Mi trovo in un mondo fantastico - nel vero senso del termine - pieno di maghi, draghi, elfi, gnomi... sì insomma il mondo che si immagina un bambino quando pensa al medioevo; ovviamente però c'era anche un cattivo, in questo caso un mago con barba e baffi neri, e uno sguardo arcigno, il classico antagonista stereotipato.
Ma, e qui la storia prende una piega insolita, non sono io il protagonista: sono solo uno spettatore, uno di quei tizi che trovi al bar che si scola due o tre birre e intona canzoni epiche; mi trovo perciò in un pub irlandese, e sto prendendo la mia Birra alla spina di Redania (spero non ci sia il copyright su questa) e a un tratto irrompe qualcuno: un tizio alto, muscoloso, bello... Inizio a pensare che questa storia sia fatta di stereotipi su stereotipi -- ma non é così! Difatti il tipo decide non di parlare col barista per fare qualche scambio o giocare a carte con noi, e neanche parlare con quel tizio che organizza le risse, no; inizia ad ammazzarci tutti uno a uno. Adesso voi direte: ma se siete tutti morti come fai a parlare? chi ha mai detto che sono morti tutti? Suvvia andiamo per gradi.
Il protagonista della nostra storia dà un pugno al barista e lo manda k.o., lo depreda, si scola una birra - spingendomi via per giunta - e inizia a prendere a pugni anche gli altri. Insomma una tipica giornata nel far west... ma che dico, siamo in un mondo fantastico in cui il medioevo non é mai finito, dimenticate ciò che ho appena detto.
Allora rissa, botte, calci, pugni, in due perdono la vita, gli altri rimangono feriti tranne io, io rimango lì a osservare la scena: sembra che il protagonista non mi veda, stranamente; finita la strage esce, sale sul cavallo e va per la sua strada, io così, curioso, lo inseguo al galoppo -ancora una volta non sembra accorgersene.
É andato in una catacomba, dovrei seguirlo? Il mio istinto dice no, ma non ho niente da perdere, perciò mi butto pure io a capofitto: i nemici sono già stati sconfitti e il pavimento é un lago di sangue, tutto normale. Ecco il protagonista: sta combattendo contro uno stregone, e se fosse l'antagonista? no no, quello aveva baffi e barba neri, sto qua assomiglia più a mio nonno, completamente bianco. Tornando a noi, il maghetto é accasciato al pavimento, sta implorando pietà, ma il nostro eroe gli concede la grazia infilzandogli la lama nel petto, non prima però di aver estorto ogni informazione possibile sul covo del cattivo.
Sta tornando indietro, mi scanso, ma non si preoccupa minimamente di me, non mi guarda neanche: che ingrato, sto narrando io la sua storia e non mi degna neanche di uno sguardo.
Adesso si dirigerà verso una torre molto poco amichevole, e guarda caso sta piovendo, che strano.
Eccolo entrare, sfonda la porta, però ci sono dei nemici, ma non li teme, parata, contrattacco, affondo, ed eccoli sconfitti: apparentemente l'eroe sembra imbattibile, vincerà facilmente di questo passo - e adesso mi domando: qual é il senso di quest'avventura? cioè non si é neanche capito perché deve sconfiggere il cattivo, che caratterizzazione scadente che hanno i personaggi in questa storia...
Tornando a noi, dai vabbè sapete già la storia, é scontato, il cattivo muore e vissero tutti felici e contenti bla bla bla, sempre la solita solfa... E io che mi aspettavo qualcosa di innovativo, che delusione.
Che c'é? Ti aspettavi che adesso la storia prendesse una piega psicologica e si scoprisse che, tipo, io non sono altro che uno spirito, magari del cattivo, ed é per questo che nessuno mi vede né interagisce con me? probabile, sinceramente non riesco a capirlo, sono qua ad aspettare in questa torre da 100 anni a giocare a videogiochi fantasy ma non arriva ancora nessun cavaliere, é così noioso che nel frattempo però mi sono messo a scrivere una storia, se vuoi te ne racconto una, allora...
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RandomNon si é capito di che parla questo magnifico libro? Di. Storie. A caso. É abbastanza esauriente?