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Nicole

Non so cosa mi sarei dovuta aspettare questa volta, Charles sembrava molto serio ed agitato quando mi ha chiesto di aspettarlo nel suo motorhome ed il fatto che doveva prendere delle carte non aiutava per niente a non pensare al peggio
Se lui stava per lasciare la Ferrari? Sicuramente non sarei riuscita a rimanere tranquilla e sarei corsa a prendermela con la prima persona vestita di rosa che mi sarebbe capitata davanti
La porta si aprì e si chiuse in fretta ma la persona davanti a me non era vestita con la divisa Ferrari e dubito che Charles si sia andato a mettere la divisa della McLaren
"Cosa ci fai tu qui?" non mi guardò neanche negli occhi, mi sorpasso a testa bassa sedendosi sul divanetto alle mie spalle "Adesso neanche si risponde più" mi precipitai verso la porta per uscire da quello che sembrava star per diventare un incubo ma per mia sfortuna la porta non si apri "Ha chiuso a chiave" "Come?"
"Charles ha chiuso la porta a chiave da fuori"
"Quando usciremo da qui lo uccido non sono scherzi da fare questi" non ricevetti risposta ma solo una risata super fastidiosa "Non ridere"  "Non sto ridendo" "Se sei complice di questa cosa.." "Cosa? Cosa faresti? Odiarmi? Stai tranquilla già lo fai" si alzò voltandosi di spalle "Nervosetto Norris?" "Si perché non doveva succedere così" "Non doveva succedere così cosa?" "Parlarci non doveva succedere così"
"Non sarebbe successo in nessun modo, io non avevo nessuna intenzione di parlare con te"
"Ma penso che dovremmo farlo perché sono più che sicuro che non aprirà la porta finché non parleremo ed io dovrei correre" "Ovviamente quello viene prima di tutto"
"Sono qui per questo e non doveva andare così sai perché?" questa volta mi guardò negli occhi "Siamo qui tanto vale saperlo, perche non doveva andare così Norris?" "Perché volevo farlo in modo diverso, magari vincere e correre da te e parlare finché, magari, non sarei scoppiato a piangere senza più nessuna parola" "Ti guardi troppi film, potresti piangere anche ora, potresti vincere tutte le gare ma io non ti perdonerei mai" "Perché non vuoi risolvere questa cosa in modo maturo? Perché non mi vuoi parlare?" "Ha già fatto troppo male non voglio più ricordare" "Parliamone e risolviamo, non ti sto chiedendo di amarmi e di tornare con me ma di parlare e basta" 
"Va bene parliamone, tu non ti arrenderai mai e da quello che sta succedendo neanche Charles lo farà quindi si fa prima ad affrontare la cosa adesso, quindi parla" distolse lo sguardo e guardo sul pavimento dove si trovavano i giochi che Charles aveva regalato ai bambini, senza dire una parola si avvicinò e prese la macchinina che si trovava in mezzo
"Stanno crescendo senza loro padre" e delle lacrime rigarono il suo viso, forse era più per se che per me
"Stanno crescendo come si deve" "Senza di me" "Sei tu che hai deciso così" "In quel momento avevo paura non avevo pensato alle conseguenze" "Non è vero tu sapevi cosa sarebbe successo, tu ne eri consapevole, eri consapevole che io non sarei tornata, ma io ero l'unica non consapevole del fatto che tu non mi amassi veramente e questo ha fatto molto più male" "Come puoi dirlo? Io ti ho amata veramente, più di quello che pensi" "Se era così dovevi amare fin dal primo secondo anche loro" "Mi odio per questo, odio me stesso, quello che ho costruito senza di te, odio stare qui perché ho preferito questo a te, tutti i traguardi che ho raggiunto li odio perché mi hanno portato ad allontanarti da me"
"È il tuo mondo questo" "No eri tu il mio mondo, tutto quello che ho sempre voluto dalla vita" "Questo non mi porterà a perdonarti" "Vieni alla McLaren per.." "Con quale faccia mi vieni a chiedere questo?" "Fallo per Daniel" "Non riguarda Daniel" "Fallo per chi vuoi, non per me? Non per Daniel? Fallo per te stessa, se provi almeno ancora un pizzico di quell'amore che avevi per me dallo a te stessa perché so come ti senti" "Non sai niente" "Preferisci startene in giro con Callum invece di venire e far finire tutto questo? Fallo" "Questo è il tuo problema, ti infastidisce vedermi con altri" "Si, ok?, perché non voglio che i miei figli vedano lui come loro padre e non me" "Secondo te sarei capace di questo? loro sapranno tutto, sanno chi sono i loro nonni e zii, ma soprattutto sapranno chi è il padre ma sapranno anche che tu non eri pronto per amarli e che forse non lo sarai mai" "Lo sono sempre stato solo che ci sono arrivato troppo tardi a capirlo" "Perché devi complicare sempre tutto?" "Perché ti amo ancora come il primo giorno e voglio dare questo amore anche a loro" "Lando.."
