Parte 15

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--il giorno dopo--

Quando Axel bussò nella stanza di Lilly non rispose nessuno.
Bussò più volte, ma non rispose nessuno.

"Lilly, posso entrare?" Chiese Axel.

Nessuna risposta. Prese un bel respiro ed entrò, con una mano davanti agli occhi.

"Tra poco inizia l'allenamento, non vieni a ve.." disse Axel, ma si bloccò.

Si era tolto la mano dagli occhi e scoprì che la stanza era vuota.

-Dove è andata a cacciarsi?- pensò Axel.

Non c'era nemmeno Bolt. Si guardò intorno e cercò qualcosa che potesse dirgli dove fosse Lilly. Ma niente.
Si affacciò alla finestra, per controllare se fosse già al campo, ma niente.

-Sarà andata a fare un giro- pensò Axel.

Era un po' preoccupato, ma d'altra parte.. era solito di Lilly sparire senza lasciare traccia e tornare quando le faceva comodo. Per cui cacciò via il pensiero e andò ad allenarsi.

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Verso metà allenamento nel campo passò Bolt, veloce come un fulmine, e prese a rincorrere la palla. I ragazzi cercarono di riprendere la palla, ma Bolt era più veloce.
Arrivò davanti alla porta e, cogliendo Mark totalmente impreparato, segnò un goal.
Come la palla entrò in porta Bolt fece un salto e ululò.
Mark lo guardò divertito e gli lanciò la palla.

"Ragazzi, facciamo giocare anche lui, che ne dite?" Disse Mark.

"Giocare con un lupo? Ma sei pazzo?" Disse Nathan.

"Non avrete paura di perdere contro la bestia di mia sorella" disse Caleb, ghignando.

Lo guardarono tutti male. Caleb fu il primo a lanciarsi verso la palla, ma Bolt la spostò e cominciò a correre.

"Impressionante che un lupo sappia mantenere così bene la palla" disse Jude, correndogli dietro.

"Scommetto quello che vuoi che questo é merito di Lilly" disse Hurley.

"Ovviamente. Lui le ha insegnato a correre veloce e lei gli ha insegnato a giocare a calcio" disse Axel.

Bolt arrivò alla porta e tirò, ma questa volta Mark la prese. Bolt ringhiò e si riprese la palla, tirando e segnando. Fece un salto e corse via, ululando. Era chiaramente soddisfatto del suo risultato.
I ragazzi rimasero a guardarlo, allibiti.

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Era sera e di Lilly nemmeno l'ombra. Axel cominciò a preoccuparsi per davvero. Solitamente tornava verso le sei di sera, ma ormai era quasi ora di cena e lei non era ancora tornata.

"Dov'è Lilly?" Chiese Caleb, guardando Axel.

"Già, è vero. Non ho visto il suo sorrisetto fastidioso tutto il giorno" disse Jude, ironico.

"Perché pensate che sappia qualcosa?" Chiese Axel, tranquillo.

"Fammi pensare, forse perché è stata tua l'idea di far venire qui mia sorella" rispose Caleb, con tono arrogante.

"Oh, quindi sei preoccupato per lei" disse Axel.

"Tsk, ma per favore. È solo che non l'ho vista per tutto il giorno. Ieri non mi ha tolto gli occhi di dosso per tutto l'allenamento" disse Caleb.

"Mi chiedo come mai" disse Axel.

"Cosa vuoi che me ne importi" disse Caleb, incrociando le braccia davanti al petto e girando la faccia.

"Vi volete bene, solo che siete troppo orgogliosi per ammetterlo" disse Jude.

"Ma fammi il piacere" disse Caleb.

"Comunque sia Lilly è sparita da stamattina e nessuno sa dove si trovi. E se fosse nei guai?" Disse Silvia.

"Col suo atteggiamento non ci vorrebbe molto" sussurrò Jude.

"È probabile, ma Lilly sa difendersi. E comunque con lei c'è Bolt" disse Hurley.

"C'era Bolt" disse Axel."Venite a vedere".

Tutti si avvicinarono a Axel, che era all'entrata della mensa. Davanti a lui c'era Bolt, con la lingua fuori, come se stesse aspettando che gli desse del cibo. Axel si abbassò e lo coccolò un po'.

"Attento" disse Xavier."Potrebbe mordere".

"No, non a me" disse Axel."Lui si fida di me".

"Bene, la bestia è tornata, quindi sarà tornata anche Lilly. Mistero risolto, possiamo dormire tranquilli" disse Caleb, uscendo dalla mensa.

"Già, Caleb ha ragione. Forse Lilly era troppo stanca per mangiare e se ne è andata direttamente a dormire" disse Mark.

Axel non era molto convinto, ma non disse nulla. Aveva imparato le abitudini di Lilly, e andare a letto senza nemmeno salutare non era da lei.
Uscì dalla mensa e andò nella camera di Lilly. Bussò e aspettò che qualcuno aprisse. Ma non aprì nessuno. Axel aprì la porta ed entrò. Dopo di lui entrò Bolt, correndo. Si accomodò nella sua cuccia e sbadigliò. Axel si avvicinò e lo accarezzò.

"Dov'é Lilly?" Chiese Axel.

Bolt lo guardò e solo all'ora si accorse che Lilly non era ancora tornata.

"Non lo sai nemmeno tu. Credevo foste assieme" disse Axel.

Bolt si alzò e uscì fuori, trottellando. Axel lo seguì, sperava che l'avrebbe condotto da Lilly.
Percorsero il corridoio, il più silenziosamente possibile e andarono verso l'uscita. Qualcuno, nell'ombra, li vide e decise di seguirli.
Una volta usciti si diressero nel campo con gli alberi più alti, dove era solita arrampicarsi Lilly. Ma niente, non era li.
Bolt si girò verso Axel e lo guardò. Indicò la strada per tornare alla sede, sperando che Axel tornasse indietro. Ma quest'ultimo non ne voleva sapere e fece un no con la testa. Bolt pestò la zampa in terra, come era solito a fare quando qualcuno lo faceva innervosire. Axel, non essendo abituato a questo gesto, non capì e non ci fece caso. Bolt scoprì i denti e indicò nuovamente la strada per la sede.
Axel lo ignorò una seconda volta. Quindi Bolt gli morse leggermente la mano, per fargli capire che non stava scherzando. Axel si guardò la mano, ma non era nulla di grave. Sospirò e salutò Bolt, tornando alla sede. Anche se controvoglia, infondo non gli conveniva mettersi contro un lupo.
Bolt aspettò che svoltasse l'angolo e riprese le ricerche da solo. Annusò l'aria e si accorse che qualcuno lo stava seguendo. Roteò gli occhi e schizzò via, prendendo vie a caso. Dopo qualche minuto di corsa sfrenata si fermò e annusò nuovamente l'aria. Con suo piacere nessuno lo seguiva. Tornò a cercare e gli venne in mente di andare alla torre Inazuma. Corse in quella direzione, veloce come un fulmine. Una voltra arrivato sii fermò e annusò l'aria per l'ennesima volta. Sentiva l'odore di Lilly, ma era di qualche ora fa. Forse saranno state le cinque del pomeriggio quando Lilly era stata lì. Bolt si sedette nella panchina e cominciò ad ululare alla luna.

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