Capitolo 30

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Sgranai gli occhi agitata sentedimi soffocare, tirai un respiro profondo come se avessi trattenuto il respiro per una vita intera. Mi alzai bruscamente dalla sedia. Vedevo sfuocato e una luce fioca illuminava quello che mi circondava. Sembrava fossi davanti a un tavolo apparecchiato.

Tossì fortissimo ripetutamente fino a quando vomitai alghe e fin troppa acqua confronto a quella che avevo bevuto a cena.

Sentivo una voce ma il mio udito era ancora ovattato e la mia vista non ancora abbastanza chiara per capire cosa stesse succedendo. Sentivo freddo.

Sentendo quel gelo circondarmi mi ricordai di cosa fosse successo poco prima che svenissi.

"Draco!" Urlai girandomi intorno.
Finalmente la vista e l'udito tornarono completamente.

"Ayla"

Era li.
Era li davanti a me e non potevo crederci.

Gli occhi mi si colmarono di lacrime mi avvicinai lentamente a lui incredula.

"Lo so" mi disse anche lui con gli occhi lucidi.

Ci abbracciammo forte come non avevamo mai fatto, non feci a meno di scoppiare a piangere, non so se più per la felicità di averlo di nuovo con me o per lo stress di questa prova.

"È stata la cena peggiore della mia vita" borbottai.
Il biondo ridacchió alle mie parole ancora con qualche lacrima sul viso.

Ancora tremavo da quanto ero rimasta scossa da quel "sogno". E per quanto il biondo volesse risultare risoluto e sicuro ai miei occhi, anche lui sembrava ancora un po' agitato...

"La porta" disse indicando dietro il tavolo del terzo piano.

Proprio li, dove prima della cena e prima di svenire sul tavolo c'era un muro di legno, era comparsa una porta.

"Ci hanno detto di passare la notte qua, sono le 9 di sera possiamo riposarci" dissi risedendomi sulla sedia.
Draco scosse la testa.

"Ho ripreso i sensi poco prima di te e in quei minuti ho avuto tempo di osservare la porta mentre cercavo di capire cosa cavolo fosse appena successo. La vedi questa piccola clessidra al centro della porta?" Disse indicandola, era minuscola e davvero difficile da notare era posta al centro di questa porta di metallo decorata con fiori.

"Quando finirà la porta sparirà" dissi guardandola.
Draco annuì.

"A scuola ci hanno detto di riposare per farci abbassare la guarda e confonderci"

Sospirai alle sue parole strofinandomi gli occhi dalla stanchezza.

"Se tutto va bene dovremmo riuscire a finire i giochi in qualche ora" disse aprendo la porta.

Il freddo ci accolse con piacere facendoci drizzare i peli delle braccia.

Subito fuori dallo stipite della porta si trovava il ponte, collegato al terzo piano della prossima stanza. Questo mi faceva venire ancora di più le vertigini. Esso distava qualcosa come 30 metri se non di più dalla superficie del' lago e sembrava poco stabile proprio come i ponti più bassi che avevamo già attraversato. C'erano due cappotti, guanti ,cappelli e scarpa invernali appesi al muro a lato della porta al di fuori della stanza
"Perchè addirittura guanti e cappello se siamo a novembre?" Pensai tra me e me. Indossammo i cappotti senza pensarci due volte mentre i guanti e il resto finì nelle grandi tasche.

Lo scricchiolio e il dondolare del ponte accompagnava i nostri passi verso la prossima porta. Avevo il naso rosso dal freddo e il mio fiato usciva dalla mia bocca come fumo. Le stelle brillavano in celo e il silenzio era assordante.

"Anche te si sei svegliato dopo la cinepresa?" Chiesi a Draco per cercare di non pensare all'instabilità del ponte che stavamo attraversando.

"Si" rispose secco, dal tono sembrava molto concentrato nel non cadere, non aveva tutti i torti. Ma io più ci pensavo e più mi sembrava di star perdendo l'equilibrio.

"Secondo te ci hanno visti anche da dentro il sogno? La cinepresa ci ha ripresi davvero?"
Non ricevetti risposta, non lo biasimai, non erano bei ricordi dopotutto...
Venni distratta da dei chicchi bianchi che cadevano dal celo. Li guardai qualche istate incredula.

"Neve?" Chiesi girandomi impacciatamente verso Draco, facendo dondolare forse troppo il ponte.

The Secret Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora