Capitolo 8: Benvenuta sull'isola dei giocattoli disadattati

142 8 16
                                    

I crediti e i diritti di questa storia sono riservati a Taryn L.

su instagram come @taryn_the_librarian

In allegato il link esterno per la storia in lingua originale

________________________________________________________________


Il giorno dopo Julie si fece una doccia decisamente necessaria e si mise alcuni dei vestiti che i ragazzi avevano lasciato per lei. Apparentemente appartenevano alla sorella di Alex che era andata via per il college l'anno prima. Julie si sentiva un po' in colpa per il fatto che Alex avesse saccheggiato l'armadio di sua sorella per lei, ma altrimenti avrebbe dovuto indossare gli stessi vestiti finché non avesse capito come tornare a casa.

I vestiti erano decisamente un po' più riservati di quelli che avrebbe indossato normalmente, ma sapeva che a caval donato non si guarda in bocca. La scelta di oggi erano una semplice maglietta grigio chiaro con scollo a V e un paio di pantaloncini di jeans. I pantaloncini erano fortunatamente vicini alla sua taglia, anche se un po' più corti del suo solito. La maglietta d'altra parte era troppo lunga su di lei, il che non era così sorprendente visto quanto fosse alto Alex. Era del tutto credibile che sua sorella avesse anche un bel po' di centimetri di altezza su Julie, apparentemente la maggior parte concentrati nel busto.

Tirò la maglietta per qualche minuto cercando di trovare un modo per farla sembrare meno ridicolmente fuori misura e alla fine la annodò sulla schiena, lasciando scoperta una striscia di pelle.

Si tirò indietro i capelli in una coda di cavallo ringraziando gli dei di essere caduta nel tempo con un elastico al polso. Forse poteva chiedere a uno dei ragazzi di aiutarla a trovarne altri, insieme a un docciashampoo che non odorasse così tanto da uomo. Era riluttante a chiedere qualcosa quando loro avevano già fatto così tanto per lei, ma se gli sguardi orgogliosi sui loro volti fossero qualcosa da cui partire, sapeva che erano stati felici di potersi prendere cura di lei ieri.

Erano davvero dei bravi ragazzi. Ancora di più, erano davvero i suoi bravi ragazzi, anche se non lo ricordavano. Sentì molto conforto in ciò.

Una volta vestita, Julie riapparve nel garage dove trovò Luke seduto sul divano che sembrava stranamente nervoso. Indossava la sua maglietta tagliata con la scritta Rush, jeans, cappello arancione e Vans. Qualcosa nel vederlo in quel posto familiare, con quei vestiti familiari la faceva sentire... al sicuro. Anche se lui stava tamburellando nervosamente le dita sulle ginocchia e guardava la porta del bagno come se si aspettasse che lei saltasse fuori e lo uccidesse.

Lui saltò quando lei uscì, ma si riprese rapidamente alzandosi in piedi e offrendole un sorriso un po' imbarazzato. Non le sfuggì il modo in cui i suoi occhi si abbassarono per osservare la vita e le gambe esposte, anche se lui li risollevò quasi istantaneamente. Lei sentì l'inizio di un arrossamento che le scaldava le guance e sperò che non fosse troppo ovvio. Non era la prima volta che Luke la vedeva con qualcosa di così esposto, ma forse l'essere vivo teneva i suoi ormoni più vicini alla superficie di quanto non facessero da fantasma. Cercò di non soffermarsi sulla parte di lei a cui piaceva che lui la notasse in quel modo.

"Ehi."

"Ehi."

Nessuno dei due sembrava saper cosa dire dopo, ma il fatto che lui non la stesse più evitando a tutti i costi era una grande vittoria per Julie. Cercò un argomento che potesse condurli con sicurezza fuori da quell'imbarazzo.

"Vengono i ragazzi oggi?"

Luke scosse la testa, guardandola con una certa curiosità.

"Hanno scuola. È lunedì."

We Found Wonderland // Julie and the PhantomsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora