Isole Rocciose

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Sheila si guardò un' ultima volta indietro, doveva correre il rischio se voleva essere libera. La barca ondeggiava leggermente e il lieve rumore delle onde contro la fiancata e lo sciaquio prodotto dai remi erano gli unici suoni che le giungevano alle orecchie, Rob remava e Frige scrutava il mare.
- Tutto tranquillo?- chiese alla fine Rob.
-Per il momento si- disse Frige senza staccare gli occhi dall'orizzonte- ma siamo ancora in acque basse-
Un brivido le percorse la schiena, il grande ostacolo tra lei e la sua libertà erano le creature che popolavano i mari. Si augurò di arrivare all' arcipelago senza incontrarne nessuna.
- che...che genere di mostri ci sono da queste parti?- chiese infine senza riuscire a dominarsi.
Frige la squadró con un sorriso amaro- È snervante essere così esposti,vero?-
- Quelli peggiori si radunano più a ovest e si spingono fin qui solo ad inverno inoltrato- rispose per lui Rob.
- Si, per ora il massimo che puoi trovare da queste parti sono dei serpenti di mare di medie dimensioni- borbottò Frige- Quest'anno però è tutto così diverso...-
- Già- mormorò Sheila sempre più sicura di aver commesso un errore.

Frige affermava che ľ arcipelago era piuttosto vicino alla costa, ma a Sheila il tempo che impiegarono per raggiungerlo sembrò un eternità. Quando avvistarono quello che era il mucchio di scogli chiamati Isole Rocciose la rigidità che la aveva quasi immobilizzata cominciò a dissolversi. Le isole erano tre ma solo quella centrale sembrava abitata, le altre due non presentavano nessuna costruzione oltre le torrette d' avvistamento in legno. Ľ isola principale aveva diverse insenature e la barca si diresse verso una di queste, una figura incappucciata vestita con abiti scuri se ne stava appollaiata su una roccia della caletta in cui erano diretti. Non appena la barca urtò il fondo sabbioso  Frige balzò oltre il parapetto facendo ondeggiare la piccola imbarcazione. Rob scese a sua volta e le tese una mano per aiutarla a sbarcare, Frige andò incontro alla figura che si tolse il cappuccio rivolgendogli appena un cenno. La donna si avvicinò con passo felpato a Rob e Sheila.
- Ragazzo, chi hai portato con te?- chiese imperiosa.
- Gilly lei è...- cominciò Rob.
- Si presenterà da sola. Occupati di lei , poi raggiungici nel salone- lo interruppe Frige.
Gilly annuì- Come mai ci avete messo tanto?-
- un imprevisto,ma è andato tutto a buon fine- rispose Frige con un ghigno.
Gilly piantò gli occhi grigi in quelli di Sheila - Va bene, andiamo-
La spinse su per una scala scavata nella roccia fino ad arrivare in una zona pianeggiante, all' ingresso di una spelonca. La grotta era stata ampliata  scavando nella roccia e aggiungendo  delle costruzioni in legno ai lati. Il gruppo entrò  in quello che doveva essere il salone, nonostante fosse giorno alle pareti erano fissate delle fiaccole e in un angolo era sistemato un braciere annerito. Il salone era ingombro di vecchi tavoli a cui sedevano almeno una trentina di uomini intenti a scherzare rumorosamente e a trangugiare birra. Il loro ingresso fù accolto dal silenzio generale. Sheila sentiva nuovamente di aver commesso un errore, si ripeté  che nessun altro poteva condurla nel continente meridionale.
- non farti intimorire da loro- le sussurrò Gilly, ma il suo sorriso non sembrava per niente incoraggiante. Era come se si divertisse vedendola così spaventata e non  aspettasse altro che vederla scoppiare in lacrime.
Sheila alzò il mento e continuò a camminare. Un uomo si alzò indicando a Frige e Rob di seguirlo, i due scomparvero in un cunicolo poco illuminato.
Gilly si schiarì la voce e le cinse le spalle con un braccio- noi andiamo da questa parte-
La condusse in una sorta di corridoio illuminato dalla tenue luce delle fiaccole, nelle pareti rocciose si aprivano  delle celle il cui ingresso era coperto da tende lacere o vecchi arazzi.
Infondo al corridoio c'era ľ ingresso di un' altra cella, questo era decisamente più ampio di quelli che avevano appena superato e la tenda che impediva di guardare all' interno era di un arancione acceso con ricami in filo d'oro. Gilly scostò  le tende e le fece cenno di entrare. La stanza era ben illuminata rispetto agli ambienti in cui erano state poco prima , alcuni forzieri aperti mostravano sete pregiate dai colori brillanti , su un tavolino in un angolo erano sparse  collane e pietre preziose e il centro della camera era occupato da un letto sormontato da un baldacchino in legno. Gilly si lasciò  cadere sgraziatamente sul letto, ora Sheila poteva osservarla meglio, era snella ed alta, aveva la pelle dorata , un armonioso viso a cuore incorniciato da capelli ricci e scuri che le arrivavano fino al seno. Aveva ľ aria di non provenire da Occidente e gli  occhi grigi erano ľ unico indizio che in lei scorreva il sangue degli uomini del vecchio regno.
- Allora, come ti chiami e da dove vieni?-
- Sono Sheila-
- Tutto qui?- chiese Gilly inarcando un sopracciglio.
Il suo sguardo si posò sui vestiti di Sheila, il falco ricamato con filo d' argento sul corpetto parlava chiaro. La ragazza rabbrividì percependo il pericolo.
- Ero stata scelta per entrare nella Città Sacra delle sacerdotesse...sono scappata durante le celebrazioni- disse cauta sperando che bastasse.
- il popolo di Nesri  è sempre  pronto a sacrificarsi per la sua dea, soprattutto le ragazze- Gilly la studiava attentamente- che cosa ti ha fatto cambiare idea?-
Era chiaro a cosa alludeva, ogni ragazzo o ragazza delle città fortezza che sorgevano attorno alla Città Sacra doveva prepararsi all'eventualità di  lasciare la propria famiglia una volta raggiunti i dodici anni.Le sacerdotesse sceglievano un ragazzo e una ragazza da ognuna delle  città fortezza, le ragazze diventavano sacerdotesse e i ragazzi venivano addestrati come soldati. Sheila aveva avuto la sfortuna di nascere durante ľ anno della dea, avveniva circa ogni dieci anni quando ľincarnazione di Nesri smetteva di avere le sembianze di una  fanciulla e diventava una donna. A quel punto lo spirito della dea veniva liberato tramite il sacrificio della sua forma umana e le sacerdotesse cercavano il nuovo  corpo in cui si era reincarnata Nesri.  Sheila era stata scelta perché aveva il suo Segno, i suoi occhi dorati.
- se un tempo delle divinità dimoravano ad Occidente se ne sono andate da tempo, quello che stanno facendo ora per via della carestia dimostra solo che sono degli illusi abbandonati a se stessi-
- Ho sentito che alcuni stann abbandonando le città-
- i più intelligenti- disse seria Sheila sperando di non dover affrontare nuovamente ľ argomento.
- in ogni caso hai fatto la scelta giusta - Gilly le tese una mano- presto faremo vela su Oltremare-
Sheila la strinse.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 29, 2021 ⏰

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