capitolo 4

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Daiki pov:

La giornata è passata velocemente mi era mancata  mia sorella, ora mi trovo nel mio appartamento e mi sto annoiando dato che quel coglione di Rouki mi ha abbandonato anche questa sera. Pensavo di invitare gli altri ma sono andati tutti in discoteca, mi hanno chiesto di andarci ma sono troppo stanco e tutto quel caos è l'ultima cosa di cui ho bisogno. Scrollò un po' la home di Instagram e incuriosito mi metto a cercare il profilo di Akira, ma niente non esiste su nessun social, e questo è strano al giorno d'oggi, o no? Però non gli do peso ma entro su line e tra tutte le chat entro sulla sua e noto con piacere che non c'è nemmeno un messaggio e ciò mi fa un po' male, beh può essere che è stato impegnato? In ogni caso decido di scrivergli

A Akira~
Ehi, scusa il disturbo, ma ti volevo sentire e sapere come stai...

Chiudo tutto e mi vado a fare una doccia, ma mentre sto entrando nel bagno il telefono squilla e con mia sorpresa noto che è lui che mi sta chiamando, inutile dire il panico che mi assale pensando subìto al peggio
"Ehi cucciolo che succede?" Dico io cercando di essere il più calmo possibile, ma ad un suo singhiozzo tutto l'autocontrollo che aveva se ne va "ehi piccolo, perché piangi?" " Ti prego parla di qualcosa" dico dopo un po di silenzio. " T-ti prego, vieni qui ho bisogno di te" dice sforzandosi di non interrompere la frase mentre piange, "certo arrivo subito dimmi dove sei" "all'università nella biblioteca di arte" "cinque minuti e sono lì, ma tu resta al telefono per favore sono preoccupato" "va-va bene, grazie" "non ti preoccupare, allora mi vuoi accennare di cosa si tratta?" " Ho-ho fatto un incubo bruttissimo" "oh cucciolo mi spiace, non ti preoccupare sono quasi arrivato".

chiudo la chiamata e mi affretto a trovare parcheggio, corro più veloce possibile, anche se si tratta di un incubo mi dispiace sul serio, in fondo se lo ha fatto piangere in quel modo lo avrà spavento molto.

Appena arrivo davanti la biblioteca lo vedo che mi aspetta seduto a terra fuori, dato che evidentemente la struttura ha chiuso, ha le gambe piegate e premute contro il petto, trema un po' e ha la testa china, appena sente i miei passi alza il viso e mi manca un battito nel vedere il suo viso da cucciolo che piange, quei occhioni ancora bagnati dalle lacrime.

Appena mi vede mi corre incontro abbracciandomi io non posso fare altro che stringerlo a me.
Dopo un paio di minuti si stacca da me il giusto per guardarci negli occhi, io porto i pollici ad asciugare le sue guance approfittando di sentire la sua pelle liscia, una volta asciugate le lacrime gli lascio delle carezze che a lui evidentemente piace dato che sta spingendo la testa verso la mia mano, sembra un gattino...sto per morire per il suo essere così cute.

"Allora, ancora non ti senti pronto a parlarne?" "N-no scusa" dice riabbassando lo sguardo che io prontamente rialzo mettendo un dito sotto il suo mento, " va bene allora non insisto, vuoi che ti porto a casa tua o vuoi andare a bere qualcosa di rilassante?" "Vorrei bere qualcosa" "va bene, allora troviamo una caffetteria" "no, non voglio stare in mezzo alla gente" "allora facciamo così, ti accompagno a casa, ti preparo qualcosa per rilassarti e poi me ne vado, va bene?"

Io lo porterei pure a casa mia o resterei volentieri da lui, ma come ho detto non voglio mettergli fretta " non voglio restare solo questa sera" dice con ancora quel visino da cucciolo aggiungendo una voce che mi sta facendo seriamente morire di infarto "allora, vuoi che resti?" "Si" "okay, allora passiamo un attimo a casa mia e poi andiamo da te" lui acconsente con la testa e allunga la mano, io l'afferro subito e così ci incamminiamo alla macchina.

Akira pov:

Ho ancora impresse le immagini di quel incubo che purtroppo rispetta la realtà, penso che per un po' non entrerò in biblioteca. Quando ho sentito Daiki che correva da me, nonostante quello che ad altri può sembrare un semplice incubo, mi ha fatto sentire subito meglio, sapere che c'è una persona pronta a venire da te ti fa sentire speciale, e mi sto sempre più fidando di lui, poi appena è arrivato con quell'aria preoccupata ho capito che forse è sincero, fatto sta che non voglio restare solo, ho paura anche se sono lontano da quello stronzo, ho paura che possa riaccadere ma soprattutto ho paura succeda qualcosa al bambino, anche se è ancora un feto.

Arriviamo a casa sua e wow, quanto è ricco quest'uomo? Abita in palazzo al centro, di nuova strutturazione, ha una hall con tanto di portineria, dentro la casa mi lascia spiazzato, dal palazzo mi aspettavo un appartamento da trecento camere, invece e piccolo, ma moderno e si vede da un miglio che tutto qui costa più della mia esistenza però tutto sommato è accogliente.

Arriviamo a casa sua e wow, quanto è ricco quest'uomo? Abita in palazzo al centro, di nuova strutturazione, ha una hall con tanto di portineria, dentro la casa mi lascia spiazzato, dal palazzo mi aspettavo un appartamento da trecento camere, invec...

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Però non vorrei che iniziasse a spendere tanti soldi per me o per il bambino, voglio occuparmene io e soprattutto voglio essere indipendente, non voglio essere come mia madre, e molte omega del mio vecchio paese costrette a sottomettersi per non rimanere in mezzo ad una strada, ma lui come la prenderebbe? Di solito gli Alfa sono rigidi su ciò dato che vogliono sentirsi superiori, sapere di avere in mano le finanze gli da quel senso di superiorità.

Quando ha finito di prendere le sue cose e scrivere non so cosa su un foglietto, ci dirigiamo alla sua macchina. "Ascolta Daiki, vorrei parlarti di una cosa" "dimmi" " ho potuto notare che beh.. ecco" "ho molti soldi? Si ma non sono ancora miei" "capisco ma ascolta, io non voglio dipendere da te o dalla tua famiglia, ecco vorrei essere indipendente economicamente, e sicuramente non mi sottometteró mai"

"ehi, calmati un'attimo, allora per prima cosa i miei soldi sono anche i tuoi e del bambino, che se non ti dispiace vorrei riconoscere come mio figlio, poi indipendente da se usi i miei soldi o meno io ti lascerò sempre libero di fare ciò che vuoi, inoltre non cerco il potere e di sottometterti anzi, mi piace quando prendi tu le redini, ti rende più sexy, quindi non ti preoccupare in alcun modo che se usi i miei soldi devi sottometterti perché io non la vedo in questo modo lo vedo come un condividere"

wow, okay, ora sono sicuro di essere impazzito e di starmi immaginando tutto, come può fottutamente esistere una persona del genere?. Alla fine acconsento a quello che ha detto, non mi devo preoccupare, so che non mi sottometterá, mi fido, ovviamente porterò il mio sogno fino alla fine, ovvero aprire una galleria, ma se posso dare una vita decente al bambino, con due genitori che lo amino perché non accettare che lo riconosca, "d'accordo, accetto il tuo aiuto e accetto che tu riconosca il bambino, ma ne dovrai esserne certo al cento per cento" lui mi guarda con gli occhioni lucidi " mi hai reso molto contento".

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