Londra, 24 dicembre 1791
I Wilson erano appena arrivati all'abitazione Clarke.
- Miei cari siete finalmente arrivati - salutò Mrs. Clarke, avvicinandosi al cognato e alla nipote - Ciao Jacob, come stai? -
- Non mi posso lamentare - assicurò Mr. Wilson
- Invece come sta la mia nipotina preferita? -
- Tutto bene nonna, mi sei mancata tanto- disse Lily, abbracciando la nonna.
- Anche tu tesoro mio - affermò Mrs. Clarke - Invece questa bella fanciulla,chi è? -
- Mia cara suocera, le presento Miss. Ruth, l'educatrice di Lily - la presentò Mr. Wilson.
- Piacere di conoscerla, Mrs. Clarke - disse Ruth inchinandosi, ma l'azione venne subito fermata da Mr. Wilson.Mrs. Clarke era una donna molto bella, aveva i capelli castani, quasi tendenti al rosso, sul viso si iniziavano a intravedere delle rughe, e aveva gli occhi color nocciola.
-Sicuramente Mrs. Clarke, da giovane, era una donna bellissima - pensò nella sua mente Ruth.
Sembrava una donna molto imposta e decisa, ma sotto era una persona dolce e amorevole
- Ti prego cara, chiamami pure Eleanor. Ma che sbadata che sono entriamo, avremmo modo di chiacchierare meglio davanti al cammino -
Essi entrarono dentro e Ruth rimase stupita di come era la casa. Era MOLTO più grande della casa dei Wilson. Essa era formata da due piani e un grande giardino che si estendeva vicino a un fiumicello. Al primo piano c'era il soggiorno, la sala da pranzo e la cucina. Al secondo piano si trovano le stanze degli ospiti. Assomigliava molto alle regge francesi.
Lily, nel frattempo, era andata con la nonna e Mr. Wilson e Ruth, dopo aver lasciato le valigie alla servitù, si erano diretti verso il salotto
- Jacob, amico mio. Come stai? - salutò un'uomo che si trovava vicino al cammino.
- Luke, vanno bene le cose e voi? -
- Io e Christine non ci lamentiamo, sai adesso lei è incinta del nostro secondo figlio. - disse Luke, indicando una donna seduta sul divanetto, con i capelli scuri e un vestito molto stretto in vita che riusciva a far travedere un bel pancione.
- È una splendida notizia, sono felice per voi- si congratulò Mr. Wilson, con un finto sorriso.Lui e Camilla avrebbero tanto voluto dare un fratellino o una sorellina a Lily, ma il destino aveva delle carte diverse per loro. Di quel finto sorriso, se ne accorso solo Ruth, che durante questi mesi era riuscita a conoscerlo meglio delle sue tasche.
- Ma invece, non mi presenti questa giovane ragazza? -
- Oh sì, lei Ruth, l'educatrice di Lily -
- Piacere di conoscervi, signore-
- Il piacere è tutto mio - affermò Luke, baciando la mano della giovane - Ah Jacob, la mamma, per questo natale, ha invitato la cugina Charlotte, sai per non lasciarla da sola per queste festività, dopo quello che è successo agli zii e al marito - indicando una donna dai capelli castani che stava parlando con Mrs.Christine.
- Charlotte!? O mio dio sarà da una vita che non la vedo. Adesso la vado a salutare. Con permesso - disse Mr. Wilson lasciando Ruth con Luke. In quel momento Ruth poté "ispezionare" Mr.Luke. Era molto alto e snello, i capelli erano chiari come quelli di sua madre. Era un uomo tutto d'un pezzo, preciso e maturo.- Quei due sono proprio inseparabili - affermò Luke, fermando l'ispezione della giovane
- Devono volersi molto bene -
- In famiglia diciamo sempre che Charlotte è il secondo amore di Jacob, dopo mia sorella - rivelò Luke, con un po' di nostalgiaLe chiacchiere in sala furono fermate dal battito di una posata su un bicchiere, causata da Mr. Clarke. Quest'ultimo, a differenza della moglie, era alto, ma un po' paffutello. Sembrava molto più anziano di Mrs. Clarke, aveva i capelli bianchi e gli occhi chiari, che aveva tramandato ai figli.
- Oggi siamo tutti qui per celebrare una festività molto importante per la famiglia Clarke: il Natale. Purtroppo quest'anno non ci sarà la mia amata Camilla, che ora ci sta vegliando dall'alto - si fermò Mr. Clarke, a causa delle lacrime - Ma, oggi, sono felice che tutti quanti siate venuti qui per festeggiare il natale insieme a noi. -
Quando Mr. Clarke finí il discorso, tutti quanti applaudirono.
- Adesso, se volete, potete andare a sistemare le vostre cose. Ci rivediamo tutti a l'ora di cena - informò Mrs. Clarke
Lily, Mr. Wilson e Ruth andarono nella loro stanza. Essa era molto grande, c'erano tre lettini singoli e le pareti si ispiravano allo stile barocco. Ruth iniziò a sistemare le sue cose e quelle di Lily e Mr. Wilson le sue.- È molto simpatica la famiglia della sua defunta moglie. - affermò Ruth.
- Non mi posso lamentare, poteva andarmi peggio - scherzò Mr. Wilson.Ruth, nel frattempo, uscì il vestitino rosso, alla quale Lily era molto legata: infatti era l'ultima vestito che sua madre le aveva comprato, prima che lasciasse lei e suo padre da soli.
- Papà, posso mettere questo vestitino stasera? - domandò Lily
- Ma certo amore mio - rispose Mr. Wilson - Ah, Ruth tu sai cosa indossare stasera? -
- Ho portato un vestito giallo, è uno dei vestiti più eleganti che ho, signore-In quel momento, qualcuno busso alla porta della stanza e Ruth andò ad aprire.
- Salve signorina, hanno lasciato questo per lei - informò una domestica, porgendole una grande scatola.
- Oh... Gr.. Grazie mille - ringraziò la giovane.Dopo che la domestica se ne andò, Ruth chiuse la porta e guardò cosa c'era dentro. Ella rimase stupita dal suo contenuto: c'era un vestito color verde smeraldo, con un fiocco dietro la schiena, e un nastrino rosso.
- Per l'amor del cielo, signore questo dono me l'avete fatto voi? - domandò scioccata Ruth.
- Si, te lo meriti. Sei una grande donna e ormai sei voluta bene non solo da me, ma anche da Lily, da Sparkle, dai miei lavoratori, dalla servitù e adesso anche dalla famiglia di mia moglie -Ruth abbracciò Mr. Wilson che all'inizio non sembro ricambiare, e a quell'abbraccio si uní anche la piccola Lily.
- Ormai voi, insieme a Sparkle, siete la mia famiglia - affermò Ruth quasi in lacrime.
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𝑼𝒏 𝒓𝒂𝒈𝒈𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒔𝒐𝒍𝒆 𝒊𝒏𝒇𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒂𝒍 𝒕𝒖𝒏𝒏𝒆𝒍
Historical FictionAmico mio accanto a te non ho nulla di cui scusarmi, nulla da cui difendermi, nulla da dimostrare: trovo la pace... Al di là delle mie parole maldestre tu riesci a vedere in me semplicemente l'uomo. (Antoine de Saint-Exupéry) Inghilterra XIII secolo...