Capitolo 2: Giù per la tana del coniglio

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Prima parte:

Giù per la tana del coniglio

Inizia dall'inizio" il Re disse gravemente, "e và avanti fino a che non giungi alla fine: poi fermati." -Capitolo 12, La prova di Alice, Alice nel Paese delle Meraviglie

"Non vale la pena fare musica, Julie, se non la facciamo con te," Luke disse con fervore, i suoi occhi luccicavano di lacrime. "Senza rimpianti."

Tutto dentro Julie si sbriciolò.

Il suo cuore.

Il suo mondo.

La sua abilità di essere razionale.

Sapeva di non poter toccare Luke. Lo sapeva. Ma questo non la fermò dallo slanciarsi in avanti per avvolgere le sue braccia attorno a lui. Non poteva accettare che il suo corpo passasse attraverso di lui in quel momento, non più di quanto potesse accettare che in pochi minuti i ragazzi sarebbero andati via dalla sua vita per sempre. Che sarebbero andati via dall'universo per sempre.

Quando le sue braccia passarono attraverso Luke, non potè trattenersi dall'emettere un piccolo verso di sgomento, un suono soffocato e senza speranza che era estraneo alle sue orecchie. Somigliava più ad un animale ferito che ad una ragazza che solitamente possedeva una gran voce. Anche lei si sentiva ferita. Sicuramente il dolore che provava non poteva essere tutto mentale, non quando lo sentiva così affilato e reale.

"Julie..."

Qualunque cosa Luke stesse per dire fu interrotta quando improvvisamente lui semplicemente...smettè di esistere. Non vi fu un fascio di luce, non vi fu un pianto angoscioso, lui era solo...andato.

"No!"

Julie squarciò l'aria di fronte a lei come se facendolo potesse riportare indietro il ragazzo che non vedeva più. Un singhiozzo portò la sua attenzione a Reggie che stava fissando il posto in cui si trovava Luke.

Julie sussultò e inciampò un passo verso di lui.

"Reggie..."

Si protese verso di lui nonostante il fallito tentativo con il suo amico ma, prima di poterlo raggiungere, anche lui fu cancellato dall'esistenza.

Julie cadde sulle sue ginocchia, improvvisamente lo sforzo di stare in piedi sembrò troppo grande. Con tutta la forza che possedeva si girò verso Alex, il suo viso una maschera di paura e tristezza che rifletteva quella di lei.

"Alex..."

Strisciò verso di lui solo per vederlo sparire allo stesso modo. E così fu sola.

"No," singhiozzò, piegandosi su se stessa e chiudendo gli occhi nello sforzo di bloccare quella nuova realtà. "No, no, no."

Era stata così sicura quando la donna nel vicolo le aveva porto la dalia in cui sua madre le aveva detto che tutto sarebbe andato bene. Quando Alex, poi Reggie e infine Luke erano apparsi sul palco lei sapeva che anche se gli avrebbe detto addio, loro sarebbero stati bene. Loro sarebbero stati bene e così sarebbe stata lei.

Ora mentre singhiozzava sul pavimento non poteva vedere come sarebbe mai potuta stare bene di nuovo. Trovare la forza di andare avanti quando pensava di aver aiutato i suoi amici a passare oltre era una cosa, farlo adesso dopo aver visto che sono stati strappati dal mondo, era un altro.

We Found Wonderland // Julie and the PhantomsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora