Mi sveglio, sono in una stanza bianca.
Giro per la camera ma non trovo niente, nulla di nulla: intorno a me solo bianco.
Cerco le pareti: magari c'è una porta mimetizzata con esse; però niente, non la trovo.
Mi dispero, voglio uscire ma non riesco. Serro i pugni e li sbatto contro i muri: sento un suono sordo; questo voleva dire solo una cosa: dietro le pareti era vuoto, e se le sfondo posso uscire.
Quindi che faccio? Mi devasto le mani a forza di buttare giù le pareti o cerco un'altra soluzione? Proviamo con la seconda per adesso.
Urlo. Nessuna risposta. Ci riprovo. Tutto tace ancora.
Mi arrendo, é l'ora di farsi male, ma a fin
di bene.
Provo con i calci, almeno avendo la scarpe- non ho le scarpe, non ho neanche la maglia, ho solo i pantaloni... va bene, vorrà dire che non ne uscirò indenne: non fa niente, basta sopravvivere, non importa in che condizione.
Il muro si rileva paradossalmente duro ma dopo un po' di nocche spaccate e sangue sul pavimento perfettamente chiaro ho creato un buco: dall'altra parte si intravede un tunnel, e alla sua fine una luce; devo andare lì.
Finisco di abbattere il muro e percorro il corridoio: a circa un terzo della via si spegne la luce; paura.
Ho sempre avuto il terrore del buio e quella situazione non aiutava affatto, anzi.
Scappo, corro, fuggo dal buio fino all'uscita; sento una presenza alle mia spalle, ma non ci faccio caso, é da quando sono bambino che ne ho la percezione e non posso arrendermi adesso.
Eccola, la luce, ci siamo quasi... Sì! Finalmente fuori....
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RandomNon si é capito di che parla questo magnifico libro? Di. Storie. A caso. É abbastanza esauriente?