Prologo.

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“I suoi occhi non erano di un verde acceso,al contrario,erano pallidi. E lei passava le ore a pensare a lui e a i suoi occhi e si chiedeva se fossero così,scoloriti, per colpa delle lacrime. Perché,chissà,se gli occhi si scoloriscono,con il tempo,con le lacrime.

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“si sarebbe presto schiantata,ma a lei non importava nulla. Eccola lì,che premeva ancora l’acceleratore sperando che forse qualcosa cambiasse. Che invece di schiantarsi avrebbe usato i freni,invece no. Era pronta a mettersi ancora in gioco,per lui. Fregandosene del male che si sarebbe procurata.”

“Come può,la stessa persona che ti salva,farti affondare?”
Era questa la domanda che Beatrice si è posta quando Marco l’ha lasciata da sola. Si sentiva persa come una foglia caduta dall’albero. Non aveva più nessuno a cui potersi aggrappare,era da sola in balia del vento.
Lui era la persona che la conosceva meglio,quella che la capiva. Solo lui aveva il potere di salvarla,ma ha preferito scappare via. Perché lui era così,davanti alle cose belle,scappava per paura che dopo gli procurassero più dolore. Ma a volte,scappare non serve a niente,perché non si può sfuggire ai sentimenti.
Perché si sa,gli opposti o si attraggono o si uccidono. 

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