C i n q u e.

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Nota:🔞
Voglio ribadire che anche questo sarà un capitolo abbastanza tosto, quindi ripeto ancora che se non siete interessati o semplicemente non ne avete voglia schippate il capitolo perché dal prossimo sarà un po' più tranquillo.
Ci tenevo anche a dire che se quello prima era un capitolo soft, questo non lo è quindi ripeto, NON LEGGETE SE NON NE SIETE INTENZIONATI.
Ultima cosa, so che rompo ma ricordatevi ancora, che sono fantasie e nulla é a fine di sessualizzare Tancredi e Luca.

La casetta era silenziosa, era arrivato il momento della giornata in cui tutti sonnecchiavano un po' o giocavano a qualcosa.

Tancredi era fuori, steso sul puff in giardino, intento a guardare il cielo.
L'aria era salmastra, quasi un aria di mare e in lui frullavano idea di ogni tipo.
Sentiva ansia, disagio, sentiva di non avere più idee e pure non riusciva a capire perché ma infondo riconosceva di saperlo.

Era Aka.

Non sapeva cos'era ma non avevano ancora parlato di quello che stava succedendo, il fatto era che con lui si sentiva così a suo agio, che il fatto di dare un nome a quel sentimento in quel momento non era nei suoi piani.
Non c'è la faceva.

I pensieri vennero interrotti da un colpo di livelli epocali che ricevé direttamente in testa.

"Ma che cazz..."

Tancredi si girò velocemente solo per constatare che gli era arrivata una pallonata intesionale da Deddy, che cercava di dare lezione a Samuele.

"La smetti di volare con la fantasia e vieni a giocare?"

Il riccio guardò Deddy in un modo indecifrabile, mentre il suo sguardo si concentrava sulla panchina davanti a lui dove Serena e Aka se ne stavano a ridacchiare.

Perché rideva? Che problema aveva?

Il Milanese era permaloso, si offendeva facilmente quindi scavalcò tutti e si andò a rifugiare in cucina, mentre uno sguardo lo seguiva in ogni suo movimento.

Tralasciando il modo di sfottere Tancredi, Luca stava letteralmente impazzendo, il fatto che volesse l'altro a tal punto da non riuscire a concentrarsi su nulla, all'inizio lo spaventò sapeva che erano ormoni, semplici ormoni, ma Aka arrivò ad un punto in cui non poté neanche guardarlo senza scappare in bagno a fare una doccia gelata.

Si fissavano dal vetro, Tancredi dal bancone della cucina Aka dalla panchina mentre era intento a fumare.

Tancredi sapeva che il biondo sarebbe esploso da un momento all'altro e non aspettava altro.

Aprì il frigo e ne estrasse uno Yogurt che cominciò a mangiare, continuando a fissare Aka.

Quest'ultimo per poco non si strozzó con la sua stessa saliva, mentre le parole di Serena passavano totalmente in secondo piano. Osservava Tancredi, mentre leccava quel cazzo di cucchiaio e lo fissava, avrebbe voluto urlare, andarsene, ma era più forte di lui.
Tancredi era diventato ossessione.

Annuì leggermente alle affermazione di Serena non sapendo neanche di cosa parlasse, si alzò e entrò in cucina.
Si posizionò esattamente d'avanti a Tancredi che lo guardò un po' stupito.

"Ora fallo mentre sono qui"
"Cosa?" Tancredi ridacchiava.
"Non fare il finto tonto stronzo, fallo, ora."

La dominazione nelle parole del biondo fece completamente impazzire l'altro, che di rimando lo accontentò.
Riprese il cucchiaino e cominciò a leccarlo, era sfacciato, eccitante quasi sporco e Aka non avrebbe potuto resistere un secondo di più.

Lo prese velocemente per mano, e si apprestò ad arrivare al bagno per poi chiudere entrambi dentro.

Quei maledetti bagni.

Purtroppo era il solo luogo in cui potessero avere privacy e Aka sentì un deja-vu persistente.

"Sei ripetitivo." Disse Tancredi facendo qualche passo indietro, quasi intimidito.

Aka mise una mano sulla nuca dell'altro avvicinandolo a se in modo brusco, lo fissò; fissò i suoi lineamenti, i suoi occhi le sue labbra. Fece scendere la mano dalla nuca al collo applicando una leggera forza e lì lo sentì, sentì Tancredi gemere per la prima volta, era un suono leggero quasi sofferto, che fece completamente impazzire Aka, mentre Tancredi dall'altra parte, combatteva con l'incessante voglia di farsi sbattere su quel lavello.

Era una sensazione fin troppo nuova, ma il riccio capì semplicemente di doversi lasciar andare.

"Fallo ancora, fallo Tancre, sto impazzendo"

Aka lo stava supplicando di gemere, mentre la sua mano ancora saldata sul suo collo lo stringeva ancora di più.
Cominciò a baciarlo, a toccarlo e in un secondo le magliette dei due erano a terra, mentre Tancredi veniva saldamente alzato dall'altro e spinto sul lavandino.
Le gambe di Tancredi si intrecciarono alla vita di Aka e le lingue si unirono di nuovo, era foga, dolcezza, amore, sesso, desiderio e sicuramente più tardi avrebbero dovuto giustificare tutti i schiamazzi provenienti dalla porta ma a Tancredi non sembrava importare più di molto, voleva solo il biondo, in tutti i sensi.

"Aka...voglio succhiarti il cazzo"

Luca si staccò di botto, mentre guardava l'altro con un espressione tra il sorpreso e l'incredulo, pensava di aver semplicemenete capito male.

"Scusa,cosa?"
Tancredi sbuffò e si mise in ginocchio d'avanti al cavallo del suo pantaloni, non sapeva neanche lui da dove venisse tanta presunzione e sicurezza in sé, ma se questo voleva dire stare con Aka, non si sarebbe fermato di certo al quel mento.

"Non farmelo ripetere, hai capito"

Aka lo osservava, osservava le sue guance rosse, troppo rosse, troppo calde osservava quel corpo, che troppo tardi si era accorto di voler profanare con tutta la sua essenza, era arrivato ad un punto di non ritorno e mentre Tancredi gli sbottonava i jeans pensò di sentirsi male.
Quando il riccio trovò l'oggetto dei suoi desideri si ritrovò estasiato, pensava alla fortuna che aveva avuto Martina, ma poi smetteva di pensarci, giusto perché non sembrava il momento.

Era goffo, sfacciato e Aka lo guardava nello stesso modo, Tancredi non seppe neanche dove iniziare nonostante non fosse vergine, ma il fatto che non si fosse mai trovato dall'altra parte lo metteva a disagio, cosa che il biondo notò subito.

"Hey piccolino...puoi anche non farlo, non sei costre..."

Forse era il fatto che Tancredi odiava essere sottovalutato, forse perché amava coglierlo alla sprovvista, quindi non gli diete neanche il tempo di concludere la frase, che inglobò totalmente la ormai rigida erezione di Aka che di rimando gonfiò le guance in una specie di rito di sopportazione, mentre la mano si poggiava possessiva sui ricci dell'altro.
E gemé, costante, quando Tancredi cominciò a muovere la lingua prima lentamente poi sempre più veloce.

"Oh mio dio ma stai scherzando?" Aka continuava a gemere mentre un sorriso immaginario si espandeva sul volto di Tancredi, era fiero di se stesso fino a che la presa sui suoi ricci si fece più rigida e Aka si ritrovò a scopare  letteralmente la bocca dell'altro, continuava, senza freni.

Fino a che il biondo non si bloccò, di scatto, lo prese da un polso e lo scaraventò con non poca delicatezza sul muro della doccia di quel bagno,
Il biondo si avvicinò, sempre di più, fino a che i corpi si soprapposero e i fiati pesati si scontrarono.

Lo prese di nuovo da entrambi i polsi come quella fantomatica volta, del loro primo bacio e lo guardò intensamente, soffiandogli sulla bocca.

"Dammi un solo cazzo di motivo per cui non dovrei scoparti seduta stante e farmi squalificare Tancredi"

Tancredi scottava gli sembrava di star per svenire da un momento all'altro, fino a che un rumore continuo simile a una radio suonò, bloccandolo dal rispondere qualsiasi cosa avesse avuto intenzione di rispondere.
Il suono intermittente fece spalancare gli occhi di Aka che si rese conto immediatamente del danno che avevano fatto.

"Tancre...dimmi che non hai il microfono aperto, ti prego"

Nota autrice:
Allora, abbastanza tosto vi avevo avvertito comunque scusate davvero per il ritardi ma devo lavorare quindi é un po' un casino Vi ringrazio ancora infinitamente per tutti i commenti positivi, vi sto amando tanto.
Baci❤️

Million Reasons.||Tanc7evenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora