N o v e.

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Erano finalmente tornati in casetta, i primi ad arrivare furono i due eliminati provvisori, Tancredi ed Enula.

Il riccio se ne stava sulla panchina a cercare di consolare l'amica, che piangeva, mentre pensava di non poter trovare il suo posto nel modo, Tancredi ragionava totalmente al contrario, aveva imparato a conoscere tutti, chi più chi meno, avevano tutti un loro modo che volenti o nolenti, gli altri avrebbero capito.

"Tu me lo dici solo così, chi alla fine ce la fa? Uno su mille."

La ragazza cominciò a piagnucolare.

"Enu ti prego non piangere, così fai piangere anche me"

La abbracciò di nuovo, stimava veramente Enula, in tutto e per tutto e sapeva che qualsiasi fosse stato il risultato, sarebbero andati tutti e due molto lontani.

Gli altri cominciarono ad avvicinarsi, il primo a salutarli fu Deddy, dando un bacio sulla testa ad entrambi, quando rientrò in casa, ad avvicinarsi furono Raffaele e Martina, probabilmente più per Enula che per lui.

Mentre parlava del più e del meno, Aka si trovava sulla panchina d'avanti a lui, lo fissava, aspettando che tutti si facessero da parte. L'ansia era a mille, si erano appena confessati finalmente i loro sentimenti, ed Aka rischiava di perderlo proprio in quel momento.

Era infastidito, infastidito dalla vicinanza di quei due a Tancredi, in realtà avrebbe voluto che tutti sparissero.

"Tancre? Vieni con me di là?"

Non ce la faceva più, doveva parlargli, chiedergli come si sentisse, doveva stare solo con lui.

"Va bene dai" il riccio si alzò, mentre Aka prese la giacca e si avviò anch'esso nel cortile anteriore.

Si misero seduti, e dopo attimi interminabili di silenzio Tancredi parlò.

"Non sono preoccupato del mio percorso, so che ho dato molto e sono cresciuto tanto, questa esperienza é stata la più importante della mia vita...da tutti i lati"

Fece una piccola pausa, la voce tremava un po', avrebbe dovuto mantenere il controllo, altrimenti sarebbero crollati entrambi e Tancredi semplicemente rifiutava l'idea che Aka potesse soffrire a causa sua.

"Amici mi ha dato tantissimo e posso dire di non aver paura, finalmente sono sereno"

Aka continuava a fissarlo, come poteva dire così? Come poteva dire che il suo percorso andava bene comunque? Lo stimava tanto, forse come nessun altro, ma odiava il fatto che si sentisse in qualche modo arrivato, sapeva che Tancredi sarebbe dovuto andare avanti, perché il talento non si spreca cazzo, e perché sapeva che sarebbe potuto arrivare in finale e non alla quarta puntata, ne era certo.

"Ma io no, non sono sereno, e odio quando non ti rendi conto delle tue potenzialità, tu devi andare avanti ma non per un reso conto discografico a questo punto, ma per te, per tuo padre, e anche un po' per me cazzo perché non riuscirei a farcela senza di te..."

Tancredi cercò di obiettare, ma le parole gli morirono in gola, sapeva che Aka avesse ragione, ma forse la verità cercava di sfuggire da lui più di quanto lui volesse sfuggire dalla verità.

"Hey...guarda che mancheranno tipo quattro settimane, non sarà così impossibile senza di me e poi..."

"Ma vuoi smetterla cazzo?!"

Aka urlò, Tancredi ci rimase male.

"Come fai ad essere così tranquillo, come?! Sembra quasi che tu abbia veramente desiderio di uscire, e di sbarazzarti di me"

Come poteva dire così? Lui che aveva sacrificato tutto, il suo stato mentale, le sue lacrime, la sua essenza, solo per lui.

"Ma che cazzo dici..."
"Tancre..." Era Maria.

Million Reasons.||Tanc7evenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora