Capitolo 8

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Anticipo: il capitolo è in parte la manifestazione scritta del pensiero distruttivo e circolare che butta Alex nella depressione. 

Buona lettura.

-Alex di Clevwood, strega della corte imperiale, sei in arresto per tentato omicidio dell'imperatrice Zeyana Voklanden e con l'accusa di tradimento.-

Furono le prime parole che avevo udito una volta aperto gli occhi: davanti a me una serie di soldati era posizionati con le armi alzate e lo sguardo ostile, tra loro vidi anche Keira Mellarc, ma fui fin troppo confusa per reagire. Un uomo mi afferrò facendomi alzare dal letto, ma Keira intervenne, chiedendo a tutti di allontanarsi: -Non vedete che è ferita? Che senso ha portarla in una cella, così non può fare nulla!-

-Dobbiamo seguire i protocolli Mellarc.-

Keira venne allontanata da me e gli uomini mi ripresero per le braccia, chiudendo i miei polsi con delle manette e trascinandomi con facilità verso le segrete del palazzo. Non si trattava solo del fatto che mi fossi appena ripresa dalle ferite patite durante il rituale, ma anche i ricordi che riaffioravano lentamente, erano stati capaci di chiudermi la gola impedendomi di parlare o di muovermi: ero terrorizzata da quello che era successo e dalla consapevolezza non solo di aver fallito, ma di aver fatto del male a Zeyana! Si era pugnalata... ricordavo molto sangue, troppo, non avevo fatto niente... come ci avevano trovate? Che cosa era successo dopo che avevo perso conoscenza? L'Occhio ora era distrutto... la tempesta... il dolore-!

-Dov'è Zeyana?! Come sta? Ditemelo!-

-Zitta strega! Non hai capito che rischi l'esecuzione pubblica?!-

-Voglio vedere Zeyana! Portatemi da lei, vi prego! Devo vederla!-

Cercai di dimenarmi, smettendo di camminare, ma i soldati non si curarono della mia volontà e uno di loro mi sollevò da terra, continuando il percorso senza mai arrestarsi. Le mie urla spaventarono il personale del palazzo che mi aveva osservato con uno sguardo ostile, come se fossi una bestia selvaggia che era pronta a saltare addosso a loro. Keira era poco distante da me e mi guardava dispiaciuta, non faceva niente per fermarli, non diceva niente!

-Nooo! Lasciatemi!-

Quando raggiunsero le segrete, mi lasciarono dentro la prima cella che videro, ma a differenza di quello che avevano fatto in passato i soldati a Clevwood, questi non mi buttarono con violenza contro il pavimento in pietra. L'uomo che mi reggeva infatti mi posò su una branda con delicatezza, rimuovendo con attenzione le manette e rivolgendomi uno sguardo serio, ma non troppo freddo: -Stiamo seguendo le procedure e anche se sembra ingiusto, dovrai aspettare che terminino le indagini.-

Quella notte piansi e urlai, senza sosta: nessuno mi aveva detto come stava Zeyana e per quanto ne sapessi, poteva essere ad un passo dalla morte; avevo una paura tremenda che era giunta la fine per lei a causa della mia esistenza e delle mie scelte. Si era sacrificata per me! Mi aveva donato il suo sangue senza chiedere nulla in cambio e-e... aveva detto di amarmi! Non era possibile, doveva trattarsi di un incubo, non doveva andare così le cose!

-Non può essere... una tragedia... anche per lei, che non ha fatto niente... è colpa mia! Voglio vederla, devo...! Keira! Keira ti prego, ho bisogno di te, dove sei? Devo assolutamente parlarti!- continuai ad urlare, ignorando le proteste delle guardie che mi controllavano, finché come desideravo, arrivò Keira, che mi chiese subito di calmarmi. Non aprirono la cella, ma la donna mi afferrò le mani, avvicinando il volto alle sbarre per essermi vicina: -Alex che cosa diavolo è successo? Rischi le decapitazione per una cosa del genere!-

-Non mi credi?!- le domandai disperata, ricominciando a piangere: - Non volevo farle del male, mi sono tenuta distante... per questo motivo! Non doveva finire così... come ha fatto a trovarmi... ma bene, merito questo! Merito di morire!-

La strega delle rovine di Clevwood (GIRLXGIRL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora