S e i.

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Nota:🔞 Anche in questo capitolo ci sarà un po' di Smut ma li dobbiamo far finire sti poracci hahaha. Quindi se non volete leggere vi invito a scorrere verso il basso fino a trovare il simbolo della fine dello Smut: 🔞

Tancredi spalancò gli occhi e guardò in basso, mentre il microfono segnava la batteria scarica.

"Cazzo é stato acceso fino ad ora, Aka dobbiamo uscire..."

Sarebbero dovuti uscire, avrebbero dovuto smetterla, ma Aka continuava a guardarlo con l'erezione ancora tra le gambe e non fu in grado di fermarsi.

"Scordatelo."

Era il loro momento e neanche Maria Fottuta Filippi avrebbe potuto onstacolarli.
Aka prese il microfono dalle mani di Tancredi e lo spese.

"Aka..."
"Aka un cazzo entra dentro questa fottuta doccia, ora."

Tancredi era intimidito quasi spaventato e la cosa lo fece eccitate ancora di più, quindi fece esattamente quello che gli fu chiesto.

Il biondo fissava il corpo dell'altro, la sua pelle pallida, il rossore delle sue gote, il suo sguardo che lo scrutava, catturava ogni sua fragilità, ogni sua paura, ogni sua consapevolezza di farcela e Aka pensò alla fortuna che aveva avuto a trovarlo e di quanto tempo prima avrebbe potuto essere felice.

"Che vuoi fare?"
La voce di Tancredi risultava sottile, quasi bambinesca a confronto dell'altro, che esercitava il suo potere con la sua voce roca e dittativa.

Aka lo guardò per qualche istante prima di fiondarsi in doccia con lui, schiudere l'anta, e aprire l'acqua all'improvviso.

"Oddio sei scemo? Ho i pantaloni Aka"
"In questo modo nessuno ti sentirà urlare il mio nome"

Tancredi perse un battito.

Poteva sembrare un horror ma la situazione era completamente contraria, mentre l'acqua scivolava suoi loro corpi, Aka aveva preso l'altro per il braccio e lo aveva spinto contro il vetro della doccia, soffiò leggermente sul suo collo provocando letteralmente dei spasmi dalla parte di Tancredi.

Quest'ultimo era impossibilitato a fare qualunque cosa, era semplicemente succube dell'altro, una bambola nelle sue mani e questo lo faceva impazzire.

Luca fece passare la mano dalla nuca del riccio fino a suoi fianchi, mentre con l'altra mano teneva ancora imprigionato l'altro.
Lasciò la presa sul braccio per poi abbassagli di getto la tuta insieme agli ormai stretti boxer.

Tancredi si stava sentendo la persona più squallida al mondo se qualcuno li avesse visti sarebbe stato un problema, veramente grande.

"Smettila di pensare Tancredi, pensa a me, solo a me"

Lo girò, stavolta con delicatezza, mise le mani sulle sue guance rosse, mentre l'acqua invadeva sempre i loro corpi e i sguardi si intrecciavano.

Si guardarono per attimi che sembrarono infiniti, Tancredi tremava, mentre Aka lo guardava con uno sguardo da ebete innamorato, gli avrebbe detto Deddy, e ne era felice, finalmente era felice.

Baciò di nuovo il riccio e lo sollevò dalle cosce pallide, erano lì, erano loro, erano una cosa sola e mentre la foga continuava ad avanzare ed Aka divorava il corpo dell'altro e lasciava macchie violacee, lì successe.
Aka entrò dentro di lui piano ma deciso mentre Tancredi buttava la testa all'indietro gemendo contro il suo collo, Aka lo guardava sognate, Tancredi sarebbe stato troppo per chiunque difatti non ci volle poco finché viní, liberandosi in lui in un gemito strozzato.

Il biondo mollò la presa sull'altro che semplicemente crollò nella doccia.
Tancredi fissava il vuoto con il fiatone mentre Aka lo guardava preoccupato.

"Tancredi, voglio che non pensi che non ti ami solo perché lo abbiamo fatto così presto"

Il riccio si alzò lentamente, uscì dalla doccia e prese un asciugamano per metterlo in vita, Aka lo fissava in attesa che gli dicesse qualcosa, quando lo guardò negli occhi pensò di star per morire, poi lo vide prendere un respiro.

"Aka tu mi ami?"

Aka sudò freddo. Lo aveva detto no? Lo amava glielo aveva detto, in quel momento non avrebbe potuto negare nulla.

"Tu mi ami?" Ribaltò la domanda, furono momenti di stallo mentre Aka aspettava una risposta.

"Ragazzi, dovete uscire tipo ora"

La voce di Serena li risvegliò.
Erano fottuti.

Fine Smut🔞
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"Io non posso crederci ma state scherzando?"

Enula urlò per frustrazione, mentre i due fenomeni della casa si trovavano sulle scalinate accerchiati dai loro compagni intenti a fagli una ramanzina.

Subito dopo essere stati chiamati da Serena la redazione comunicò a Tancredi e Luca, che da lì a poco avrebbero ricevuto una chiamata da Maria.

Aka sbuffò, era l'ennesima volta che si trovava nei guai per via dei suoi ormoni ma poi quando si girò verso Tancredi che se ne stava con un espressione cupa, capì che non era colpa degli ormoni, ma bensì era merito di Tancredi.

Avevano combinato un casino si, ma forse ora avrebbe potuto dire che Tancredi un po' suo lo fosse.

"Hey...Tancredi smettila di fare così"

Il riccio si girò di scatto verso l'altro, con gli occhi lucidi.

"Ciao Ragazzi..."

Eccola, Maria.
Tancredi ripensava a quanto la donna fosse importante per il programma, di tutte le volte che lo aveva spronato, di tutte quelle in cui gli riservava almeno una parola che per altri poteva essere una piccolezza, ma che per lui era veramente speciale.

"Maria ti prego punisci me é stata colpa mia lui non c'entra nulla..."

Aka cominciò a parlare a manetta senza dare possibilità alla conduttrice di spiccicare parola, continuava a sottolineare quanto per Tancredi questa esperienza fosse importante, quest'ultimo non fece altro che fissarlo ci teneva così tanto? E perché il suo cuore batteva così? Era oltre il sesso, era amore.

Lo prese per il polso e lo strinse, questo fece bloccare Aka di scatto, e lo fece guardare nella sua direzione solo per constatare che Tancredi stava piangendo.

"Aka...non difendermi, é stata anche colpa mia..."
"Ragazzi vi prego ascoltatemi!"

Furono interrotti da Maria, che finalmente prese parola.

"Se mi faceste parlare vi avrei già avvertito che non sono arrabbiata con voi, né con te, né con Tancredi, Aka, quindi non agitatevi. So che siete giovani e siete chiusi in un posto constatemnete controllato ma la finale è alle porte e vorrei che vi concentraste di più.
Va bene?"

I due annuirono stupiti di non avere avuto una sfuriata.
Si guardarono, consapevoli di quello che gli aspettava.

Spazio Autrice:
Era tipo troppo che non scrivevo queste cose quindi sono shoccata anch'io ragazzi hahahaha. comunque continuo a ringraziarvi davvero molto per tutti i commenti e i voti, questa é la storia dei Tanc7even con più visualizzazioni e ne sono molto fiera anche perché non ho nulla da fare e una bassa autostima quindi continuate a supportarmi.
Comunque dal prossimo capitolo un po' di Drama.
Baci❤️

Million Reasons.||Tanc7evenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora