Capitolo 34

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"Perchè non è stato lui infatti, gliel hai lasciata davanti alla porta della stanza delle necessità" insistetti. La mappa sbiadita stava iniziando a farmi venire mal di testa, si vedeva appena e soprattutto era un continuo giriamo a destra e giriamo a sinistra nel bel mezzo del nostro discorso.
"E tu gli credi?" Fece Potter. Mi porse una mano per farsi dare la mappa.
"Guido io ora" aggiunse facendosi strada.
"Sarà anche una testa di cazzo ma non un bugiardo" bofonchiai. Mi chiedevo solo dove fosse ora, sarà stato con Hermione? Con la vera Hermione. Mi veniva da ridere a solo pensare a loro due cooperare.
"Che motivo avrei avuto di dargliela?" Domandó Potter indaffarato.

In quel momento, i tasselli del puzzle si completarono da soli. Senza nemmeno sforzarmi. Non la aveva rubata Draco la mappa, e non era stato Potter a dargliela. Le guance mi si arrossarono dalla rabbia.

"Siamo arrivati" fece il moro fermandosi davanti a una delle tante casette. Aveva le luci spente all interno, al contrario di tutte le altre.
"Non abbiamo la chiave" aggiunse il ragazzo. Il sangue mi stava ribollendo in corpo.
"Oh al diavolo la chiave" borbottai seria. Armeggiai nella tasca del giaccone per trovare la bacchetta e con il fumo che mi usciva dalle orecchie e il fuoco ardente nel blu dei miei occhi feci esplodere quella dannata porta. Senza pensare a un vero e proprio incantesimo. Senza nemmeno aver ancora avuto salda tra le mani la bacchetta.

Le orecchie mi fischiavano e cerano ancora pezzi di metallo che volavano a terra tirati dalla forza di gravità. Guardai la mia bacchetta che in quel momento, mentre ero sdraiata tra la neve era la prima cosa che notai, proprio davanti ai miei occhi. Si era completamente aperta su se stessa, come se fosse stata una buccia di banana. La guardai qualche istate senza parole. Come poteva essere possibile?

"Ayla!" Una voce amica chiamava il mio nome.

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