"Ripeto che non ti sto chiedendo di amarmi ma solo di darmi la possibilità di riparare ai miei errori e di dimostrarti che loro meritano un padre come me e non come un pallone gonfiato di Callum, di venire alla
McLaren solo per far capire a tutti che devono smetterla di comportarsi in quel modo quando si parla di noi" "Non c'è più un noi Lando e quello è tuo amico" "Non quando ha iniziato a cercare di sostituirmi nella vostra vita" "Non ha mai cercato di farlo, neanche stiamo insieme" "A lui piacerebbe" "Ma la cosa deve venire da due persone non solo da una"
"Pensa a quello che ti ho detto e non prendertela con Charles ha semplicemente cercato di aiutare un suo amico" "Non ti riguardano le cose tra me e Charles" "Tu e il tuo stupido orgoglio" in quel momento mi venne da sorridere, ricordavo quante volte lui ripeteva questa frase, almeno una volta al giorno ma non litigavamo mai per questo anzi la prendevamo sempre sul ridere perché so che è una cosa vera
Quel pensiero non venne in mente solo a me, ma anche a lui e lo capi quando si mise a ridere per le sue stesse parole
"Ridi per le tue stesse parole Norris?" "Ridevamo sempre quando lo dicevo perché anche tu sai di essere fin troppo orgogliosa" "La dicevi sempre quando succedeva qualche cavolate che mi portava ad esserlo più del solito" "Già, il mio quarto posto di Bahrein era per voi" "Come?" "Era per voi, quando ti ho vista prima della gara avevo un adrenalina e una voglia di correre che non avevo mai avuto" "Lando cosa c'entra questo?" "Mi hai sempre detto che non devo tenere tutto per me"in quel momento non potevo essere arrabbiata con lui o urlargli contro, mettere il mio orgoglio davanti il vero sentimento che sentivo in me, la gioia che mi hanno portato le sue parole
"Se arrivo sul podio vieni a cena con me, per parlare in tranquillità senza essere chiusi e forzati a farlo da un finto francese" in quel momento sentimmo un tonfo che provenire dalla porta e ci fece capire che Charles era lì e che si era offeso "Non si origlia Charles" "Non ho origliato, volevo aprire ed ho sentito l'ultimo pezzo e adesso per colpa sua vi passate un'altra ora qui dentro e tu accetta la sua proposta" "Se tu apri io accetto, voi due dovete lavorare ed io devo salvare i miei figli da Sacha e Giovi" "Li hai lasciati con Sacha?"
"Colpa sua, lo ha mandato lui con i bambini da Kimi e Giovi" "Charles ma ti rincretinito più del solito?" "Fermi tutti e due, da che non vi parlavate a che ora siete contro di me? Smuovetevi a concludere che non abbiamo tutto il giorno" "Non in posti dove ci possono vedere insieme e almeno il terzo posto"
"Veramente accetti?" "Sono stanca di dover urlare quando siamo nella stessa stanza e non voglio che ricapiti una cosa del genere" "Io vi sento" "Vai a fanculo Charles" "Ti giuro che apro solo per tagliarti la lingua Norris"

Un'altra volta quel numero 4//Instagram Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora