Questa spiritualizzazione del gaudio carnale, causata dalla perfetta affinità dei due corpi era forse il più saliente tra i fenomeni della loro passione.
Un bacio li prostrava più d'un amplesso.
- Gabriele D'Annunzio
Era svenuta fra le sue braccia e non aveva ripreso i sensi nemmeno quando l'aveva messa a letto. Tempestivo e senza lasciar trapelare il terrore, Draco aveva fatto chiamare un medimago e lo aveva atteso vicino a Hermione, osservando Daphne che, ancora confusa, le inumidiva il viso con una pezza di stoffa umida.
«Cos'è successo, Draco?» gli aveva chiesto quando, corsa all'ingresso a causa dell'inaspettato trambusto, lo aveva visto con Hermione priva di sensi fra le braccia.
Draco non le aveva risposto e si era impetuosamente precipitato per le scale, portando Hermione in camera propria.
«Chiama un medimago, Daph. Subito!» le aveva però gridato raggiunto il primo piano, sparendo subito dopo. Così Daphne aveva obbedito, tacitando tutti gli interrogativi per poi ordinare a Nora di tenere i bambini impegnati nella stanza dei giochi. Giunto il medimago, Draco e Daphne erano usciti per concedergli di visitare Hermione in tutta riservatezza, ma anche allora lui non aveva aperto bocca e si era limitato a fissare la porta a braccia conserte smettendo quasi di respirare. Daphne conosceva quella sensazione, quella tensione triste che impregnava l'aria rendendola come acida, così non aveva insistito e aveva atteso con lui.
«Ha subito un forte shock. Ha avuto un crollo e la pressione si è abbassata precipitosamente. Ha bisogno di riposo e di riprendere le forze. Dovrà mangiare e soprattutto rimanere idratata» era stato il verdetto del medimago una volta terminato di visitarla.
«Mangerà e si riposerà. La ringrazio per essere accorso immediatamente» aveva replicato Draco, rassicurando il canuto medimago con una forte stretta di mano e facendolo infine scortare da Daphne alla porta.
Era tornato da Hermione quasi subito, senza neanche prendersi il lusso di sospirare fuori dalla propria stanza, e poco dopo Daphne lo aveva raggiunto con una bacinella fra le braccia. Si era prontamente alzato dalla sedia vicina al letto per toglierle il peso, viste le sue condizioni non voleva affaticarla, e lo aveva posato sul comodino del lato dove riposava Hermione. Intuire l'uso cui erano destinate le pezze di stoffa che Daphne stringeva fra le mani non era stato difficile, ma era stato altresì sorprendente notare la cura con cui Daphne tamponava il viso affaticato di Hermione e ne era rimasto così affascinato da osservare l'intera procedura divenendo assorto.
«L'acqua non è più fresca» annunciò Daphne dopo un po', spezzando così l'impasse di Draco. Lui, a quel punto, un colpo di bacchetta, mormorando un incantesimo, prosciugò l'acqua nella bacinella e la riempì di nuovo con acqua fresca, ritornando a osservare Hermione, così pallida ed emaciata da fargli stringere i denti. Presto avrebbe dovuto chiamare Weasley e affrontare con lui quella merda di situazione. Presto avrebbe dovuto farlo. Presto, sì, ma non adesso.
«Non riesco più a trovare la mia bacchetta...» mormorò Daphne, distrattamente, forse nemmeno intenzionata a parlare con lui «Ho dovuto riempire la bacinella in bagno e portarla qui».
«Avresti dovuto ordinarlo agli elfi domestici, Daph» La voce di Draco suonò roca, come in disuso, gli era parso fosse passato un secolo da quando non aveva più aperto bocca. «Non dovresti portare pesi» aggiunse, premuroso.
«Non è poi questo gran peso» lo rassicurò lei, immergendo nuovamente la stoffa nella bacinella e ricominciando a inumidire il viso e i polsi di Hermione, il respiro affaticato in sottofondo.
«Ma cosa diavolo le è successo, Draco, per ridursi così?» Alla fine Daphne cedette. Glielo chiese in un modo talmente ingenuo da rispedirgli qualsiasi risposta brusca in gola.
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Slytherin roses || dramione🦋
FanficHermione Granger e la figlioletta di tre anni, Rose, devono cominciare daccapo. Dopo la separazione di Ronald, ora un famoso giocatore di quidditch, quella che è stata la strega più brillante di hogwarts decide, contro ogni previsione, di accettare...