1: Dov'erano lui e le sue promesse,adesso?

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Ed Sheeran - Give me love. 

“Non voglio lasciarti,ma ti faccio sempre del male” 

La guardò negli occhi,quegli occhi pieni di dolore,lucidi a causa delle tante lacrime versate. Lei,però,non scoppiò a piangere davanti a lui. Si trattenne,come era solita fare. Mascherare il dolore era la cosa che sapeva fare meglio.
“Lo so,è strano ma io con te sto bene,mi fai soffrire ma ti amo” ci provò ancora. Schiacciò di nuovo l’acceleratore,anche se era consapevole che la cosa non avrebbe funzionato e si sarebbe schiantata,ancora.

Era lì adesso,sul suo letto,la musica nelle orecchie con un volume talmente alto da rompere i timpani ma a lei non importava,voleva solo avere il volume alto in modo da superare i pensieri,e soffocava le lacrime nel cuscino ricordando il passato. Era lì,e lasciava che i ricordi la divorassero lentamente. Piccoli singhiozzi soffocati.


“Non ti lascierò mai” disse lui,mentre sfiorava le labbra di lei,dolcemente e delicatamente.
“Prometti?”
“Prometto.”
Non smettevano di baciarsi,c’era una forza tra loro che li avvicinava sempre,qualsiasi cosa succedesse.


La musica finì,era tutto silenzioso,le sue lacrime scendevano silenziosamente,nessun singhiozzo,non c’era alcun rumore. Ma si sa,il silenzio è assordante. Ora si chiedeva se lui quella promessa la ricordava,si chiedeva perché non l’aveva mantenuta. Adesso si chiedeva dove cazzo stava,dov’erano lui e le sue promesse? Dove cazzo stavano? Il trucco sciolto,gli occhi rossi e gonfi,il cuore a pezzi e i ricordi che la divoravano. E’ incredibile come un corpo così piccolo conteneva tanti dolori e sopportava tanti mostri.
La porta della stanza si aprì,una piccola testa si affacciò,le sorrise. La sua sorellina minore,la bambina che da sempre considerava sua sorella maggiore un’eroina. Una persona da stimare e da ammirare.
“Perché piangi,Bea?”
“Oh tesoro,ho appena finito di vedere un film e mi sono commossa”
Nonostante la sua sorellina avesse solo sette anni,era brava a riconoscere un bugia. Ma lasciò perdere,decise di bersi quella bugia senza fare storie. I bambini capiscono tutto,solo che hanno un modo diverso per esprimersi.
Sara,la sorellina,ascoltava le bugie di Beatrice senza dire una parola. La cosa si complicava con Andrea,il fratello maggiore. Andrea era protettivo nei confronti della sorella,le chiedeva sempre come stava e gli interessava davvero la risposta. Avevano un bel rapporto,parlavano di ogni cosa.
“Tra poco è pronta la cena,mamma ha fatto gli hamburger!”
La domenica sera la mamma cucinava sempre gli hamburger,era una tradizione e Sara li adorava.
“Okay,allora dammi dieci minuti e scendo”
La sorellina uscì dalla camera,Beatrice si pulì gli occhi e scese.
Si ritrovò catapultata in tutto un altro mondo. La madre,felice,canticchiava la strofa di una canzone,la sorellina la guardava incantata. E per un attimo,la tristezza di Beatrice si trasformò in felicità,quella feclicità che ti fa sorridere sempre e involontariamente.
“Bea,eccoti. Aiutami,forza!” la madre le sorrise,e la sorellina la prese per un braccio e la trascinò vicino alla madre.
“Andrea dov’è?” chiese curiosa,Bea.
“Dovrebbe tornare,è uscito a prendere un pacchetto di sigarette per me”
Sicuramente le prende anche per lui,pensò.
Andrea prese il vizio di fumare più o meno due mesi fa,in estate con un gruppo di amici.

“Devi assolutamente dirlo alla mamma,se lo viene a scoprire da sola,non oso immaginare cosa potrebbe succedere!” lo avvertì la sorella.
“Tu stai solo zitta,okay? Glielo dirò non appena sarà il momento giusto”
“Dirmi cosa?” la madre si intromise,l’espressione confusa e le braccia incrociate. Beatrice e Andrea si guardarono preoccupati,la madre li squadrò e ripetè con fare autoritario “Avanti,cosa devo sapere?”
“Ecco,vedi mamma..io..ho provato una sigaretta l’altro giorno…”
Beatrice attese una risposta,si aspettava un urlo talmente forte da far tremare le pareti,guardò Andrea,cercò i suoi occhi per rassicurarlo,ma niente. Era a capo chino,aspettandosi una ramanzina,invece la madre esclamò solo un “coglione” e andò via,senza aggiungere altro.

“Mamma,avevi chiesto le Gauloises,vero?” Andrea lanciò le sigarette sul tavolo e corse sopra. Beatrice capì subito: doveva nascondere le sue Marlboro.
A cena parlarono del più e del meno. Di Andrea che fortunatamente andò bene all’esame di recupero per i debiti in matematica,di Sara che domani avrebbe iniziato la seconda elementare,di Beatrice che avrebbe iniziato l’ultimo anno di superiori,della mamma che era contenta di queste cose,e del padre,che non si fece sentire ne quella sera,ne la sera precedente,ne una settimana fa. 

Eccomi qui,sono ritornata. Purtroppo,come avvisato nella storia precedente,ho perso i capitoli di 'WALLS.' ma li riscriverò appena possibile. Veniamo a questa storia.
Tendo a precisare che NON è una fanficion. E' una storia abbastanza personale,ambientata a Napoli. 
Spero davvero che vi piaccia,ci ho messo tanto per trovare le idee. 
"E sarà quello che non ti aspettavi." è forse l'unica storia che scriverò che non sarà una fanfiction. Ho deciso di pubblicarla perché voglio un vostro parere e niente,spero che vi piaccia. Inoltre,vorrei dei commenti. Grazie ancora per l'attenzione. 
E si,la porterò a termine. Tranquille,vi voglio bene. 
Irene.

E sarà quello che non ti aspettavi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora