[9] Una barca segreta - parte 2

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Mentre Saito veniva picchiato, Fouquet fissava il soffitto della prigione di Genoa, a Tristain, molto lontana dall'accademia. Era una maga del triangolo, che era stata catturata da Saito e compagnia due giorni dopo aver rubato il "Bastone della Distruzione". Siccome era famosa per aver rubato i tesori di vari nobili, era stata messa nella prigione di massima sicurezza Genoa, locata a Tristain.

Sarebbe stata giudicata dalla corte la settimana successiva. E siccome aveva causato grande caos ai nobili di molte regioni, probabilmente la sua sentenza si sarebbe risolta con l'esilio o con la morte. Comunque, non sarebbe potuta rimanere a Tristain. Inizialmente aveva pensato di scappare, ma alla fine aveva rinunciato.

Dentro la sua cella non c'era nulla, se non un letto scadente e un tavolo di legno. Anche le posate che usava erano fatte di legno. Sarebbe stato diverso se fossero state fatte di un qualche metallo... magari un cucchiaio.

Avrebbe voluto trasformare i muri della prigione e le sbarre di ferro di sabbia con l'alchimia. Senza la sua bacchetta, che era stata confiscata, questo era impossibile. I maghi erano inutili senza le loro bacchette. Inoltre, i muri della prigione e le sbarre di ferro erano incantati, in modo da resistere alla magia. Anche usando l'alchimia, non sarebbe riuscita a scappare.

"È davvero cattivo, da parte loro, rinchiudere così una ragazza indifesa come me." Mormorò Fouquet tra sé e sé. Poi pensò al ragazzo che la aveva catturata, Quel ragazzo è davvero forte, non riesco a credere che sia semplicemente un popolano. Chi è davvero? Comunque, non mi interessa più.

"È l'ora di dormire..." Fouquet si sdraiò e chiuse gli occhi, per poi riaprirli velocemente.

Sentiva qualcosa camminare, nel corridoio del tugurio in cui era tenuta. Sentiva un suono particolare, che sembrava uno sperone. Dedusse non fosse una guardia, dal momento che non indossavano stivali con speroni. Fouquet si mise a sedere velocemente.

Una persona che indossava un mantello si avvicinò alla sua cella, il suo viso era nascosto da una maschera bianca. A giudicare dalla lunga bacchetta nascosta sotto il mantello, era un mago.

In modo piuttosto sprezzante, Fouquet esclamò "Sono sorpresa di riceve visite a quest'ora della notte!"

L'uomo con la maschera bianca non rispose, si limitò a fissare Fouquet in modo freddo.

Istintivamente, sapeva che quella persona era lì per ucciderla. Qualche nobile che aveva derubato doveva aver pensato che la sentenza della corte era un problema, quindi aveva assunto un assassino per ucciderla. Qualche oggetto che aveva rubato dalla famiglia imperiale doveva sicuramente rimanere segreto, quindi per riuscire a nascondersi avevano deciso di zittirla.

"Beh, come puoi vedere, questo non è il posto adatto per intrattenere qualcuno. Ma credo tu non sia qui solo per una visita, vero?" disse Fouquet.

Iniziò a pensare, Anche se sono senza la mia bacchetta, non mi arrenderò senza combattere. La magia non è la mia unica abilità; sono abbastanza brava nel corpo a corpo. Comunque, non posso fermarlo se decide di usare la magia. Devo riuscire a farlo entrare nella cella.

Solo allora, l'uomo col mantello decise di parlare, "Sei Fouquet, il Fango Strisciante?"

La sua voce era forte e giovane.

"Non ricordo chi mi abbia dato questo nome, comunque sì, sono Fouquet il Fango Strisciante."

L'uomo con il mantello alzò entrambe le mani, come a dire che non era ostile.

"Mi piacerebbe dirti una cosa."

"Cosa?" Fouquet era sorpresa. "Non dirmi che parlerai in mia difesa. Che stramboide."

