"É uscito un daytime"
Serena si rivolse al riccio d'avanti a sé che era intento a mangiare i suoi biscotti.
La mattina era sempre strana, Tancredi aveva sempre avuto la sensazione, fin da piccolo, che le prime luci della mattina mettessero felicità quanto angoscia, era tutto così dorato, intenso e avvolte il Milanese si sentiva piccolo e indifeso.
"Hai capito cosa ho detto?" La ragazza continuava a fissare il computer e al contempo a parlare a Tancredi.
"No, cosa hai detto?" Serena buttò gli occhi al cielo e continuò a mangiare i suoi cereali.
"É uscito un daytime, di te e Aka"
Tancredi alzò lo sguardo di scatto, mentre il sangue si gelava, non aspettò molto prima di strappare il computer dalle mani di Serena e cominciare a guardare.
C'era tutto.
Tancredi cominciò ad andare in iperventilazione per un motivo non ancora centrato, ma continuava a guardarsi, continuava a guardare quelle scene, l'attacco di panico, il bagno.
"Aka tu mi ami?"
Si c'era anche quello.E la cosa che fece spaventare ancora di più Tancredi, fu il piccolo titolo di introduzione al video:
"Aka e Tancredi, amicizia o amore?"Tancredi sarebbe voluto sprofondare, possibile che avessero strumentalizzato un rapporto così speciale per lui, così intimo, così delicato, ad un titolo patetico acchiappa ascolti?
Il riccio pensava a come l'avrebbe presa Aka, forse si faceva troppe paranoie, forse non era la cosa più importante in quel momento.
"Aka l'ha visto?"
"Non lo so, ma non penso."Tancredi fece scena muta per qualche secondo. Serena sospirò per poi alzarsi, e poggiare la sua tazza sul lavello.
"Senti Tancre non dovresti agitarti, non ti rendi conto? In questo daytime c'è tutto, ci siete voi, la vostra storia e ricorda che in qualunque modo andrà, saprai che hai dato tutto te stesso e che questo ricordo sarà indelebile nella tua mente per sempre."
Tancredi sorrise, Serena era una buona amica.
______________________
La giornata iniziò e sì, era giovedì, questo stava a significare che avrebbero dovuto registrare la puntata
Nei giorni precedenti Luca e Tancredi decisero di prendere sotto una buona ala il consiglio di Maria e si concentrarono sul lavoro, forse uno più dell'altro poiché Aka non riusciva a smettere di pensare all'altro e si, poteva toccarlo, baciarlo ma non come avrebbe voluto.
Le notti passavano veloci, tra due chiacchiere, avvolte due litigate e finivano con loro che si addormentavano insieme, sfiniti.
Aka era teso, aveva paura.
Quella settimana aveva combinato non pochi casini, aveva saltato una prova giudice e il suo carattere era irrequieto come al solito.Girovagava nella stanza in ansia pura, tra le assegnazioni, i guanti e le barre e in più non sapeva cosa mettersi.
Quando constatò che aveva già utilizzato ogni vestito elegante che avesse, si inpanicò, cominciò a frugare in ogni armadio, ogni valigia ma non trovò nulla, decise di cambiare stanza e si avviò verso la stanza rossa.
Si bloccò sullo spiraglio della porta, non sapeva fosse il caso di entrare, parlarle, chiederle qualcosa.
Martina era seduta sul letto intenta a far scaldare i muscoli, quando si accorse di Aka portò in avanti il busto e gli fece un piccolo sorriso.