Capitolo 2

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Attenzione: nel capitolo sono presenti dei contenuti che possono risultare sensibili.

L'alba del cimitero

Affidandomi ai miei istinti cercai di usare la magia, ma ero fin troppo debole. Sfilai il pugnale e con un gesto repentino, lo lanciai verso di lui, bloccando la sua rapida avanzata: il coltello si era conficcato nella sua spalla, non avrebbe avuto modo di combattere in quelle condizioni. L'uomo colpito cadde a terra, lasciando andare la spada e portando le mani alla ferita.

-Ahh!-

La principessa fu la prima a raggiungermi e si mise fra me e il soldato, osservando l'uomo sconosciuto che aveva tentato di uccidermi. Dal suo atteggiamento compresi che doveva essere furiosa: la mano che impugnava l'elsa della sua spada continuava a stringere la presa e rilasciarla con gesti quasi spasmodici.
I soldati al seguito di Zeyana presero il ferito per le ascelle e lo sollevarono con un gesto brusco: -Fermi bastardi, fermi!! Mi fate male!-

-Basta!- la voce imperiosa della principessa lo fece subito zittire e abbassò anche il capo per portarle rispetto.

-Che cosa sta succedendo qui? Voglio delle spiegazioni!-

-Sua maestà...!-

-Parla ora! Sto perdendo la pazienza!- Osservai le spalle della donna furiosa e sorrisi con piacere a vedere l'uomo terrorizzato e sofferente. Immaginai quanto sarebbe stato piacevole poter manipolare la principessa per averla sempre vinta con gli altri, ma il mio sogno si infranse quando mi ricordai che Zeyana mi odiava di sicuro.

Nessun problema, non è la prima che non conquisto immediatamente, basterà capire i suoi punti deboli e desideri per entrare nelle sue grazie.

-Ho seguito gli ordini! Avevano detto che il padre... aveva parlato con gli ufficiali... noi abbiamo ascoltato Donovan... ma sono morti tutti, li hanno massacrati e io... io sono scappato!-

-Padre Donovan? Dov'è lui?! Dov'è quel bastardo? Dimmelo!!- afferrai l'uomo per la gola e fissai i suoi occhi lucidi e rossi.
Avrei voluto ammazzarlo ma mi trattenni perché la principessa non mi avrebbe permesso di ferire un suo soldato nonostante fosse un disertore.

-Alex.-

La principessa disse il mio nome con freddezza, ma la voce fu abbastanza autoritaria da farmi bloccare nuovamente. Ero in svantaggio, non potevo fare quello che volevo con i suoi soldati intorno. Ritirai le mani dalla gola dell'uomo, facendo un passo indietro, e prendendomi del tempo per respirare e calmarmi.

-Dimmi chi è questo padre Donovan...- disse a voce bassa, con occhi seri ma ancora irritati. Il suo corpo era rigido, ma sentivo che la tensione stava lasciando posto ad un controllo che probabilmente era abituata ad avere.

-Padre Donovan è un assassino. Ha iniziato lui la caccia alle streghe, convincendo i sacerdoti a seguirlo nel massacro... lui, lui ha ucciso la mia, la-a- cercai di far uscire la voce, ma si bloccò in gola e qualcosa bagnò il mio volto; portai le dita della mia mano al mio volto, sfregando la pelle, e capii che si trattava delle mie lacrime. Digrignai i denti, infuriata con me stessa per la mia debolezza.

-Ti ha imprigionato lui?-

-No... il mio villaggio- risposi abbassando il viso per non fare vedere alla principessa e ai soldati quanto fossi vulnerabile in quel momento.

-Strega! Sei stata tu vero? Credetemi! Credetemi, è tutta colpa sua, ha ucciso lei tutte queste persone... il suo villaggio! Sentite? Principessa sono innocente, risparmiate il vostro umile solda-!-

La strega delle rovine di Clevwood (GIRLXGIRL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora