T/n pov:
Nel momento esatto in cui suona la sveglia mi metto a sedere sul letto, molto più velocemente di quanto avrei mai pensato di poter fare.
Se esitassi anche solo per qualche secondo, probabilmente mi riaddormenterei all'istante.
Sbadiglio e provo a mettere ben a fuoco l'ambiente che mi circonda.
Stropiccio gli occhi e muovo un po' le mani intorpidite dal sonno.Scorro il dito sullo schermo del mio cellulare, disattivando la sveglia. Dopo di che faccio un rapido giro sui vari social per controllare le mie notifiche, anche se di prima mattina non ce ne sono mai molte.
Solo dopo aver indugiato altri dieci minuti buoni sotto le coperte al caldo, decido di uscire dal letto per scendere a fare colazione.
Normalmente starei già imprecando contro l'universo, visto che detesto la scuola con tutta me stessa. Però questa mattina è tutto diverso: insomma, sto andando alla U.A.
È mille volte meglio di una scuola normale. Certo, so che dovrò studiare tanto, però le persone che conoscerò lì, i corsi che frequenterò e le porte che aprirà al mio futuro ne varranno sicuramente la pena.
Poggio un piede sul freddo pavimento, prendendo seriamente in considerazione l'idea di rimettermi a dormire.
Dopo una breve discussione mentale con me stessa, decido di darmi una mossa e smetterla di fare tutte queste scene.
"Di questo passo arriverai in ritardo".
Ed eccola qui, la mia carissima amica ansia, che non tarda mai troppo per farsi sentire.
Metto a tacere la vocina nella mia testa lanciando uno sguardo fuori dalla finestra.
È ancora buio, ma si intravedono già le prime luci dell'alba, che sostituiscono le piccole stelle.
Prendo un respiro profondo e finalmente mi alzo. Già, non è proprio uno dei risvegli più rapidi della storia, però mi fa onore il fatto di essere andata a letto presto ieri sera.
Scendo le scale avvolta dal silenzio della casa. Credo stiano dormendo tutti, tranne mia madre che è uscita presto per andare a lavorare.
Oggi è lunedì...quindi se non sbaglio dovrà fare un turno come cameriera in un bar qui vicino.
Ogni giorno ha un lavoretto part time diverso. Poverina, non so come faccia a non impazzire.
Apro la porta scorrevole della cucina con tutta la delicatezza possibile, per non svegliare mio fratello ancora assopito al piano di sopra.
Essere silenziosa non è proprio il mio forte, infatti mentre cerco di prendere una tazza per il caffè faccio cadere a terra il coperchio di una pentola.
Il rumore è così forte ed irritante che mi viene voglia di spaccarlo. Conoscendo i miei famigliari però, nemmeno un gruppo di scimmie ubriache che suonano il piano potrebbero disturbare il loro sonno.
Mi preparo un caffè facendo finta di nulla, e mentre aspetto vado a sedermi sul divano in salotto.
Trattengo un urlo quanto vedo mio padre, sdraiato sopra, ancora vestito e con le scarpe indosso.
"Si deve essere addormentato qui ieri sera...nulla di nuovo: a volte succede".
Vorrei svegliarlo, ma ci penserà dopo mio fratello. Ora è meglio che riposi ancora per un po'.
Mi limito a coprirlo con una copertina in lana, per evitare che prenda troppo freddo.
Fatto ciò mi sposto davanti alla finestra, evitando di fare casino come prima.
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𝐂𝐮𝐨𝐫𝐢 𝐃𝐢 𝐂𝐚𝐫𝐭𝐚~𝑇𝑜𝑑𝑜𝑟𝑜𝑘𝑖𝑥𝑅𝑒𝑎𝑑𝑒𝑟
Fiksi Penggemar"Prima di andare voglio domandarti solo un'ultima cosa: mi concedi di essere il tuo cuore di carta?" _______________ Nemmeno t/n sapeva esattamente cosa ci facesse lì quel giorno, a sostenere l'esame d'ingresso per la UA. Il suo non era un quirk pa...