Beh, le ragazze un po' come lei, anche come Evelin, mi hanno sempre un po' attratto. Cioè, quelle che tendevano all'essere mascoline. Ma con Alex fu tutta un'altra cosa. Davvero. Non fu un colpo di fulmine, ne me ne innamorai all'istante. Ma quando la vidi sorridere semplicemente mi venne una voglia enorme di conoscerla. Continuavo a fissarla, scaturiva in me qualcosa mai provata prima; volevo conoscerla ad ogni costo per davvero. Tutto ciò che pensavo era quello, che volevo scoprire che tipo di persona fosse.
Ma non sapevo come muovermi. Lei non mi aveva neanche notato.
Aveva un sorriso davvero meraviglioso. Nonostante non mi fosse mai successa prima una cosa del genere con una ragazza, sentivo lo stesso che potesse nascere davvero qualcosa di diverso e serio per lei. Avevo paura che potesse piacermi. Ebbi paura che potesse piacermi dal primo istante in cui mi accorsi davvero di lei. Paura non so di cosa, ma c'era. E poi, aveva un'area così conosciuta. Aveva lo stesso colore e lo stesso taglio di occhi di Abbie. Solo che gli occhi di Abbie erano forse apparentemente più belli, dato che lei non si sfondava di canne e non aveva di conseguenza gli occhi gonfi. Ma questo non era un problema; adoravo gli occhi di Alex. E poi avevano anche i capelli neri naturali entrambe.

Capii subito che lei sicuramente non aveva intenzione di fare il primo passo. Così decisi di farlo io, cacciando fuori tutto il coraggio che avevo e dimenticandomi completamente di tutti. Caleb, Evan, Abbie. Anche Kay.
Neanche conoscevo il cognome di quella persona, che già mi mandava in tilt, confusione e panico totale a tal punto di cacciare tutto il coraggio in me per conoscerla. 'Wow' pensai. Hah.

Dopo averla osservata silenziosamente per circa dieci minuti consecutivi, incrociammo gli sguardi. Provai subito timidezza e disagio, per non bastare. Distolsi subito lo sguardo dopo poco.

'Chissà perché mi ha rivolto quello sguardo. Chissà a cosa stava pensando guardandomi' pensai di conseguenza.

Quando verso le otto uscimmo dal Sound.B e ci recammo verso le scale, Alex e Matt vennero con noi. Io e lei non ci rivolgemmo più sguardi, o meglio, lei non mi rivolse più sguardi. Almeno credo. Non socializzammo. Una cosa mi disse; «Hai un clipper?» aveva una voce roca ma allo stesso tempo dolce.
La voglia di conoscerla in quel preciso instante culminò.
«Certo» gli diedi il clipper di Evan.
«Grazie» mi disse quando finì.

E così tutto finì. Ero contenta, almeno sapeva della mia esistenza. E poi, non finì proprio del tutto, perché decisi di fare il primo passo salutandola quando decidemmo di andarcene.
«Ciao» la salutai.
«Ah ciao» ricambio con due baci.
Ero maledettamente tesa.
«Io sono Sam comunque» sorrisi.
«lo so» sorrise. «Alex»
E davvero lì tutto finì.
Quel 'lo so' mi confuse. Inutile dire quanto la pensai.
Hah, per tutto il resto della serata. Ab ed Evan non seppero niente quella sera, ne si accorsero di nulla e ne mi chiesero niente fortunatamente. Non volevo ancora dirglielo perché volevo essere sicura di ciò che sentivo; se era una vera cotta, semplice stima, oppure un'attrazione chimica, o solo Dio e la Madonna e i Santi sapevano cosa.

La pensai fino alle due del mattino, poi mi addormentai.
Altro che prima impressione. Quella ragazza mi stroncò letteralmente a sua insaputa.
Mi mise lo stomaco in subbuglio.

SAM || By Athelophobian.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora