T/n pov:
-Lui...lui...è..-
Non riesco nemmeno a mettere insieme due parole di senso compiuto.Sto provando un misto di emozioni che variano dallo stupore alla più totale confusione.
-Quindi...quel ragazzo conosce Endeavor...- ragiono, convinta di star solo pensando nella mia testa.
Mi rendo conto tardi di aver detto una cazzata madornale, oltretutto a voce alta.
Le mie nuove compagne di classe mi guardano male, probabilmente chiedendosi cosa io abbia bevuto al posto del caffè questa mattina a colazione.
"E siamo già alla seconda figura di merda della giornata, complimenti t/n"
-Ecco, ehmmm- cerco di trovare qualcosa da dire -Vedete, Endeavor è una persona che stimo moltissimo... perciò mi ha mandata in confusione scoprire di avere suo figlio in classe con me- provo a rendere la situazione meno imbarazzante, ottenendo l'effetto opposto.
-Bhè potresti andare a parlarci. Ho notato che prima ti stava fissando- la ragazza che ha parlato era rimasta in silenzio fino a questo momento.
Ha un aspetto che potrebbe ricordare in parte quello di una rana, perciò suppongo che il suo quirk sia legato proprio a questo animale.
Declino gentilmente l'offerta, anche se mi farebbe davvero piacere stringere un rapporto di amicizia con quel ragazzo.
La mia unica paura è che, però, il mio sia un semplice interesse personale, dato dalla parentela che c'è tra lui ed Endeavor.
"Io non sono quel tipo di persona che usa gli altri unicamente per i suoi scopi" penso a questa frase con tanta convinzione, ricordando quali sono gli ideali che inseguo.
Grazie a questa rivelazione però ora è tutto più chiaro: probabilmente mi sembrava che quel ragazzo avesse un aria famigliare perché assomiglia molto a suo padre, ed in alcune foto compare addirittura insieme a lui.
Mina inizia a parlare rompendo il silenzio imbarazzante che si è creato tra noi ragazze -Secondo voi oggi ci faranno fare il giro della scuola?! Oppure magar...-
Non riesce nemmeno a completare la frase a causa del chiacchierio di sottofondo, che si interrompe bruscamente, quando fino a pochi istanti fa proseguiva imperterrito.
Non riesco a capire perché tutti si siano zittiti all'improvviso. Così seguo i loro sguardi stupiti, rivolti nella stessa direzione, nella speranza di capirlo.
Tutti gli occhi sono puntati verso il pavimento della classe.
-Mi sono serviti circa otto secondi per farvi stare zitti. Il tempo è prezioso: imparate a farne buon uso- la voce maschile che ha pronunciato queste parole proviene dall'interno di un sacco a pelo giallo.
Non so se ridere o piangere alla vista dell'uomo all'interno. Sembra una specie di lombrico depresso che avrà dormito si e no un'oretta questa notte.
Ha un aspetto piuttosto trasandato e poco curato. Non ho idea di chi potrebbe essere, né con tutta onestà mi interessa scoprirlo.
Prima che chiunque possa dire o fare qualcosa, l'uomo ci precede presentandosi con la voglia di vivere che ho io alla mattina -Sono Shōta Aizawa...- fa una pausa squadrandoci uno ad uno -...e sarò il vostro cordinatore-.
Un mormorio di disappunto si alza tra i banchi, ma l'uomo lo ferma con un semplice gesto della mano, catturando di nuovo tutta la nostra attenzione -Avanti, non perdete tempo, indossate queste e andate in cortile-.
Svogliatamente apre la cerniera di una borsa che teneva con sé, buttandola a terra e uscendo dall'aula senza nemmeno salutare.
-Non ci chiede nemmeno i nostri nomi, che maleducato- sussurra Momo, la ragazza alta e slanciata.
Vorrei rispondere, ma non so che dire. Il comportamento del cordinatore ha spiazzato anche me.
Solo dopo qualche scambio di sguardi tra noi studenti, ci decidiamo a fare qualcosa.
Mio cugino è il primo ad avvicinarsi per controllarne il contenuto della misteriosa borsa.
