Vecchie conoscenze

118 9 0
                                    

"Ehi collega, tutto bene? Hai perso colore"

Cerco con tutte le forze di non svenire, sento le mani sudate, non so per quale legge di gravità il fiume di lacrime che si è formato nei miei occhi non stia ancora straripando. Tutto quello che continuo a fare, è fissare il volto di lei, che però, distoglie lo sguardo da me per non dare nell'occhio e si nasconde a tratti col cappuccio. Sa di avermi in pugno, sa che non parlerò.

Sento le frasi confuse delle persone che mi circondano. Continuano a chiedermi perchè ho la pelle d'oca, cosa sia successo, perchè sono così pallida. Mi devo liberare da questa paralisi psicologica, devo trovare la forza di andarmene di qui... e tornare a casa. Non posso stare con loro, li metterei più in pericolo di quanto già non siano. Riesco finalmente a trovare la forza di muovere le labbra intorpidite; tutto ciò che riesco a dire è solo un lieve

"Devo andare via"

Detto questo lascio i soldi per la birra sul tavolo e corro fuori, senza dare spiegazioni. Cerco con lo sguardo la macchina. Ho la vista appannata per le lacrime, il respiro corto e il cuore che a momenti mi sfonda il petto. Finalmente! Eccola. Corro verso di lei, mi sembra lontana Kilometri, maledizione! Arrivata cerco le chiavi in fretta e furia, faccio due tentativi ma non riesco ad aprirla; mi tremano troppo le mani; fatto! Buona la terza. Ora sono dentro, ma non sono al sicuro

"Dai parti... parti cazzo!" finalmente mi metto sulla strada e sgommo via. Cerco di guidare il più cautamente possibile, ma non riesco ovviamente a non chiedermi come diavolo mi abbia trovata... come...come...

"COME!? PORCA PUTTANA!"

Noto dallo specchietto retrovisore che un'auto rossa mi è alle calcagna. Ok, non devo farmi prendere dal panico, è solo un'auto, non è detto che mi stia seguendo.

Continuo a chiedermi che fare, a chi posso chiedere aiuto?

Passano i minuti e l'auto è sempre dietro di me. All'improvviso fa un'azione azzardata e va nel senso opposto, approfittando dell'assenza di macchine, per fiancheggiarmi.

Ora è praticamente accanto a me. Nonostante questa situazione di merda mi fa piacere vedere che ci sono solo due arrapati all'interno, che mi sorridono da veri coglioni. Col cavolo che vi faccio vedere dove abito.

Svolto all'improvviso e inizio a guidare completamente a caso; prima una svolta, poi un'altra, evito di imboccare la strade che mi porterebbero a un punto cieco.

Finalmente, non li vedo più. Non so quanto tempo sia passato, ma mi sembra distar guidando da una vita... Ho le braccia rigide, indolenzite. Ho... bisogno... di fermarmi. Sono vicino alla Porta nuova della Bisagra; mi fermerò li.

Finalmente  sono arrivata. Respiro profondamente, calmandomi, e cerco di realizzare con lucidità tutto quello che è successo da quando ero dentro il pub, sino ad ora. Guardo l'orologio... le due di notte. Meglio che riparta tra due minuti, non posso perdere troppo tempo.Ora che ho recuperato sensibilità nelle braccia in un lampo rimetto in moto e parto, non vedo l'ora di tor... ehi, ma che succede.. perchè la macchina rallenta!? Io sto anzi accelerando! Che succede!?

Mi sporgo e... no, non posso crederci... mi gelo. Le gomme sono state tagliate

"Sai qual è la cosa divertente? E' che ci aspettavamo che te ne accorgessi subito"

Mi giro di scatto, a parlare è stato uno dei due ragazzi che si trovavano nell'auto rossa. Si avvicinano sempre di più. Adesso che il lampione della luce illumina i loro volti, li riconosco... con enorme orrore...

"Troietta, fai schifo con la fuga, non ti abbiamo mai persa di vista" dice l'altro. Sono sempre più vicini e io sempre più terrorizzata.

Tutto ciò che mi viene da fare è prendere la borsa, aprire di fretta la portiera e darmela a gambe. Ma è inutile, uno dei due riesce a raggiungermi e bloccarmi, è la sua sporca mano sulla mia bocca che mi impedisce di urlare. Posso vedere l'altro cospargere la mia macchina di benzina, per poi darle fuoco.

VIS A VIS: DESTINADOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora