*Pov's Christine*
È arrivato il fatidico giorno della partenza, mi sveglio alle 09:00 e dopo aver salutato le mie amiche torno a casa.
Appena entro dentro, trovo la trovo vuota e appena vedo mio fratello, lo fermi e gli chiedo:
"Ma dov'è finita tutta la roba, Andrea?"
"Stiamo trasferendo tutto nel camion vicino al nostro garage!"
Mi risponde lui e continua dicendo:
"La tua camera non è ancora stata toccata, visto che sei tornata valla a disfare e man mano porta le cose giù in garage così si caricano sul camion!"
"Ok, vado subito!"
Affermo io avviandomi verso la mia camera.
Tolgo le coperte dal letto, le porgo e le metto in uno scatolo con i miei vestiti e alcuni giocattoli che avevo quando ero piccola.
Adesso sto mettendo in una scatola delle foto che ho di quando ero piccole e alcune recenti con delle mie amiche. A vederle mi viene da piangere. So per certo che mi mancheranno un sacco.
Sento le lacrime che mi pungono gli occhi, ma le rifaccio indietro e continuo a sgombrare la stanza.
Dopo un'ora e mezza circa, la mia stanza è completamente vuota e man mano porto gli scatoloni giù in garage dove vedi i miei genitori e mio fratello, mi avvicino a loro.
"Mamma, papà, ecco gli scatoloni contenenti tutte le mie cose!"
Affermo io lasciando che un signore li prenda per metterli nel camion.
"Sono, le 18:30, l'aereo parte alle 19:45, dobbiamo iniziare ad andare perché l'areoporto è un'ora lontano da qui! Forza salite in macchina!"
Dice mio padre, noi annuiamo e facciamo come ci è stato detto.
Durante il tragitto io ho ascoltato la mia canzone preferita: 'We are the Champions' dei Queen, non l'ho mai detto, ma Freddie Mercury è il mio cantante preferito.
Dopo un'oretta di macchina arriviamo all'aereoporto dov'è mio padre si avvicina alla biglietteria e chiede:
"Quattro biglietti per Los Angeles, grazie!"
"I ragazzi quanti anni hanno?"
Chiede la signora dietro il cassone.
"La ragazza ne ha 19, invece, il ragazzo ne ha 25!"
Risponde mia madre.
"Bene, ecco a voi i quattro biglietti, fra un quarto d'ora l'aereo partirà quindi andate nel parcheggio sul retro dove ci sono tutti gli aerei, quello con la bandiera americana è quello che cercate! Arrivederci!"
Ci spiega la signora.
Mio padre annuisce e dopo averla salutata ci avviamo verso il parcheggio.
Appena arrivati rimango a bocca aperta. Wow! È veramente molto, ma molto grande.
Mio padre trova il nostro aereo e dice:
"È quello il nostro aereo, forza andiamo!"
Lo seguiamo ed entriamo nell'aereo.
Il mio posto è l'A55 vicino a mio fratello, mentre i miei hanno i posti davanti a noi.
Ci sediamo ed io mi metto a vedere un film su Netflix.
Finito il film, stanca mi addormento un po'.
*Dopo il pisolino*
"Chry, Chry, svegliati, siamo arrivati, dobbiamo scendere, su!"
Esclama una voce squeotendomi.
Io apro gli occhi e mi trovo Andrea davanti.
"Si, si ora mi alzo! Non vedo l'ora di vedere la casa in cui abiteremo!"
Esclamò io scendono dall'areo seguita da mamma, papà e mio fratello.
"Non te lo abbiamo detto? Abbiamo comprato una villa unica vicina alla scuola dove andrai, in centro!"
Afferma mia madre.
Io salto dalla gioia e l'abbraccio.
"Non vedo l'ora di vederla!"
Esclamo.
Fermiamo un taxi che ci porta alla via della nostra nuova casa.
Appena scendiamo mi ritrovo davanti una gigantesca villa a due piani. Wow! Da fuori è bellissima, immagino dentro. Non vedo l'ora di vederla!
Entriamo e dopo l'ingresso ci ritroviamo davanti un gigantesco salone già arredato, poi c'è la cucina in un'altra stanza, il bagno, uno studiolo, uno sgabuzzino e ci sono le scale per andare al secondo piano.
"Mamma, papà! Io salgo, voglio vedere le camere!"
Urlo io.
"Certo, vai pure tesoro!"
Afferma mio padre.
Salgo e mi trovo tre porte chiuse.
La prima stanza è la camera dei miei, la seconda è quella di mio fratello ed, infine, l'ultima è la mia. Ogni stanza ha il proprio bagno, meglio così non dovrò litigare con André per chi va prima in bagno.
La mia camera ha le pareti rosa chiaro con il soffitto bianco, un lampadario fantastico, un letto gigante con le coperte a loro volta rosa, un bel tappeto sempre rosa, una scrivania vuota, un mobile gigante vuoto e una TV.
In un angolo vedo tutti gli scatoloni contenenti le cose che avevo nell'altra casa in Italia.
Mi metto a sistemare quadri, vestiti e giocattoli nella nuova camera e dopo un'ora finisco.
Scendo in salotto che da vuoto come la mia stanza è pieno di tutte quello cose che avevamo nella casa in Italia.
"Mamma, papà, sono le 16:30 qui in America, posso andare a fare un giro per la città per vedere qualcosa di nuovo?"
Chiedo sorridendo.
"Vai pure, la tua stanza l'hai già sistemata?"
Chiede mia madre.
Io annuisco ed esco.
Mi trovo davanti una bellissima città con tante ville e tanti ristoranti, bar, pizzerie e gelaterie.
Decido di prendermi un caffè quindi entro nel bar che fa il caffè più buono di tutti per quanto ho capito dalle recensioni.
"Un caffè con panna, grazie!"
Affermo io.
"Certo, glielo preparo subito!"
Dice il barista e me lo va a preparare.
Dopo un minuto me lo porta e dice:
"1,50$, grazie!"
"Ecco, grazie a voi!"
Esclamò io pagando il caffè.
Naturalmente prima di entrare nel bar ho cambiato gli euro in dollari.
Prendo il caffè, mentre, mi avvio verso un tavolino libero qualcuno sbatte contro di me e il caffè cade a terra.
"Oddio, scusami, non volevo farti cadere il caffè!"
Esclama lo sconosciuto.
Alzo lo sguardo e vedo che è un ragazzo con cappello e occhiali da sole.
"Non preoccuparti, ne compro un altro!"
Affermo io tornando alla cassa.
"No, te l'ho fatto cadere io, quindi te lo ricompro io, non scomodarti!"
Ribatte lui pagando un altro caffè con la panna.
Si avvicina al mio tavolo, mi porge il caffè e dopo avermi salutato se ne va.
Strano, aveva un viso familiare. Boh, forse sarà qualcun che gli somiglierà.
Dopo aver bevuto il caffè faccio un altro giro per Los Angeles e quando arrivano le 19:30 torno nella nostra nuova villa e mia madre mi chiede:
"Cosa hai fatto tutto questo tempo?"
"Ho fatto un giro in città e mi sono fermata in un bar a prendere un caffè dove ho incontrato uno strano ragazzo tutto incappucciato dal viso familiare che per sbaglio mi ha fatto cadere il caffè e me ne ha comprato un altro. Come puoi ben capire non ho fatto niente di che!"
Le spiego io e chiedo a mia volta:
"Cosa si mangia?"
"Tuo padre ha ordinato dei panini con hamburger e degli hot dog!"
Mi risponde lei.
Io annuisce e mi vado a fare una bella doccia nel mio bagno.
Dopo scendo di nuovo e arrivata la cena iniziamo a mangiare. Appena abbiamo finito, me ne vado in camera e mando un messaggio a Debbie.
*Chat*
A 'My BFF!❤️':
"Ciao Debbie, come stai? Noi siamo arrivati da un bel po' in America solo che non ho avuto il tempo di mandarti un messaggio. Poi ho fatto un giro per Los Angeles e mi sono fermata in un bar per prendere un caffè!"
Da 'My BFF!❤️':
"Chry, che bello sentirti! Si si tutto bene, non ti preoccupare, allora dimmi cos'è successo in questo bar perché di solito quando mi mandi questi messaggi mi devi dire sempre qualcosa. Su spara!"
A 'My BFF!❤️':
"Hai ragione!😂 Praticamente è successo che un ragazzo tutto incappucciato e con occhiali da sole è sbattuto contro di me e per blsbaglio mi ha fatto cadere il caffè. Me lo ha ricomprato lui. Solo che aveva un viso familiare, come se lo avessi visto già da qualche parte, ma non so dove!"
Da 'My BFF!❤️':
"Cavolo. Io in questo caso non so come aiutarti baby, ma aggiornami mi raccomando!😊😜"
A 'My BFF!❤️':
"Certo che ti aggiornerò, ora devo andare, by by Debbie!❤️😘!"
Da 'My BFF!❤️':
"Ciaoooo Chry!❤️❤️"
*Fine chat*
Sono le 20:45, mi vado a lavare mi vedi un po' di TV e quando arrivano le 21:50, stanca per tutta la giornata mi metto a dormire.
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❤️Tutta colpa di una stupida scommessa!❤️
RomanceChristine è una ragazza italo-americana che si trasferisce a Los Angeles dopo aver vissuto per 19 anni in Italia. Arrivata in America, conoscerà tante persone, tra cui alcuni attori di cui lei è pazza, uno in particolare è Jace Norman. Tra Christine...