Si piega in avanti, guardandoci come se fossimo delle strane schifezza attaccate alle suole delle sue scarpe, tirando fuori una tuta blu e bianca, credo fatta apposta per gli allenamenti con i quirk.
In sé non è orribile, tranne forse per il fatto di essere molto aderente, e lasciar vedere bene il mio fisico, che è causa di parecchie insicurezze per me alle volte.
Katsuki sbuffa, afferrando una delle tute e uscendo senza dire nulla. Con buone probabilità starà già pensando ad un modo per far capire agli altri qui dentro che è il migliore.
Lo seguono a ruota altri ragazzi, di cui ancora ignoro i nomi, tra cui Midorya.
Non sono sicura si sia accorto di me...ma suppongo che ormai si sia dimenticato anche chi sono."Non ti interessa più quel ragazzo, vero? È cresciuto bene, non si può negare... però... insomma..."
Metto a tacere i miei pensieri nel momento stesso in cui rischiano di compromettere il mio primo giorno di liceo.
Non ho tempo per le preoccupazioni inutili.
Todoroki pov:
"No, non può essere lei...è così diversa..."
Ascolto poco le parole di quello che dovrebbe essere il nostro cordinatore.
Sono troppo impegnato ad osservare la ragazza dai capelli c/c con cui ho incrociato lo sguardo poco fa.
Sapevo che aveva qualcosa di familiare, ma mi pare assurdo che una persona così allegra e sorridente possa essere la stessa che piangeva sulla panchina di quel parco l'altro giorno.
Anche se l'unica cosa che mi ferma dalla convinzione totale che sia lei è lo sguardo.
Quello che ricordavo era spento e senza vita, al contrario di ciò che vedo adesso.
Che stia solo fingendo momentaneamente di stare bene?
"Smettila di preoccuparti per delle persone che nemmeno conosci. Concentrati su te stesso, hai già i tuoi problemi, non serve farti carico anche di quelli degli altri".
Mi alzo, cercando di non sembrare cupo come al solito. Le passo accanto, come un'ombra invisibile. Non penso nemmeno che si sia accorta di me, nessuno lo fa mai.
E poi è troppo impegnata a fissare il ragazzo dai capelli verdi che sta uscendo dall'aula.
"Concentrati Shoto".
Questa è una delle frasi che mi ripete sempre mio padre, perciò ogni volta che me la dico da solo sento la sua voce nella testa, nonostante sia l'ultima cosa che desideri.Stringo forte i pugni, afferro una tuta dalla borsa per terra, ed esco riportando il mio viso alla solita espressione di pietra.
"Concentrati Shoto, o sarà peggio per te".
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Per prima cosa mi volevo scusare per non aver pubblicato ed essermi anche dimenticata di avvertire.
Ho passato una domenica infernale, occupata fino a tarda sera con lo studio.Sono crollata nel letto così stanca e triste che la scrittura è stata il mio ultimo pensiero. Adesso per fortuna sto meglio, nonostante i compiti e le interrogazioni che mi tolgono il respiro. Mi dispiace sapere che è così per la maggior parte degli studenti italiani, davvero vorrei poter fare qualcosa...
Comunque, parliamo del capitolo.
Ho cercato di non renderlo noioso, anche se in confronto a quelli che seguiranno non è proprio il massimo.
Ad essere sincera non parto avendo in mente un'idea precisa per lo sviluppo delle cose, quindi non so nemmeno io cosa accadrà per ora (è strano, ne sono consapevole agahahah).E nulla...ora mi dileguo❤️
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𝐂𝐮𝐨𝐫𝐢 𝐃𝐢 𝐂𝐚𝐫𝐭𝐚~𝑇𝑜𝑑𝑜𝑟𝑜𝑘𝑖𝑥𝑅𝑒𝑎𝑑𝑒𝑟
Fanfiction"Prima di andare voglio domandarti solo un'ultima cosa: mi concedi di essere il tuo cuore di carta?" _______________ Nemmeno t/n sapeva esattamente cosa ci facesse lì quel giorno, a sostenere l'esame d'ingresso per la UA. Il suo non era un quirk pa...