63. Rivelazioni

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Sebastiano e Chiara erano fuori dai cancelli della scuola.
Avevano passato la mattinata al bar a chiacchierare, e addirittura era riuscito a farsi dire qualcosa in più sulla questione dei suoi genitori.

Era incredibile! Alla fine Giorgio aveva ragione a pensare che fossero degli ipocriti!
Da quel poco che gli aveva confidato Chiara, i suoi non andavano così d'accordo come volevano far credere; quella era solo una facciata per poter mantenere le apparenze, e lei e Giulio erano stanchi di sentirli litigare tutti i giorni.

Sebastiano non ne aveva assolutamente idea e quando le aveva chiesto come mai non gliene avesse mai parlato, lei aveva risposto che preferiva che i suoi amici non stessero in pensiero per la sua situazione.
Era incredibile quanto si assomigliassero, quei due.
Seba l'aveva sempre detto: erano nati per essere amici.

Sentirono suonare la campanella che segnava la fine della giornata scolastica anche da lì, e poco dopo videro la folla di studenti che si riversava nel cortile esterno.
Non aveva scritto nulla a Léon; aveva deciso che voleva godersi la sua espressione di persona, così come quelle dei suoi amici.

«Chia'... Ma quindi nessuno sa che ci siamo lasciati?»

La vide sghignazzare e scuotere la testa.
«No, e nessuno sa che stai con Léon.»

«Non è che ci sto proprio insieme. Cioè, non so se per lui-»

«Oh, ma smettila!» e gli diede una spinta scherzosa, alla quale lui rispose facendo una delle poche cose che davvero la faceva indispettire, ovvero arruffarle i capelli.

«Ma guardali! Quanto sono carini i nostri neo genitori?»
Era la voce di Andrea, e i ragazzi smisero subito di fare quella specie di lotta.
Insieme a lui c'erano anche Alex e Giada, ma nessuna traccia del francese.

«Dove avete lasciato Léon?» domandò Chiara, mentre scrutava la folla che ancora stava uscendo dalla scuola.

Alex guardò indietro per un attimo.
«Era con noi un secondo fa e- oh, eccolo! Léon!» gridò, facendolo voltare.

Si era fermato a parlare con alcuni suoi compagni di classe.
Insomma, Seba aveva una grande notizia da dare, e lui si era fermato a chiacchierare?

Lo vide avviarsi verso di loro e, nonostante si stesse sforzando di sorridere, Sebastiano poté notare lo sguardo cupo che si portava appresso.

«Eccomi, scusate. Allora, com'è andata la prima ecografia?»

Anche la voce era diversa, e Seba si stupì nel constatare quante piccole sfumature di lui riuscisse a cogliere.
Chissà se anche per Léon era lo stesso...

Chiara lo riportò al presente con una gomitata, e con un cenno della testa lo invitò a parlare.
I ragazzi si erano messi in cerchio sul marciapiede e, di fronte a sé, gli occhi in tempesta del francese lo spinsero a prendere un profondo respiro e ad annunciare la notizia.

«Sì, l'ecografia! Dunque... Ecco, praticamente il test che Chiara ha fatto era scaduto» esalò, annuendo tra sé e sé, mentre i ragazzi mettevano su un'aria piuttosto confusa.

«Quindi?» domandò Giada, che guardava la sua amica con le sopracciglia aggrottate.

«Quindi non sono incinta. Ed è un bene, considerando che io e Seba ci siamo lasciati tre giorni fa» rispose Chiara, il sorriso a trentadue denti e l'aria sollevata.

Léon, che la stava guardando, scattò immediatamente con gli occhi su Sebastiano.
Il sorriso del più piccolo si spalancò e iniziò ad annuire, mentre Léon gli andava incontro e gli afferrava il viso tra le mani appoggiando la fronte sulla sua.
Fu proprio il francese ad annullare la distanza che ancora li divideva, incollando le labbra alle sue sotto i fischi di approvazione di Alex e Chiara.

Di Tutti Ma Non Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora