Capitolo 3

862 39 0
                                    

Il giorno dopo a colazione il mio ragazzo aveva pubblicamente dichiarato l'amore per i biscotti di mia madre.

"Ma quando io sono a lezione, che hai intenzione di fare tu?" - chiesi a Sangio. In effetti l'idea di lasciarlo da solo non mi faceva impazzire.

"Non puoi semplicemente non andare? Oggi è sabato, domani sera devo ripartire."

"Non è facoltativa la lezione, devo andarci. È un Accademia" - risposi.

"Puoi venire con noi, ti facciamo visitare un po' Roma" - s'intromise mio padre. "Ti facciamo mangiare la carbonara più buona della tua vita!".

Li lasciai in cucina a parlare di cibo e musica, filai in bagno a prepararmi. Il telefono mi squillò più volte, era Chiara.

Chiara » Sei improponibile Giù.

Giulia » Che ho fatto adesso?

Chiara » Che hai fatto? Avevi promesso ieri che saremmo uscire ieri sera. Il professore ti ha rapita e portata in un'altra dimensione per caso?

Mannaggia, c'era il viva voce.

Giulia » Vuoi stare un po' zitta? Sei in viva voce per tua informazione e ieri sera Giovanni mi ha fatto una sorpresa, passa il fine settimana qui.

Chiara » Oh cazzo, davvero? Cazzo. Allora stasera usciamo, così mi conosce e sta un po' meno teso quando esci con me!

Giulia » Guarda amo, se ti conosce sicuramente si preoccuperà più di quanto non faccia già

Chiara » Passo a prenderti per andare a lezione tra cinque minuti, sbrigati

La mia migliore amica si presentò fuori casa mia dopo circa mezz'ora, ma l'importante è provarci ad essere puntuale. Il mio ragazzo era uscito insieme a mio padre, dieci minuti prima che uscissi io.

Mentre aspettavamo l'autobus, aggiornai Chiara sulla situazione Matteo.

"Sembri tanto una Santa caduta dal cielo e poi ne combini più di me"- esclamò lei dopo aver sentito la storia. "E brava la mia Lola"

"Dai amo, non scherzare. È una cosa seria" - le risposi mentre tentavo di sciogliere i nodi delle mie cuffie.

"Non scherzo Giù, hai 19 anni, divertiti. Non puoi creare paranoie su tutto" - di sicuro la mia migliore amica era il mio opposto. Se io riflettevo mille volte su una cosa prima di farla, lei ci si buttava a capofitto senza volerne neanche i dettagli.

"Ma sono fidanzata, non è normale" - esclamai.

"Giù... ascolta. Sei fidanzata, va bene. Ma non stai facendo nulla di male. Vi siete baciati?"

"No"

"Siete andati a letto insieme?"

"No"

"E allora di che ti preoccupi? Se dovessi cominciare a piacerti, poi deciderai che fare con Sangio, ma non bagnarti prima che piova. Okay?"

Il suo discorso non mi aveva convinta molto ma in effetti non avevo fatto niente di male. Finora.

DIVERSE ORE DOPO
ROMA CENTRO

"Sangio avrai il gran onore di visitare ogni luogo di divertimento qui a Roma con la sottoscritta, e non è cosa da poco" - strombazzò Chiara non appena mise piede fuori dal taxi che ci aveva portato in centro.

Costruire || Giulia StabileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora