Capitolo15

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T/N pov:

"Kirari..."

Ho sempre detestato mia sorella o meglio la mia sorellastra ma è meglio partire dall'inizio. Mio padre una volta divorziato con la sua prima moglie decise di risposarsi con appunto mia madre. Da che ho memoria Kirari è sempre stata la preferita in assololuto sia di mia madre sia di mio padre infatti passai quasi tutti i miei primi cinque anni di età completamente da sola fino a quando Akane non si trasferì nell'appartamento accanto al mio e io iniziai a passare tutte le mie giornate con lei. Un po' lo facevo perché la consideravo una amica importantissima e un po' perchè speravo che i miei vedendo che ero sempre nella casa accanto si ingelossissero e mi prestassero un minimo di attenzione. Ma mi sbagliavo a loro non importava dove passavo le mie giorate a meno che non mi chiamassi Kirari Yamazaki.

Tutto cambiò quando compì 6 anni e inziai ad andare a scuola e portare ottimi voti, ad eccellere nelle attività sportive e in generale in qualsiasi attività. I miei genitori cominciarono a prestare più attenzione a me e questo non andò giù per nulla mia sorella che comincio ad incolparmi di ogni suo prolema scuola, amici, fidanzato ecc... Io continuavo a trascorrere le mie giornate da Akane per salvarmi da quell'inferno. Visto che i problemi non mancavano mai mio padre cominciò ad alzare le mani contro mia madre, in realtà lo faceva da sempre ma c'era stato un periodo in cui si era calmato e avevo pensato che avesse smesso ma mi sbagliavo di nuovo. Era sempre stato un ubriacone inutile e con il passare deglia anni beveva sempre di più e spendeva tutto cio che guadagnava nel gioco d'azzardo nonstante fosse totalmente negato.

In quel periodo di degrado io e Kirari ci avvicinammo convinte che allearci io e lei contro papa sarebbe bastato ma fini tutto in breve tempo. Lei aveva sempre desiderato fare la modella e mi ricordo che un giorno quando io avevo circa 11 anni e lei 16 i miei genitori decisero di portatrla a fare un provino, costrinsero anche me ad andare e chiesi ad Akane di venire con noi. Ci stavamo annoiando a morte e quindi cominciammo ad imitare modelle facendo pose totalmente a caso indossando sciarpe orrende che avevamo rubato dal set. Pochi giorni più tardi arrivò una lettera che chiedeva se io potevo andare a posare visto che ero molto più naturale di Kirari e avevo molto più talento. Da quel giorno la situazone degenerò ancora.

Tutto iniziò quando Akane si trasferì a causa del lavoro del padre, era il caporedattore di una famosa rivista giapponese e dovettero trasferirsi in un altro quartiere in modo da essere più vicini alla sede. Da quel giorno mio padre iniziò a picchiarmi dandomi la colpa della perdita del suo lavoro e del denaro, mia madre invece mi incolpava di essere nata carino sempre molto amorevole e infine Kirari mi dispezzava per quella stupida selezione di moda. Andavo spesso a casa di Akane nonstante fosse più lontano del solito ero tentata di raccontarle tutto ma sentivo costantemente i loro occhi e le loro dita puntate su di me pronti a farmi fuori.

Andò avanti così per anni. Avevo 16 anni e avevo trovato un altra via di fuga da quell'inferno per qualche ora. Mi ero trovata un lavoretto pomeridiano, l'avevo trovato per caso in realtà. Un giorno il bus era in ritardo e rischiavo di arrivare a casa in ritardo di nuovo e sarebbe stata l'ennesima litigata, correvo a più non posso quando andai a sbattere contro una vecchietta che trasportava delle cassette di frutta che purtroppo si rovesciarono a causa dello scontro. Mi scusai in 18 lingue diversi e la aiutai a risistemare tanto ero gia abbastanza in ritardo non serviva a nulla mettersi a correre mi avrebbero sgridato comunque.

La vecchietta gestiva con il figlio un negozio in fondo alla strada, il figlio frequentava l'accademia di polizia e spesso non poteva aiutare la madre in negozio così mi offrì io. Scoprì che la signora era una ex detective in pensione che aveva ereditato il negozio dal marito ormai deceduto e la sua più grande speranza era che anche il figlio riuscisse a diventare detective. Suo figlio Yamada era una delle persone più gentile che avevo mai conosciuto, lo è ancora adesso, mi passò la passione e decisi di che sarei diventata una detective.

A 18 anni io e Akane entrammo all'accademia di polizia e io grazie al lavoro al negozio riusci a comprarmi un appartamento, a cambiare il mio cognome in T/C ed ad andarmene definitivamente da quell'inferno. Mio padre se così si puo definire morì, non andai al funerale personalmente per me lui non valeva nemmeno un secondo del mio tempo, Kirari tentò successo in america e mia madre dopo varie diagnosi fù dichiarata una pazza esaurita e fù mandata in un istituto. Io mi diplomai e cominciai a lavorare come subordinata di Yamada e a 24 anni diventai una detective indipendente.

E arriviamo ad oggi dove possiamo osservare una me che si sta trattenendo dal picchiare la sua sorellastra.

"Kirari.... se sei tornata vuol dire che non ha avuto successo in america eh? Beh non mi sorprenderi più di tanto una persona senza talento e personalità come te l'unica cosa che può fare è alzare quel suo culo di merda e portarlo via da casa mia"

"E' qui che ti sbagli sorellina" ridacchio "Io mi sto per sposare con un ricco uomo d'affari americano e invece tu che cosa sei diventata? Una semplice detective, non sei nessuno è sempre stato così e continuerà ad esserlo..."

"Non ho chiesto un opinione sulla mia vita."

"Non interrompermi sgorbio. Visto che io sono superiore e anche la sorella maggiore ora tu raccoglierai tutte le tue cose e te andrai da qui e mi lascierai questa casa più una grossa somma di denaro tanto i detective sono ricchi no? E poi mi pare che papà te lo abbia insegnato in famiglia ci si aiuta." disse in tono fermo

Mi misi a ridere di gusto sembravo una psivopatica vista da fuori ma pazienza. Presi Kirari per la maglietta e la sbattei contro il muro con forza. Quello che mi aveva appena detto era la prova del suo insuccesso pure in america.

"Kirari forse non hai capito bene." Dissi fredda "Non sei più tu a dare gli ordini qui."

Detto ciò aprì la porta e la lanciai fuori e cadde a terra emettendo un grido manco fosse caduta da 50 metri di altezza e poi le tirai dietro scarpe giacca e valigia. La valigia atterro per sbaglio sulla sua faccia e mi misi a ridere di gusto.

"TU BASTARDA ME LA PAGHERAI VEDRAI.." urlo metre cercava di rialzarsi

"Buona fortuna per il matrimonio!" dissi sorridendo e le sbttei la porta in faccia.

Stavo per girarmi quando Gojo mi abbracciò da dietro e divenni un peperone a sentire il suo fiato sul mio collo.

"Sei carinissima quando ti incazzi con gli altri ma se va avanti così sari tu quella in ritardo."

𝙉𝙚𝙫𝙚 𝙞𝙣 𝙖𝙜𝙤𝙨𝙩𝙤 [𝙂𝙤𝙟𝙤 𝙭 𝙍𝙚𝙖𝙙𝙚𝙧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora