Parte 19

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-Il giorno dopo-

Lilly si svegliò e si accorse che Bolt non era ancora tornato.

Guardò la sua cuccia e sorrise, pensando che avesse trovato qualcosa d'interessante per essere ancora in giro.

Si stiracchiò e davanti a se vide la sua tavola. Si mise il costume e prese la tavola. Sopra il costume si mise la canadese della squadra e uscì dalla sua stanza.
Andò a fare una veloce colazione e vide il fratello minore.

"Come mai già sveglio?" Chiese Lilly.

"Potrei farti la stessa domanda" rispose Caleb, ghignando.

"Non avevo più sonno" disse Lilly, alzando le spalle."E tu?".

"Voglio fare una corsetta prima dell'allenamento" disse Caleb.

"Buona corsa allora" disse Lilly, prendendo la tavola e uscendo.

"Gentile da parte tua" disse Caleb, con tono beffardo.

"Certo, certo" disse Lilly."Fuori dai piedi, piccoletto insignificante".

"Ammettilo, tieni a me più di quanto tu non voglia far credere" disse Caleb.

Lilly si fermò sui suoi passi e poggiò la tavola. Si girò verso il fratello e lo guardo. Allargò le braccia e ghignò.

"Vuoi davvero saperlo? Si, tengo molto a te fratellino. Si, mi sei mancato quando non eravamo insieme. Ho pensato a te tutto il tempo. Ma poi mi è tornata in mente una cosa. Tu mi avevi detto che preferivi non vedermi, e così ho fatto. Dimmi, ti ho reso felice?" Chiese Lilly, ghignando.

"Si, e non immagini quanto. Quello che pensavo di te vale tutt'ora, per cui se te ne andassi mi faresti un favore" rispose Caleb, ghignando.

"Non sono al tuo servizio, mi spiace. Mi dispiace moltissimo arrecarti questa atroce delusione, ma dovrai sopportarmi ancora per un bel po'" disse Lilly, ghignando.

"Qualcuno vuole spiegarmi perché si comportano così?" Sussurrò David.

"Chi? I due fratelli?" Sussurrò Jude.

"Esatto" sussurrò David.

"Per quel che ne so i due andavano d'accordo quando erano piccoli. Quando un giorno, loro padre fu licenziato perchè venne costretto a prendersi la responsabilità degli errori del suo capo e la loro famiglia andò in crisi a causa delle persecuzioni dei creditori. I due furono separati e non si videro più" sussurrò Jude.

I due andarono al campo e si sedettero in una panchina.

"D'accordo, ma questo non spiega perché si odiano così tanto" disse David.

"È semplice. I due non sono separati da nessuno se non da loro stessi" disse Axel, alle loro spalle.

"Cosa intendi?" Chiese Jude.

"La madre di quei due disse loro di diventare qualcuno d'importante. Ma Caleb interpretò le sue parole come una ricerca alla conquista del massimo potere. Per questo motivo decise di unirsi a Dark. Tuttavia Lilly non era d'accordo col fratello e cercò di farlo ragionare. Ma Caleb non ne voleva sapere e in una litigata urlò alla sorella di sparire dalla sua vita. In quel periodo Lilly aveva abbandonato Dark da poco, per questo non voleva che il fratello lo seguisse. Ma dopo quella litigata Lilly se ne andò a Okinawa, voltando pagina" rispose Axel.

"Infanzia complicata.. praticamente sono cresciuti odiandosi a vicenda ogni giorno di più" disse David.

"No, si vogliono bene. Ma sono troppo orgogliosi per ammetterlo" disse Axel.

"Ti sei perso la scena di oggi, allora. Lilly ha ammesso quanto tiene a Caleb" disse David.

"Oh, peccato essermi perso la scena" disse Axel.

"Ma comunque Caleb non è sembrato molto contento che la sorella sia tornata, per la seconda volta" disse Jude.

"E tu ci credi? Quando era sparita per due giorni era andato a cercarla, anche se di nascosto. E quando Lilly è tornata per un breve periodo a casa ho notato che Caleb era più scorbutico del solito" disse Axel.

"Troppo orgoglioso per ammettere che gli mancasse la sorella, ha senso" disse David.

I tre videro Lilly con la tavola sotto il braccio, seguita a ruota da Hurley che sprizzava energia da tutti i fori. I due lanciarono uno sguardo ai tre nella panchina e li salutarono, per poi andare alla spiaggia. Lilly si buttò subito in acqua, cavalcando un'onda enorme. Hurley rimase a guardarla, facendole i complimenti per la sua bravura.

"Invece di stare li a guardare fai qualcosa. Quella che sta arrivando è bella grande, muoviti" disse Lilly, ghignando e guardando l'onda in arrivo.

Hurley si mise sopra la tavola e aspettarono l'onda.

"Ci siamo, ci siamo" disse Hurley.

L'onda arrivò e i due la cavalcarono, da esperti professionisti. Continuarono ad allenarsi finchè Hurley dovette smettere per andare all'allenamento mattutino della squadra. Lilly si fermò nella spiaggia e si guardò intorno. Bolt non era ancora tornato. Stava cominciando a preoccuparsi. Andò nella sua stanza e si lavò. Uscì dalla doccia, si cambiò e andò a cercare Bolt.
Tornò di sera tardi, col fiatone. Non mangiò, andò dritta in camera sua. Si buttò nel letto, esausta. Sentì bussare e andò ad aprire.

"Tutto bene?" Chiese Axel.

"Certo" rispose Lilly, fredda.

"Basta menzogne" disse Axel.

"Bolt.." disse Lilly, sospirando e lasciando entrare Axel.

"Sei andata a cercarlo, dico bene?" Chiese Axel.

Lilly si sedette nel letto e annuì. Si mise le mani nei capelli e sospirò. Axel si sedette accanto a lei e le mise un braccio nelle spalle. La attirò a se e la strinse forte.

"Axel.. se gli fosse successo qualcosa? Se non dovessi più vederlo? Se mi avesse abbandonato? Se.." disse Lilly, mentre le scendevano le prime lacrime.

"Shh, sono certo che Bolt non ti ha abbandonata. Forse sta solo esplorando. Questo posto è grande per uno a piedi" disse Axel, interrompendola.

"E se non dovesse tornare? Cosa sono senza lui?" disse Lilly.

"Sei Lillian Stonewall, una calciatrice eccezionale. Sei la mia migliore amica" disse Axel, alzandole il viso per guardarla negli occhi."Queste qualità non te le ha date Bolt".

Lilly sospirò e si calmò, ricacciando indietro le lacrime. Guardò Axel e lo abbracciò, lasciando Axel a dir poco sorpreso. Axel sorrise e la strinse a se. Rimasero abbracciati diversi minuti, il tempo che serviva a Lilly a riprendersi del tutto. Lilly sciolse l'abbraccio e gli diede un bacio nella guancia.

"Va meglio?" Chiese Axel, sorridendo.

"Grazie" rispose Lilly."E quindi sarei la tua migliore amica, eh?".

"Hai capito bene" disse Axel.

"Beh, si può dire che tu sei il mio" disse Lilly.

"Il tuo migliore amico? Puoi dire la frase per intero, scusa?" La prese in giro Axel.

"Non lo ripterò una seconda volta e che questo rimanga tra noi" disse Lilly, con un leggero ghigno.

"Agli ordini, miss ghiacciolo" disse Axel, uscendo dalla stanza e chiudendo la porta.

Giochiamo a calcioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora