Distesi sul letto, Léon e Sebastiano avevano da poco finito di fare l'amore.
Il francese si era appisolato da una ventina di minuti e il più piccolo faceva vagare lo sguardo su ogni parte del corpo.Si soffermò sulle cicatrici, quegli orribili segni che sulla pelle di Léon sembravano squarci sulla tela di un dipinto.
Stonavano, e mentre Seba posava piano i polpastrelli su ognuna di loro, sembrava come se stesse toccando lava incandescente.
Non aveva idea di cosa le avesse causate, eppure ogni volta che le sfiorava era come se sentisse lui stesso il dolore che aveva provato il più grande.
Sul braccio destro, dall'incavo del gomito alla spalla, c'era quella più vistosa; un taglio netto, lungo almeno venti centimetri, da cui Seba non riusciva a distogliere lo sguardo.
Posò le labbra sopra tutta la lunghezza, delicatamente, in un bacio che voleva lenire le pene del passato.
Quando rialzò lo sguardo trovò quello di Léon fisso su di sé, gli occhi appena sgranati e il respiro corto, come se fosse in procinto di entrare nel panico.«Sébastien...»
Sorrise e posò una carezza sul viso del più grande.
«Non voglio sapere niente, non mi devi nessuna spiegazione.»Léon mosse un po' il capo per andare incontro alla carezza del più piccolo e annuì appena, lo sguardo colmo di gratitudine e un leggero sorriso sul volto.
«Un giorno ti racconterò tutto» promise, prima di nascondersi tra le braccia di Sebastiano, che lo accolse in una stretta silenziosa.Giada si era unita alla cuccetta che ospitava Sebastiano, Andrea, Alex e Léon.
Era lì con loro da almeno tre ore e Seba iniziava a non sopportare più tutti quei sorrisini che non si risparmiava di lanciare al francese.
La mattinata era già stata caotica, con la preparazione delle valige e la passeggiata in centro nell'attesa che arrivasse l'ora per andare in stazione, in più quella notte Sebastiano non aveva quasi chiuso occhio, quindi si sentiva vagamente nervoso per tutta la situazione.
Lui, Alex e Andrea erano nei letti bassi, un trolley a fare da tavolino e le carte da Uno in mano; Léon e Giada, invece, stavano guardando un film sul telefono del francese, entrambi sullo stesso letto, proprio sopra la testa di Sebastiano.
Un'altra risata arrivò alle sue orecchie, e il "più quattro" giocato a suo sfavore da Andrea non giovò certo alla situazione.
«Vaffanculo!» sbottò lanciando le carte che aveva in mano al centro del tavolo improvvisato e alzandosi in piedi.I ragazzi scoppiarono a ridere, mentre lui si stava già dirigendo fuori da quella stupida stanza da letto in miniatura.
Andò nel minuscolo bagno e si sciacquò il viso, nella speranza di riprendere un minimo di controllo.
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Di Tutti Ma Non Di Te
RomanceSebastiano ha una vita quasi perfetta: va bene a scuola, ha una relazione stabile da più di due anni con Chiara, un gruppo di amici che adora e un fratello su cui può sempre contare. Léon, invece, ha cicatrici che nasconde dietro a sorrisi storti e...