"Mi piacerebbe prendere le tue difese, mia cara Mathilda di Saxe-Gotha"

Il viso di Fouquet si fece pallido. Mi ero dimenticata di quel nome, o meglio, mi ero obbligata a dimenticarlo, pensò. Nessuno dovrebbe conoscere più quel nome...

"Chi sei esattamente?"

L'uomo con il mantello non rispose, e chiese ancora "Mathilda, ti piacerebbe servire ancora Albion?"

Fouquet, che aveva perso la calma, replicò "È impossibile! Non servirò mai le persone che hanno ucciso mio padre e distrutto la mia casa!"

"Non fraintendere, nessuno ti sta chiedendo di servire la famiglia reale di Albion. Loro saranno eliminati presto."

"Cosa intendi?"

"Inizia una rivoluzione. Spodesteremo la debole e indifesa famiglia reale, quindi saliremo noi al trono, nobili più capaci."

"Ma non fai parte della nobiltà di Tristain? A te cosa interessa della rivoluzione di Albion?"

"Siamo un gruppo di nobili senza una patria, preoccupati per il futuro di Halkeginia. Vogliamo unificare Halkeginia e regnare sulla terra santa su cui si è posato il piede del fondatore Brimir."

Fouquet ghignò, "Ti prego, smettila di dire cose senza senso. Comunque sia, perché un gruppo di nobili senza patria vorrebbe me? Sono solo una prigioniera."

"Abbiamo bisogno di maghi forti ora più che mai. Ci aiuterai, Fouquet, il fango Strisciante?"

Fouquet agitò le mani e replicò "Smettila di sognare..."

"Speri di unificare Halkeginia? Il regno di Tristain, la Germania, Albion, la Gallia, e un numero di piccoli regni che sono in costante guerra tra di loro? Unificarli è il sogno di una notte di mezza estate."

"Hmm! Riprendersi la terra santa... vorresti scontrarti contro gli elfi onnipotenti?"

Per centinaia di anni, le terre sacre sono state comandate dagli elfi, che vivono nel nord di Halkeginia. Nel tempo ci sono state numerose crociate per cercare di riconquistarle, ma hanno tutti fallito.

Gli elfi, distinguibili dalle loro orecchie a punte e dalla loro cultura unica, hanno lunga vita e sono dei maestri con la magia. Dei combattenti a tutti gli effetti. Batterli è praticamente impossibile.

"Non ho nessun rispetto per i nobili e non mi interessa Halkeginia. E a proposito della terra sacra, gli elfi possono stare lì per quanto mi riguarda!"

L'uomo con il mantello nero prese la bacchetta e replicò, "Ti farò scegliere, Fouquet, il Fango Strisciante."

"Sentiamo."

"Diventerai una di noi o..."

Fouquet finì la frase per lui, "O verrò immediatamente uccisa qui? Ho ragione?"

"Esatto. Visto che sai il nostro segreto, non posso lasciarti in vita."

"Voi nobili siete davvero presuntuosi. Non pensate mai ai sentimenti delle altre persone," fece Fouquet con una risatina, "Vedendola in modo simpatico, mi avete invitata a partecipare, ma non ho scelta, è così?"

Anche l'uomo con il mantello nero ridacchiò "Giusto."

"Sarò parte del gruppo allora. Odio le persone che non sanno dare ordini."

"Andiamo allora."

Fouquet mise entrambe le mani sui fianchi e chiese "Qual è il nome della vostra organizzazione?"

"Voi davvero unirti a noi, o mi stai facendo perdere tempo?"

"Voglio solo sapere il nome dell'associazione per cui lavorerò d'ora in poi."

L'uomo con il mantello nero estrasse una chiave da una tasca, quindi aprì la cella di Fouquet e rispose, "I Riconquistatori."

[Ciao Amichetti!
A quanto pare Foquet non è solo il nemico del primo volume, quindi non dimentichiamola.
Prossimo venerdì avremo alcuni nuovi personaggi, state pronti.
Bacini 🎶]

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 11, 2022 ⏰

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