7: Fottiti,bastardo.

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Beyonce – Crazy in love (50 shades of grey version)

Il sabato,Beatrice corse in palestra,dalla mattina.
Chiese a Marta,la segretaria,se c’era Francesco,ma la risposta fu “No,ancora deve arrivare. C’è l’allenatore nuovo,però. E’ sul ring,va a conoscerlo”
Nico,ce l’ha fatta. Pensò
“Nico,non immagini quanto sono contenta che…” L’allenatore si girò,lasciando Beatrice senza parole.
“Piacere,sono Marco. Iniziamo subito” sorrise,divertito da quella situazione che per Beatrice era un incubo.
“Che cazzo ci fai tu qua?”
“Nico non lo hanno accettato,così ho provato io ed eccomi qua”



Vaffanculo,vaffanculo,vaffanculo.


“Cambiati e vieni sul ring”
“Ti spacco la faccia,coglione” ringhiò Beatrice,si infilò i guantoni e saltò sul ring.
Sferrò un pugno destro e il viso di Marco fece mezzo giro. Continuò,gli diede un calcio nello stomaco ma Marco le bloccò la gamba,facendola cadere. Marco si mise a cavalcioni su di lei,bloccandole le braccia all’altezza della testa. Beatrice si rialzò a fatica,arrancò leggermente e con un pugno sulla guancia sinistra Marco barcollò,Beatrice gli si lanciò addosso. Adesso Marco era sotto di lei. Gli stava tempestando la faccia di pugni,piano ovviamente. Solo per fargli capire di che pasta era fatta. Marco trovò un momento di debolezza da parte di Beatrice e capovolse la scena. Adesso era lui su di lei.
“Bello vero? Potremmo farlo anche stanotte,se vuoi” Beatrice vide rosso,usò tutta la forza che aveva e salì su di lui,continuando a colpirlo,un po’ più forte. Marco,appena trovò lo forza di rialzarsi,rise,divertito.


“Fottiti,bastardo"

Uscì dal ring e iniziò a prendere a pugni il sacco.
Pugno sinistro,calcio destro,doppio calcio sinistro,pugno destro.
“Siamo arrabbiate oggi?” Marco si avvicinò,mantenedole il sacco.
Beatrice in risposta,aumentò la forza dei pugni.
“Basta così,va a farti una doccia. Ti devo parlare”
Beatrice andò nello spogliatoio e si sfilò i guantoni,fece una doccia veloce e uscì ancora con i capelli bagnati.
Raggiunse Marco fuori dalla palestra.
“Ti verrà la febbre” la guardò,serio.
“Non sono cazzi tuoi questi” lo fulminò con lo sguardo “Allora,che mi devi dire?”
Se prima le barriere nei confronti di Marco si stavano sgretolando,dopo lo sbaglio della sera scorsa,adesso erano raddoppiate,impenetrabili.
“Non volevo dire quelle cose,al molo”
Beatrice lo guardò negli occhi,senza paura. Adesso era Marco quello ad abbassare lo sguardo.
“Non mi importa,hai fatto bene. Mi hai fatto capire che non puoi cambiare,che non cambierai mai”
“Ho sbagliato,so che le cose che ho detto ti hanno ferito. So che ho ancora il potere di farti del male…” provò ad avvicinarsi,ma Beatrice indietreggiò,senza emozioni.
“Mi sono stancata,Marco. Mi sono stancata di questo tira e molla. Tra di noi è finita,non abbiamo più niente da dirci. Mi hai salvato la vita,te ne sono grata. Mi hai aiutato,eri l’unico che c’era per me. Non parlavo con nessuno,solo con te e ti sono grata. Volevo salvarti anch’io,ma non ci sono riuscita. Ti ho perso,restando dietro di te di un passo e non posso più fare niente. Scusa,devo andare”
Lo lasciò lì,solo e vuoto. Lo sguardo basso e le lacrime agli occhi. Perché Marco,per la prima volta,si era reso conto di cos’era Beatrice per lui,era una salvezza. Ma adesso non c’era più niente da fare.
Andò a casa,triste.
“Marco,eccoti” Gaia era sempre in agguato,fuori casa sua. Come un avvoltoio che si avventa sulla preda,senza scrupoli.
“Che vuoi?” Era freddo,scostante. Lo era sempre stato con Gaia,ma questo la faceva avvicinare ancora di più.
“Te” lo guardò con malizia “andiamo dentro..”
Lo trascinò dentro casa,baciandolo ovunque.

“Bea,mi aiuti a colorare?” Sara entrò nella stanza,con una scatola di colori.
“Certo,cosa?”
“Il buio”
“Perché il buio?”
“Perché ho paura del buio,e mamma mi ha detto che se lo disegno mi passa perché lo affontro”
“Affronto,no affontro” rise,ma pensò. Doveva affrontare le sue paure,doveva affrontare Marco.
“Sara,vengo subito,tu prova a disegnarlo,devo fare una cosa”
“Dopo vieni,vero?”
“Certo”
Beatrice uscì di casa,corse verso quella di Marco. Per una volta era decisa a parlare del passato,e a capire.
La porta di ingresso era socchiusa,entrò. Corse in camera ed aprì la porta di scatto.
La scena che le si presentò davanti era peggio di un omicidio.

Merda.

E sarà quello che non ti aspettavi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora