14 𝚕𝚎 𝚘𝚛𝚒𝚐𝚒𝚗𝚒

379 15 4
                                    

~ sulla Perla Nera ~

Pintel e Ragetti stavano pulendo il pavimento davanti alle celle, in cui erano rinchiusi Will, Gibbs e l'intera ciurma.

Pappagallo Cotton: corpo di mille balene.

Gibbs: Cotton dice che ci siete mancati. – disse traducendo quello "detto" dall'amico, ma in risposta ebbe un lancio addosso dello straccio da parte di Pintel.

Will: conoscevi William Turner? – chiese guardando il pirata.

Pintel: il vecchio Sputafuoco Bill? Lo conoscevo. Non è mai andato giù a Sputafuoco quello che abbiamo fatto a Jack Sparrow. – Will guardò confuso i due pirati – l'ammutinamento. Secondo lui non onorava il codice. Ecco perché ti ha mandato un pezzo del tesoro. – Will iniziò piano piano ad abbassare lo sguardo affranto, ripensando alle parole di Jack "hai sangue pirata nelle vene, e dovrai farci i conti un giorno o l'altro" – il medaglione. Diceva che meritavamo di essere maledetti, e di rimanerci.

Ragetti: stupido guasta feste.

Gibbs: brav'uomo. – aggiunse, dato che la ciurma potette ascoltare tutta la storia. Will a quelle parole il suo sguardo si fece un po' più attivo, un po' più gioioso.

Pintel: come potete immaginare, questa cosa non è mai piaciuta la Capitano.

Ragetti: non è mai andata giù no, al capitano... raccontagli Barbossa che ha fatto.

Pintel: ci sto provando! – disse seccato dal fatto che l'amico continuasse a interromperlo. – Allora, ciò che ha fatto il Capitano, è stato sparare su Sputafuoco con la sua sputafuoco, e l'ultima volta che abbiamo visto Bill Turner, stava affondando nel nero pece dell'Oblio delle profondità marine! – disse con un tono leggermente contento per il fato che aveva avuto il suo compagno, la punizione che ha ricevuto - Solo dopo abbiamo scoperto che per spezzare la maledizione ci serviva il suo sangue.

Ragetti: ironia della vita.

Will era veramente arrabbiato. Stava per rispondergli ma dei passi lo interruppero.

Barbossa: portatemelo! – disse lanciando le chiavi a Ragetti.

~ sulla Dautless ~

Io e Jack eravamo ancora nelle celle.

Rimanemmo in silenzio per un po' poi spaccai il ghiaccio.

- Jack, per te la scorsa notte... – dissi con un leggero imbarazzo - ha un qualche significato? Chiedo solo per semplice curiosità.

Jack: gioia, sono un pirata. Il mio unico vero amore è il mare... e il rum.

- perfetto, siamo apposto allora. – dissi disegnando un sorriso sul mio volto.

Jack: se posso domandare, - disse sciogliendo il ghiaccio - come fa una nobil donna come te, a definire quello successo ieri sera "nulla"? - disse venendo lentamente verso di me con sguardo convinto che sarei caduta di nuovo ai suoi piedi.

- ah - emisi una piccola risatina soddisfatta - Capitano Sparrow - lo guardai con il suo stesso sguardo, ricambiando la moneta - voi siete un uomo ingannevole, narcisista, imprevedibile, intelligente, carismatico, altruista e leale alle volte, anche se non lo ammettete a voi stesso, e sì, anche molto affascinante, - guardandolo negl'occhi, avvicinandomi sempre di più, sfiorando a mala pena le sue labbra, notando la sua bramosia di riavermi nei suoi occhi - siete tutto, fuor che amabile. - dissi poi facendo la finta di un bacio per poi allontanandomi velocemente. Jack mi prese il polso fulmineo tirandomi verso di lui rimanendo molto vicini.

Jack: oh, voi non potete farmi questo... - mi disse spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio accennando il contatto tra la sua mano e il mio viso.

𝔓𝔦𝔯𝔞𝔱𝔢 𝔅𝔩𝔬𝔬𝔡//𝔍𝔞𝔠𝔨 𝔖𝔭𝔞𝔯𝔯𝔬𝔴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora