T/n pov:
La parte "buffa" dell'avere un genitore alcolizzato è che semplicemente un genitore alcolizzato non esiste.
Forse è un po' complicato da capire all'inizio, ma lasciate che mi esprima meglio: a livello di parentela lui resterà sempre un membro della tua famiglia, eppure è solo una persona alcolizzata non in grado di restare sobria abbastanza a lungo per prendersi cura dei propri figli.
Non rivestirà mai per un tempo sufficiente il ruolo di padre o madre, a meno che non cerchi in qualche modo di cambiare e migliorare sé stesso.
A grandi linee era questo quello che pensavo fin dalla più tenera età ed è ciò di cui sono convinta tutt'ora.
Era questa l'unica spiegazione che mi davo quando alle recite scolastiche papà non c'era, quando sentivo i membri della mia famiglia litigare, mentre mio fratello mi diceva di provare a dormire.
Nonostante la cosa vada avanti da anni, e ti convinci di averci fatto l'abitudine, resta come un peso che ti grava sul petto tutti i giorni.
E tu sei costretta a crescerti da sola, perché bene o male che sia non puoi fare altrimenti."Sembri molto più matura per avere la tua età" molti la considererebbero una frase che fa piacere sentirsi dire. Ma quando la tua infanzia è volata via in un battito di ciglia, l'unico effetto che dà è quello di farti passare un brivido attraverso il cuore.
La giornata non è stata così male, eppure sono questi i pensieri che mi ronzano in testa mentre esco da scuola.
Vorrei poter concentrare la mia attenzione su qualcos'altro, ma tutto ciò a cui riesco a pensare è la triste atmosfera che mi attende non appena tornerò a casa.Attraverso la strada a ritmo sostenuto passando per le strisce pedonali, mentre il cielo si riempie di nubi scure.
Sono sicura che tra poco si metterà a piovere, ma nulla mi vieta di fare un giro prima di rientrare a casa.So che ritardare il mio rientro non risolverà le cose, ma cerco di crederci lo stesso. Per il mio bene.
Invece di prendere la strada per la mia abitazione svolto a destra, sorpassando la via in cui l'altro giorno ho incontrato Shoto e da cui odio particolarmente passare.
Shoto Todoroki.
Alla fine per quanto cerchi di cacciare via il suo nome ritorna sempre a tormentarmi.Mi guardo intorno cercando qualcosa a cui pensare per non tornare con la mente alla mia figura di oggi nella prova con i quirk.
Di solito a quest'ora non è ancora buio, ma oggi le nuvole stanno costringendo i negozianti ad accendere prima le luci dei loro locali.
Sorpasso un ristorante da cui esce un profumino di ramen delizioso.
Sento lo stomaco gorgogliare, ma ricaccio indietro il desidero di fermarmi a mangiare qualcosa.Finalmente, dopo un lungo giro dell'isolato arrivo nel unico posto in cui mi piace rifugiarmi: il parco vicino a casa.
Anche oggi c'è poca gente, probabilmente a causa dell'imminente temporale.Con movimenti istintivi mi sposto verso la solita panchina su cui mi siedo per trascorrere il tempo.
Mi lascio cadere esausta e tiro fuori dallo zaino il cellulare e le cuffiette.Faccio partire la mia solita playlist, tamburellando con il piede a terra per tenere il tempo.
Resto ferma, assorta nei pensieri guidata solo dalla musica.
Potrebbe essere il momento perfetto, se non fosse per una figura famigliare che si va a sedere lentamente su un'altra panchina a pochi metri da me.
Una persona così introversa di solito passerebbe inosservata, eppure i capelli di due colori così particolari spiccano immediatamente.
Mi ritrovo così a dover ignorare l'ultimo essere sulla faccia della terra che desideravo incontrare. Avrei addirittura preferito conversare con mio cugino, il che la dice lunga.
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𝐂𝐮𝐨𝐫𝐢 𝐃𝐢 𝐂𝐚𝐫𝐭𝐚~𝑇𝑜𝑑𝑜𝑟𝑜𝑘𝑖𝑥𝑅𝑒𝑎𝑑𝑒𝑟
Fanfiction"Prima di andare voglio domandarti solo un'ultima cosa: mi concedi di essere il tuo cuore di carta?" _______________ Nemmeno t/n sapeva esattamente cosa ci facesse lì quel giorno, a sostenere l'esame d'ingresso per la UA. Il suo non era un quirk pa...