Avrei intenzione di conoscerla meglio (Prologo)

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Londra, 1786

- No, no e ancora no, io non voglio un marito! - esclamò la giovane Camilla
- Andiamo Camilla, ragiona. Ormai hai quasi diciannove anni, sei l'unica che è rimasta nubile in famiglia. Io e tuo padre vorremmo passare all'altro mondo, sapendo i nostri amati geniti abbiano già trovato dei consorti. E qui mi sembra che solo tuo fratello abbia capito le nostre buone intenzioni.- affermò Mrs.Clarke, stringendo il corpetto della figlia.

I signori Clarke erano una delle famiglie più nobili dell'Inghilterra. Essi avevano due figli : Luke e Camilla. Luke si era sposato l'anno precedente e la moglie era già in attesa del primo figlio. L'unica che rimaneva nubile fu Camilla che, a differenza del fratello, un uomo maturo e responsabile, ella era uno spirito libero e ribelle.

- Lo capisco, madre. Ma io non voglio sposarmi adesso - rispose Camilla.
- Adesso ascoltami bene, signorina. Stasera tu sceglierai un marito e ringrazia al cielo che non lo sto scegliendo io. Ora sbrigati che stanno arrivando gli invitati - rispose furiosa la signora Clarke, lasciando la figlia con gli occhi pieni di lacrime.

Nel frattempo, arrivarono gli invitati. C'erano diverse famiglie importanti e anche moltissimi "pretendenti", che non attiravano la giovane. Dopo un po' di tempo, la giovane si sedette in un angolino della stanza, sperando che tutta questa pagliacciata, come lei la definiva da quando la madre aveva proposto questa idea, sarebbe finita il più presto possibile.

- Vi state annoiando? - domandò una voce misteriosa a Camilla.
- Dite a me? -
- Si, dico proprio a voi, signorina - rispose sorridendo il ragazzo.

Era un giovane che avrebbe avuto massimo venticinque anni. Aveva i capelli neri e ricci, che misero in risalto i suoi occhi scuri. A differenza degli altri giovani della festa, tutti narcisisti nei loro abiti eleganti e costosi, il ragazzo indossava un semplice abito, uno di quegli indumenti utilizzati per andare la domenica in chiesa.

- Sapete, è strano che vi annoiate visto che è la vostra festa.- affermò il ragazzo, interrompendo l'ispezione di Camilla.
- In realtà io neanche la volevo questa festa. È stata un'idea di mia madre per farmi trovare marito -
- Come stanno andando le ricerche?-
- Possiamo dire che stiamo fallendo, capitano - scherzò la ragazza.
- Avete scelto anche il giorno perfetto, sapete oggi è il mio compleanno - disse il ragazzo
- Davvero? Quanti anni sono, signore? -
- ventiquattro anni, signorina-
- Wow, sembrate più giovane - disse stupita la ragazza
- Invece, voi quanti anni avete? -
- Non si fa una domanda del genere ad una signora che non conoscete, signorino. Scusi, questa è la tipica frase che diceva spesso mia madre a mio fratello quando era piccolo. - scherzò Camilla, cercando di imitare la madre.
- Avete ragione, allora mi presento sono Jacob Wilson e con chi ho l'onore di dialogare? -
-Camilla Clarke e rispondendo alla domanda di prima ho diciotto anni, quasi diciannove.-
- Bene Miss.Camilla, visto che adesso ci siamo conosciuti, avreste l'onore di ballare con me? -
- Con piacere Mr. Jacob -

I due si unirono alle danze insieme agli altri invitati, venendo osservati dalla sua dalla madre di lei, commossa che forse la sua figlia più piccola aveva trovato un marito, sia da tutti gli sguardi invidiosi dei pretendenti di Camilla.
- Comunque Miss. Camilla, avrei intenzione di conoscerla meglio - affermò Mr. Jacob.
- La stessa cosa vale anche per me, Mr.Jacob-

𝑼𝒏 𝒓𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒐𝒍𝒆 𝒊𝒏𝒇𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒂𝒍 𝒕𝒖𝒏𝒏𝒆𝒍 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora