Sebastiano ricordava che c'era stato un tempo in cui non andava d'accordo con la matematica.
Continuava a collezionare insufficienze e nemmeno gli importava di giustificarsi coi suoi genitori, o provare almeno a capirci qualcosa.
Poi, però, Alex gli aveva proposto di andare in vacanza con la sua famiglia nell'estate che sarebbe arrivata, e così Seba aveva chiesto a suo padre il permesso per poter partire col suo amico.
La risposta era stata molto semplice e chiara: se avesse preso almeno una sufficienza in matematica, allora avrebbe avuto il permesso di andare con la famiglia del rosso.
Sebastiano aveva studiato come un pazzo per recuperare tutto quello che non sapeva, per capire le nozioni base e riuscire a fare i calcoli che tanto lo facevano uscire di testa.
Così, dopo due mesi in cui si era fatto aiutare dal suo migliore amico con esercizi e spiegazioni, era riuscito a prendere un 6+.
Più.
C'era addirittura il più accanto a quel voto.
Quello doveva significare che non era semplicemente sufficiente, ma c'erano i margini per poter migliorare e recuperare la pessima media che aveva in quella materia.
Quelle due lineette, una in verticale e una in orizzontale, avevano dato a Sebastiano il permesso di partire una settimana più tardi per la Francia, e di trascorrerne una con Alex e la sua famiglia, ed era stata una vacanza davvero meravigliosa.Ricordava anche la sua prima fidanzatina alle elementari: dopo tanti giorni passati a guardarla dal banco dietro di lei, finalmente la maestra aveva deciso di cambiare la disposizione in classe, e lui era capitato proprio vicino ad Alice.
Si erano conosciuti un po' e avevano scoperto che entrambi andavano pazzi per il gelato della piazzetta di fronte alla chiesa, e che tutti e due amavano follemente i Pokémon.
Insomma, una bambina con quei gusti non poteva che essere l'amore della sua vita.
Così Sebastiano un giorno aveva trovato il coraggio di mandarle un bigliettino e chiederle se voleva diventare la sua fidanzatina, disegnando sotto alla domanda due quadratini con la scelta sì o no, e sperando che lei barrasse quella con la risposta positiva.
Aveva passato tutta la ricreazione con i suoi amici e aveva preso addirittura due goal tanto era agitato per la risposta.
Quando l'intervallo era finito e lui era tornato in classe, si era accorto che sul suo banco c'era proprio il bigliettino che aveva lasciato tra le mani di Alice, prima di scappare nei corridoi.
Col cuore che batteva all'impazzata, Seba si era avvicinato e lo aveva stretto tra le dita, poi aveva nascosto le manine sotto al banco e si era guardato attorno, accertandosi che nessuno lo stesse osservando, e aveva iniziato ad aprirlo.
Con un bellissimo inchiostro rosa fluo, la casella del sì era stata barrata.
Due piccole lineette, una incrociata all'altra, decretavano la risposta della sua primissima cotta.
Sì, Alice voleva diventare la sua fidanzata e loro sarebbero stati insieme e si sarebbero sposati.Sebastiano alzò lo sguardo su Chiara.
Aveva gli occhi pieni di commozione e le labbra che tremavano appena nel cercare di trattenere le lacrime.«Amore», disse con la voce rotta dal pianto, mentre gli andava incontro e cercava rifugio tra le sue braccia, «Diventeremo genitori.»
Due linee.
Con due piccole lineette Sebastiano aveva visto la sua vita frantumarsi in mille pezzi e aveva sentito ogni più piccola scheggia lacerargli la pelle, l'anima, il cuore.Strinse le braccia attorno al corpo di Chiara, più per non cadere a terra che per ricambiare l'entusiasmo che la sua ragazza gli stava dimostrando, e lasciò andare le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento.
Ora aveva il volto nascosto da lei; ora poteva lasciarsi andare e far uscire quella smorfia di disperazione che gli stava sfigurando il volto.
Era finita.
La sua vita era finita e lui aveva tra le braccia una ragazza che sembrava essere al settimo cielo per un dono di Dio.
Un Dio contro al quale lui ora stava mentalmente imprecando.Si asciugò le guance in fretta, non appena sentì Chiara staccarsi da lui.
Lo guardava con quegli occhioni blu pieni di amore e gioia, e gli sorrise nel modo più dolce che lui avesse mai visto.
«Non sei felice?» gli domandò, prendendo le mani grandi di lui nelle sue piccole e ancora tremanti.
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Di Tutti Ma Non Di Te
RomanceSebastiano ha una vita quasi perfetta: va bene a scuola, ha una relazione stabile da più di due anni con Chiara, un gruppo di amici che adora e un fratello su cui può sempre contare. Léon, invece, ha cicatrici che nasconde dietro a sorrisi storti e...