Chapter 11 THIRST AND HUNGER

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Non riuscivo a capire quel messaggio, cosa c'entrava Lucas con tutto questo? Lucas era morto...cosa ci voleva far capire l'assassino?

Solo In quel momento mi accorsi che se fossimo rimasti li ancora per molto saremmo morti, uno a uno.

Uno

dopo

l'altro.

Non sarei stata al suo gioco malato, non mi importava più chi fosse in quel momento, me ne volevo solamente andare da quel posto e fare dei funerali per le persone che erano morte. Morte a causa mia, a causa di Emily, a causa di Mike, Katy, ma soprattutto a causa di quello schifoso omicida.

Mi affrettai a entrare nell'ascensore con i corpi, controllai il polso: morti, freddi con gli occhi aperti e persi nel vuoto. Non riuscendo più a guardarli decisi di chiudergli gli occhi, anche come segno di semplice umanità.

Arrivai al quarto piano e uscii faticosamente dall'ascensore, solo allora mi accorsi di essermi procurata una brutta ferita sulla gamba, era profonda e faceva particolarmente male.

Entrai all'interno dell'appartamento sbloccando la serratura con la chiave e appena entrata, le facce di tutti i presenti sbiancarono immediatamente.

Emily: JOSH! Oh mio dio-oh mio dio...è ancora vivo Mad? Ti prego dimmi di si, ti prego!- Mi implorò guardando il cadavere ormai privo di vita.

Io: No, Emily...mi dispiace, io avrei dovuto fare di più, se fossi arrivata prima forse avrei potuto fare qualcosa io...mi dispiace...

Emily Non mi guardava nemmeno, aveva gli occhi pieni di lacrime e, quando si accorse che Josh ormai era morto, scappò in bagno e si chiuse a chiave dentro.

Mi sentivo terribilmente in colpa perché sapevo che, se fossi arrivata prima, forse avrei potuto salvarli, entrambi.

Katy: Che cosa ne facciamo?- mi disse Katy con lo sguardo fisso sui cadaveri.

Io: Non lo so... mi sa che per ora dovremmo metterli sotto qualche coperta e lasciarli qui, se usciremo di qui allora ce li porteremo dietro e li ridaremo alle loro famiglie.- dissi mentre una lacrima mi scendeva sul viso.

Mike: Ora è diventato un "se"?! Volete dire che forse non usciremo di qui?

Io: Non lo so, ho paura.- dissi con sguardo sincero fissando i grandi occhi azzurri di Mike.

Passarono cinque minuti in cui tutti stemmo seduti per terra semplicemente a fissare i cadaveri dei nostri amici. Emily uscì finalmente dal bagno e si sedette sul letto dandoci le spalle, era distrutta, provai ad avvicinarmi per confortarla ma lei mi fece cenno di rimanere indietro.

Io ruppi il silenzio.

Io: Ragazzi... vi devo dire una cosa.

Tutti fecero segno di andare avanti con la testa, nessuno osava parlare, le parole non ci uscivano dalla bocca, con una forza sovrumana pronunciai una frase.

Io: Ho trovato un biglietto giù all'ingresso, sembrava che l'avesse scritto l'assassino: c'era una frase inquietante e la data di nascita di Lucas...

Mike: E questo cosa vorrebbe dire?- Disse schiarendosi la gola.

Io: Non lo so... forse l'assassino ci vuole far capire che Lucas c'entra qualcosa.

Emily: E' ovvio che c'entra qualcosa, è morto.- disse Emily girandosi a guardarci, aveva il mascara sbavato, era ovvio che avesse pianto.

Io: Non lo so...

Dopo aver parlato mi avvicinai ad Emily e le diedi un lungo abbraccio, nessuna era arrabbiata con nessuna, avevamo solo un misto di rabbia e paura, un misto che ci avrebbe fatto dire o fare cose che normalmente non avremmo fatto.

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