Parte 40 (finale)

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Il giorno dopo a svegliare Lilly fu Hurley. Ebbene si, a quanto pare era in casa sua. Non sapeva quando fosse entrato, ne da dove. Perché varie volte Hurley entrava dalla finestra del bagno, per non farsi scoprire. E voi direte, perché proprio dalla finestra del bagno? Semplicissimo, perché è da li che molte volte entrava Bolt. Quindi, nel caso Hurley dovesse lasciare tracce, Lilly usava come scusa che era stato Bolt.

"Buongiorno principessa, è ora di svegliarsi" disse Hurley.

"Perché sei qui?" Chiese Lilly.

"Anche io sono felice di vederti" sbuffò Hurley.

"Dai, era sottinteso" disse Lilly, con tono beffardo, mettendosi seduta.

"Sai che giorno è oggi?" Chiese Hurley.

"No" rispose Lilly, stroppicciandosi gli occhi.

"Come no? É il tuo compleanno!" disse Hurley, dandole un bacio.

"Ah si? Che bello" disse Lilly, sbadigliando.

"Dai, preparati" disse Hurley.

"Per andare dove, scusa?" Chiese giustamente Lilly.

"Vedrai" rispose Hurley.

Lilly si alzò e fece colazione. Si lavò faccia e denti e andò a vestirsi. Hurley la guidò fuori, dove c'era Elia che li aspettava davanti a una macchina. Lilly inclinò la testa e guardò il padre con aria interrogativa. Lui non disse niente. Invitò ai due a salire in macchina, dopodiché salì anche lui e partirono.
Dopo quasi due ore di viaggio finalmente si fermarono. Scesero tutti dalla macchina. Erano arrivati a destinazione. Lilly guardò il grande edificio davanti a lei con aria d'isinteressata. Sembrava la classica scuola americana che si vede nei film. Nessuno disse niente ed entrarono. Ecco, in quel momento, quando erano entrati, Lilly si stupì. Divenne improvvisamente interessata. C'erano libri ovunque, da ogni parte. Era in una biblioteca! Lei amava le biblioteche. Guardò un momento il padre, come a chiedergli il permesso di guardare cosa tutto c'era. Quando Elia fece un cenno col capo Lilly sfrecciò verso i vari scaffali. Elia e Hurley rimasero a guardarla, con un sorriso.

Quando uscirono dalla biblioteca ormai era sera. Lilly aveva girato tutta la biblioteca felice come una bambina e aveva preso qualche nuovo libro da leggere. Una volta arrivati a casa Lilly scese dalla macchina e si fiondò in casa, nella sua stanza. Hurley ed Elia scesero tranquillamente dalla macchina e la guardarono.

"Penso che la sorpresa le sia piaciuta" disse Hurley.

"Direi di si" disse Elia.

Hurley sorrise e andò in camera di Lilly. Come aprì la porta la trovò già nel letto col libro in mano. Fece una risatina bassa e chiuse la porta. Le si avvicinò e le diede una scatolina. Lilly alzò lo sguardo dal libro e fece un espressione interrogativa.

"Dovevo darti il mio regalo" disse Hurley, sorridendole.

"Perchè, la sorpresa non era anche opera tua?" Chiese Lilly.

"Oh no. Tutta opera di tuo padre" rispose Hurley.

"Non ci credo, stai mentendo" disse Lilly.

"Te lo giuro, io non c'entro" disse Hurley.

"E come mai sei venuto con noi?" Chiese Lilly.

"Mi ha invitato lui" rispose Hurley, alzando le spalle. "Lo vuoi aprire o no?".

Lilly guardò la scatolina che le aveva dato lui e mise il libro da una parte.

"Non dovevi" disse Lilly.

Aprì la scatolina, trovandoci degli anelli. Attenzione, non anelli di fidanzamento. No, quelli glieli avrebbe lanciati in faccia. Anelli da maschiaccio.

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