Undicesimo Capitolo

183 8 15
                                    

!Ciao Ragazzi/e prima di iniziare vorrei ricordarvi che la storia è ambientata quando i personaggi hanno 16 anni!


Ray's pov

Ero nella mia stanza d'ospedale, il giorno dopo sarei potuto andarmene, cosa che mi tranquillizzava molto. Dormendo da solo mi erano tornati gli incubi, Emma era l'unica persona che riusciva a farmi stare bene, per questo mi sentivo uno schifo dopo la nostra litigata.

Dopo quasi un'oretta di pura noia si aprì la porta facendo entrarono due figure: Don e Gilda.

Don aveva un casco tra le mani, quindi pensai che era venuto qui con la sua moto accompagnando Gilda, ormai stavano insieme dai più di sei mesi e tra l'ora andava tutto benissimo.

Mi salutarono e si sedettero di fianco al mio letto d'ospedale.

Ray: Ciao Don, ciao Gilda

Don/Gilda: ciao Ray

Don: come va amico? Adesso stai meglio? A scuola manchi a tutti

Ray: a scuola manco veramente a qualcuno che non siate voi? Mi sorprendete così, comunque sì sto meglio

Gilda: dai Ray non fare così, manchi veramente anche ai nostri compagni, soprattutto a Emma.

Don: già

Ray: Emma come sta?

Gilda: tutto bene, l'aiuta molto Norman, è sempre con lei

Sbuffai, mi dava fastidio che adesso Norman era lì con Emma, solo a pensarlo mi assaliva una rabbi tremenda.

Don: quand'è che ti dimettono?

Ray: Domani pomeriggio, solo il tempo di fare alcuni controlli

Gilda: Perfetto, vuoi che passiamo a prenderti?

Ray: no, tranquilli ragazzi.

Don: ah, ok, se hai bisogno chiama però

Ray: sì tranquillo

Gilda: noi ora dovremmo andare, ma ci vediamo domani, quando ti dimettono

Ray: si va bene, ciao ragazzi

Don/Gilda: ciao Ray

Uscirono dalla stanza mano nella mano, e io rimasi da solo nella camera.

Quella sera ebbi di nuovo gli incubi, mio padre davanti a me, mentre mia mamma di fianco, mi ripetevano che ero un errore e per questo dovevo essere punito. Dopo di che mio padre iniziava a darmi pugni e calci. Più che un incubo ho sempre pensato che fosse il ricordo della prima volta che mi aveva messo le mani addosso.

Skip Time

Tornai verso casa di Emma, che ormai potevo considerare anche mia, apri la porta e mi diressi verso camera nostra. Non ebbi il coraggio di aprire la porta, quindi mi ci appoggiai, mettendomi le cuffiette con la mia canzone preferita: Waves.

Non sapevo il perché ma nelle righe di quella canzone riuscivo a rispecchiare una parte di me.

Stetti lì seduto qualche minuto ascoltando la canzone ripetutamente. Decisi di aspettare a parlare con Emma, e di andare a fare un giro fuori, avevo bisogno di schiarirmi le idee. 

.

.

.

Spazio Autrice

Ciao ragazzi/e,

ecco a voi un nuovo capitolo, e anche svelato il mistero del nome del titolo. 

spero che vi piaccia, non ho altro da dire se non ci vediamo nel prossimo capitolo!

Waves [Ray x Emma]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora