Te la cavi bene con i bambini?

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Cornovaglia, 1791

Dopo i funerali di Camilla, la situazione lavorativa di Mr. Wilson peggiorò.
Rimasto vedovo, non sapevo come organizzarsi: Lily non riusciva a stare con nessuno, oltre a suo padre. Questo fu un gran problema. Mr. Wilson stava trascurando i suoi terreni e i suoi lavoratori chiedevano dei cambiamenti. Ormai era pronto a lasciare tutto, se non fosse stato per sua figlia.
Un giorno, però, un'incontro inaspettato, riportò alla normalità la vita del nostro protagonista .

Una mattina di settembre, Mr. Wilson si trovava al mercato per sbrigare delle compere e, quel giorno,Lily rimase con i domestici.
Dopo aver fatto tutto, Mr. Wilson era pronto a ritornare a casa, ma fu attirato dalle urla di un gruppo di umili. Attirato dalla sua curiosità, Mr. Wilson si avvicinò il più possibile è quello che vide lo disgustò: c'era un uomo, di circa sessant' anni, che teneva un cane sbizzarito, pronto ad attaccare un altro cagnolino impaurito. Quando l'uomo liberò la presa, il "mostro", incoraggiato dalla folla, attaccò l'altro cane, che cercava di sfuggirgli, ma invano.
- Lasciate stare il mio cane! - urlò una ragazza, correndo verso il cane aggredito.

La ragazza aveva un cappello, che però non copriva i lunghi capelli biondo cenere e ondulati che gli cadevano sulle spalle. Indossava degli abiti simili a quelli che indossavano i suoi uomini.

La giovane fu presa dai fianchi da un uomo molto più grosso di lei e iniziò a passarla da una persona a un'altra, come se fosse una palla.
- Adesso basta, mi sembra che vi siete divertiti abbastanza - intervenne Mr. Wilson.
- Altrimenti, che succede? - domandò un uomo.

Improvvisamente, Mr. Wilson diede un pugno a quell'uomo e quest'ultimo non cercò di ribattere e fuggì via. Tutti tornarono al loro lavoro e Mr. Wilson si avvicinò alla ragazza.

- Figliola tutto bene? -
- Si, tutto ok - rispose la ragazza alzandosi da terra.
- Sei pallida e smagrita, stai bene? Hai mangiato? -
- No, ma non importa, signore-
- Io ho salvato la tua vita e quella del tuo cane, quindi mi devi questo favore -

La ragazza non esitò e decise di accettare l'offerta del suo "salvatore". Appena entrarono nella locanda di Mrs. Brown, la giovane ordinò un piatto del giorno e appeno arrivò al tavolo iniziò ad abbuffarsi.

- Fai piano, sennò ti soffocherai - scherzò Mr. Wilson , ottenendo solo un'occhiataccia dalla ragazza.

Allora decise di lasciarla in pace a mangiare e si avvicinò al bancone.
- Sai chi è questa ragazza? - domandò Mr. Wilson a Mrs. Brown.
- Si, è Ruth. Viene qualche volta qui con il suo cane, Sparkle. -
- Sai anche chi sono i suoi genitori? -
- No, la sua vita privata è completamente sconosciuta -

Mr. Wilson ringraziò Mrs. Brown e si diresse verso Ruth, che aveva finito di pranzare.
- Allora, Ruth, cosa mi racconti di te? -
- Io non parlo della mia vita con persone del vostro ceto- affermò la giovane.
- Come mai? -
- Loro sono la causa per cui io vivo così - rispose arrabbiata Ruth
- Ascoltami, io non sono come gli altri. Di me ti può fidare. Raccontami cosa ti è successo, per favore - supplicò Mr. Wilson, facendo cedere Ruth.

Un po' titubante, la giovane iniziò a raccontare la sua storia.
- Beh, innanzitutto, ho quindici anni. Sono la figlia di una coppia di contadini e sono la primogenita di ben cinque figli. Eravamo una famiglia felice, i miei avevano abbastanza soldi da sfamarci tutti e cinque. Dopo un po' di tempo iniziarono i problemi: i frutteti andarono male e non sapevamo più come pagare le tasse e i debiti. Un giorno, sono venuti quelli delle  tasse e hanno distrutto tutto e hanno ucciso la mia famiglia. Il più piccolo aveva solo un'anno - Ruth si fermò, a causa delle lacrime, ma poi riprese il discorso - io e Sparkle eravamo qui per cercare di vendere qualcosa, quel giorno tornai a casa con un cesto pieno di frutta e sardine, che non mangiai mai -

Mr. Wilson rimase scioccato, non poteva credere che tutte queste cose erano successo ad una ragazzina.
- Ruth, mi dispiace tantissimo -
- Non mi aspetto la sua compassione, Mr... -
- Wilson, Mr Jacob Wilson - disse Mr. Wilson - e ti posso, capire. Io da poco ho perso mia moglie e mia figlia Lily, di tre anni, è rimasta senza una madre -
- Mi dispiace tanto Mr.Wilson - affermò Ruth.
- Non devi dispiacerti, tu hai perso tutta la tua famiglia... -
- E lei una moglie. Entrambi abbiamo perso delle persone care-

I due rimasero a parlare fino al tramontar del sole.
- Adesso è meglio che vada, prima che si faccia tardi - affermò la giovane.

Quando la ragazza si stava allontanando, Mr. Wilson salì sul suo cavallo e in quel momento gli venne un'idea e cercò di raggiungere il più velocemente possibile Ruth .
- Tu te la cavi bene con bambini? -
- Di solito facevo da "madre" ai miei fratelli, perché? -
- Avrei bisogno di qualcuno che educhi e faccia compagnia a mia figlia. Vitto e alloggio saranno assicurati -

Ruth ci pensò qualche secondo.
- Va bene. Però io senza Sparkle, non vado da nessuna parte -
- Affare fatto. Sali a bordo -
Mr. Wilson porse la mano alla giovane e la fece salire sul suo cavallo e i tre ritornarono a casa

𝑼𝒏 𝒓𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒐𝒍𝒆 𝒊𝒏𝒇𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒂𝒍 𝒕𝒖𝒏𝒏𝒆𝒍 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora