Cosa era successo a Riccia tempo prima? (I Parte)

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La guardo ancora un po', cercando di realizzare. Istintivamente la stringo più forte, come per tenerla a riparo; avverto il dovere e il volere di proteggerla, anche se prevale in me ancora l'incredulità. Sento delle sirene in lontananza, che qualcuno abbia sentito questo fracasso e abbia chiamato la polizia? Comunque, non penso a niente, se non al fatto che devo andarmene subito. E Riccia... verrà anche lei con me.

La prendo in braccio, ricordandomi inevitabilmente di un episodio simile. Mi curo di prendere anche la sua borsa e le poche cose cadute all'esterno e raggiungo la macchina.
...

Finalmente a casa. Apro la porta, pianissimo e a fatica, per poi tornare a sorreggere Riccia con entrambe le braccia. Una volta dentro, chiudo tutto e la porto in camera mia, chiudendo a chiave. L'ultima cosa che voglio è che Estrella lo venga a sapere. Trovare una persona con un occhio nero e i segni di un pestaggio non è un buongiorno molto comune.

Sono le tre di notte. Bene, massimo cinque ore di sonno prima di aprire il negozio.

Le tolgo le scarpe, la giacca e le pulisco il viso dal sangue secco, con un panno bagnato. La posiziono sul lato sinistro del letto per poi coprirla. Respira piano, è stremata poverina. Finalmente mi posso sdraiare anche io e cercare di dormire, mi sento uno straccio.

"Ma che cazzo hai combinato questa volta?" sussurro, mentre la guardo dormire. Non riesco a rilassarmi completamente e apro gli occhi ogni due minuti. Mi chiedo cosa cavolo volevano quei due da lei, avevano davvero il solo scopo di svuotare le palle?

Uno di loro ha detto "E' ora del nostro premio"; a cosa si riferiva esattamente? Comunque non sarà ora che troverò risposta... ci penserò dopo il lavoro, adesso mi devo riposare.

Chiudo gli occhi e lentamente mi rilasso.
...

"Mamma! Svegliaaaa. C'è zia Antonia, dobbiamo fare colazione con lei."

Apro gli occhi, mi sento intontita, la voce di Estrella non è nulla paragonata al sonno che ho.

"Mamma, ti stai preparando?"

Cinque minuti, ancora cinque minuti. Schiudo leggermente gli occhi, quanto basta per intravedere l'orario sull'orologio del comodino. Ma la prima cosa che metto a fuoco è il viso di Riccia

"Merda..." e in un lampo ricordo tutto. Mi alzo di scatto, camminando avanti e indietro, non ho idea di che fare. Sono le 8.00 e tra mezz'ora devo essere in negozio... che faccio adesso?

"Mamma, zia Antonia è arrivata"

Mi cambio in fretta e furia, togliendomi i vestiti che ho praticamente da ieri e mettendo la prima cosa che capita, poso qualche cuscino in più sul letto e copro Riccia quasi del tutto, improvvisando una copertura, abbastanza ridicola. Prendo un bel respiro e apro la porta, quanto basta per passare.

"Buongiorno scricciolo" la saluto con quanta più naturalezza possibile

"Hai una faccia terribile, sembra che non riposi da cent'anni" mi dice Antonia, con ancora il cappotto. Noto che anche Estrella lo ha indossato e la cosa mi solleva; significa che non sono intenzionate a fare colazione qui.

"Grazie del buongiorno Antonia" le rispondo, non sapendo come poter spiegare il motivo della mia espressione

"Problemi di insonnia?" mi chiede; perchè tutte queste domande? Ma dico io!

"Mamma di solito si vede con alcuni artisti, artisti come lei!"

lo scricciolo non sa quanto sia venuta in mio soccorso

"Ah si piccolina?"

"Si, secondo me questa notte non è più tornata a dormire" e si mette a ridere

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