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-Giada!- cerco di dire inutilmente, mentre scendo le scale senza fermarmi. Lei ha già raggiunto il portone e si ferma solo per voltarsi e regalarmi uno sguardo di sconforto. Triste e allo stesso tempo consapevole.
-lo sapevo- dice soltanto - lo sapevo cazzo-
E io perché non sto dicendo nulla? Sono immobile, ferma a guardarla.
-sai - mi dice -vi ho viste, è evidente. Vi ho viste darvi un bacio che...- cerca di prendere un bel respiro.
- ascoltami io non volevo...-provo a dire
-no- afferma - fammi finire.
Quando quel pomeriggio al campeggio sei venuta da me in lacrime credevo davvero ti fosse successo qualcosa di brutto e tu, tu mi hai solo dato un bacio, dicendo che avevi bisogno di amare e essere amata. All'inizio ho pensato a quelle parole come un grido di aiuto, eri così fragile ed io ti ho aperto le braccia. Ma solo ora ho capito cosa intendevi dirmi. Tu non volevi qualcuno da amare e che ti amasse, tu volevi amare Lei ed essere amata da Lei. E dato che non potevi averla hai afferrato il primo scoglio sicuro che hai trovato. Non prendermi in giro però. Basta che tu lo ammetta, ammetta che quel sorriso tanto dolce e pieno di amore che ogni tanto mi rivolgi, ti spunta sempre quando sei con lei.-
La guardo. Non sapendo cosa dire. Io nemmeno me la merito una persona così. L'ho usata solo per dimenticarmi di Arianna?
Forse sì, all'inizio è stato così, ma poi c'è stato altro lo so. Quella relazione inaspettata era stata una delle cose migliori che mi fosse capitata e mi stava scivolando piano tra le braccia.
- vai da lei- mi dice, prima di uscire .
I pensieri dentro la mia testa vorticano incontrollati, non hanno intenzione di fermarsi. E ora che faccio?
Decido di risalire verso la porta di casa, trovandomi un'Arianna sulla soglia, con lo zaino in spalla e la chitarra chiusa nella custodia che tiene in mano.
- io vado- dice -non dovevo chiederti di venire qui, ho sbagliato e non dovevo nemmeno baciarti-
Fa per andarsene, passandomi vicino. Le tocco piano la spalla, costringendola a voltarsi.
- non andare via, ancora- le dico quasi con disperazione - e poi è tardi e a quest'ora non ci sono più treni per Firenze. Non ti posso far uscire da sola, poi se succede qualcosa verranno a cercare me - finisco sorridendole.
Lei fa un passo indietro.
- va bene- afferma - rimango-
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Ci siamo sistemate sul letto, dopo aver cenato con un fantastico toast preparato da me. Anche perché è l'unica cosa commestibile che so cucinare.
Adesso siamo vicine, sedute sul piumone e le sto mostrando le foto che ho scattato durante il concerto in cui l'avevo conosciuta la prima volta.
- questa ti piace?- le chiedo, facendo scorrere un'immagine sullo schermo.
La sento sfiorarmi il dorso della mano, come se avesse paura di toccarmi.
- sì, certo- mi risponde.
Mi metto comoda, lasciando che i miei occhi si soffermino ogni tanto sul suo viso.
-ehm, ci mettiamo a dormire?- le chiedo quasi per spezzare il silenzio.
Lei annuisce. Mi alzo, togliendo il reggiseno da sotto la maglietta, per poi sfilare i pantaloni e indossare dei pantaloncini più leggeri.
Mi guarda, accennando un sorriso che nasconde sotto uno dei cuscini. Le torno vicino, alzando il piumone ed infilandomici sotto.
Spengo la luce.
Il silenzio invade la stanza e sento il suo sguardo addosso. Mi volto, quel tanto che basta per osservare ogni suo lineamento, senza che lei se ne accorga. Osserva il soffitto mentre io osservo lei.
In un secondo i suoi occhi incrociano i miei, come sorpresi di vederli già concentrati ad ammirarla. Mi sento come un ladro che è stato appena beccato a rubare.
Riporto lo sguardo sul soffitto, facendo finta di nulla.
La sento muoversi sotto le coperte.
- ti ho vista- sussurra
Un sorriso mi compare sul volto.
- ti ho vista anche io- rispondo arrossendo.
Dovrei sentirmi in colpa perché nonostante Giada se ne sia appena andata sono comunque felice? Forse sì, e cazzo sono proprio un'egoista, ma per stasera ho premuto il pulsante off delle paranoie.
Sento le dita di Arianna che piano mi sfiorano il palmo per poi intrecciarle con le mie. Mi volto per continuare a guardarla e istintivamente le accarezzo il braccio che tiene fuori dal piumone, disegnando con i polpastrelli delle figure confuse. Si rilassa, chiudendo gli occhi.
- sai- inizia - mi piace quando fai quel sorriso-
- quale sorriso?- chiedo
- quello che hai adesso-
Ripenso alle parole di Giada
- e ti sembra un sorriso diverso dagli altri?- domando ancora
Lei annuisce - è dolce e ...-
- pieno di amore- concludo io.
-Arianna- continuo
- si?-
- perché sei andata via quando ti ho detto che avevo una cotta per te ?- questa domanda continua ad assillarmi da settimane.
Passa qualche secondo .
- stavo mentendo- confessa - era una situazione strana e io non lo so, ma provavo qualcosa per te. Non lo volevo ammettere però e poi tu sei una mia fan, saremmo state sempre distanti e avevo paura che ti fossi avvicinata a me solo per qualche follower in più, o la popolarità-
Annuisco. Comprendevo benissimo quali potevano essere i suoi dubbi.
- e poi- continua - Gaia me lo ha chiesto-
Cooosa?! Apro gli occhi voltandomi di scatto.
- dimmi che stai scherzando-
- è vero. Mi ha chiesto di lasciar perdere le cose con te perché mi avresti piantata in asso dopo poco e io non avevo voglia di essere tratta così-
Cala un altro silenzio, carico di tensione.
- ma perché ?- domando più a me stessa che a lei .
Arianna alza le spalle - non ne ho idea ma poi ne ho parlato con Ambro e a lui è venuta in mente una cosa-
La guardo come per spronarla a proseguire
- secondo lui- continua
- Gaia è innamorata di te-

avrei voluto dirti || ARIETE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora