Andrea
Sono arrivato da pochi minuti davanti al cancello principale e con il dito che ancora mi trema dall'emozione busso al citofono, esce una donna sulla quarantina che mi accoglie con un sorriso a trentasei denti mi porge la mano per presentarsi e dice: "Tu devi essere Andrea, piacere, io sono la Tata dei ragazzi, qui tutti mi chiamano Tatina, vieni, entra."
Io le porgo la mano e dico semplicemente: "Piacere,Andrea" e faccio qualche passo in avanti in modo che lei riesca a chiudere il cancelletto di ferro. La donna non aspetta neanche un secondo che subito mi porta all'interno della casa che sembra vuota, inizia a farmi fare il tour della casa e girando per le stanze non si vede nessuno ma si sentono grasse risate e musica a tutto volume, arrivati nel salone principale della casa mi fermo di colpo per realizzare dove fossi e riconosco ogni angolo di quella stanza, non la immaginavo così grande ma è stupenda.
La tata poi mi accompagna nella piscina, quella che vedo sempre nei video e mentre l'ammiravo sento delle voci, a quel punto incuriosito apro una porta e trovo davanti la sala Twitch dove ci sono Patrizio e Brisida, sono assalito dall'imbarazzo ma la Tatina lo rompe velocemente:" Sono in live, Patrizio lui è Andrea, probabilmente dormirete nella stessa camerata." Lui senza considerarmi molto mi porge la mano e mi dice : "Piacere" poi gira lo sguardo e continua con la live mentre Brisida mi porge solo un sorriso di cortesia.
Usciamo da quella stanza e io sono un pò stranito ma la donna mi rassicura: " Tranquillo, ti troverai benissimo con loro, vi conoscerete bene e legherete molto, ne sono sicura" ma nonostante le sue parole rimasi un pò titubante.
Mentre lei mi stava accompagnando nella mia stanza incontriamo un ragazzo biondo, alto e magro, si presenta subito e mi fa delle domande per mettermi a mio agio, io rispondo come se stessi parlando con una persona che conoscessi da anni. Dopo aver superato questa fase mi accompagna della stanza dove avremmo dormito io, lui e Patrizio e poi riscendiamo giù per giocare a Fifa insieme, in quel frangente di tempo sono arrivati anche gli altri ragazzi che si sono presentati e hanno guardato la nostra sfida.
Narratore
Andrea è il classico ragazzo che vuole dimostrare di essere forte e fregarsene di tutto e tutti ma questo è solo uno scudo che lui mette per difendersi.
Aveva appena preso il taxi che lo avrebbe portato dalla sua casa di Ossona alla Sturdast House, per tranquillizzarsi mise le cuffie e attivò la sua playlist con la convinzione che sarebbe riuscito a nascondere a se stesso l'ansia di arrivare in un luogo a lui quasi del tutto sconosciuto.
Una volta arrivato non scese subito dall'auto infatti il tassista si girò verso di lui per controllare se andasse tutto bene e solo a quel punto Andrea scese dalla macchina, pagò, prese la valigia e con la voce che gli tremava disse: "Grazie, arrivederci".
Prese coraggio, strinse il manico della valigia e bussò ma si pentì subito di averlo fatto così senza pensarci due volte.
Si trovò davanti una donna che cercò di metterlo subito a suo agio ma non fu poi così semplice; girando per le stanze Andrea si guardava intorno e ogni tanto rimaneva imbambolato, cercava di focalizzarsi su più dettagli possibili come se poi quella fosse la sola e unica volta che avrebbe visto quella casa. Dopo aver fatto la conoscenza della maggior parte delle persone della casa si sentì un pò più tranquillo e a suo agio.
Samara
I miei fratelli mi stanno guardando dalla finestra del salotto di casa mia, io con gli occhi lucidi li saluto per l'ennesima volta con la mano e gli mando un altro bacio; apro la portiera della macchina e prima di salire mi giro di nuovo per guardare la casa in cui ho vissuto per diciassette anni; poi mi decido di salire in auto dove mi aspettano i miei genitori.
Appena chiudo la portiera mia madre si gira verso di me con un sorriso soddisfatto e mio padre nel mentre accende il motore; una volta partiti guardo fuori dal finestrino il paesaggio e ogni tanto vedo che mio padre mi tira qualche occhiata dallo specchietto per capire se è tutto ok; dopo una mezz'oretta si decidono finalmente e parlano : "Amore, tutto ok? Sei pronta?".
Rispondo con poca sicurezza: "Ehm,si" ma subito capiscono che sono molto spaventata quindi cominciano a rivolgermi frasi di rassicurazione che sembrano servire.
Dopo due ore di viaggio finalmente siamo arrivati; scesa dalla macchina abbraccio subito i miei genitori per cercare altre rassicurazioni e in quel preciso momento si apre il cancello da cui esce una signora che non conosco, nonostante avessi cercato di arrivare lì preparata, facendomi un'idea di chi potessi trovare; rimango per un attimo immobile ma lei subito si presenta ai miei genitori e a me, subito dopo mi da un abbraccio; in quel momento mi sono sentita più tranquilla.
Dopo pochi minuti mi sono trovata davanti a tanti ragazzi che ballano, cantano, registrano video e giocano a pallone; prendo un pò di coraggio e mi avvicino per presentarmi a due ragazze che sono in un angolo a parlare: Brisida e Aurora; dopo il mio atto di coraggio loro ricambiano il saluto e continuano a parlare tra loro; per nascondere l'imbarazzo torno dai miei genitori e dalla Tata che mi presenta Patrizio che sta registrando un video, neanche lui mi considera e a quel punto inizio a spaventarmi e a pensare che forse non è il luogo adatto per inseguire i miei sogni.
Mio padre vedendomi spaventata mi prende da parte e mi dice :" Tranquilla, sei una bravissima ragazza, riuscirai a fare amicizia con tutti, ci vorrà solo un pò di tempo ma sono sicuro che ce la farai, io credo in te!"; alle parole di mio padre non so cosa rispondere quindi decido di abbracciarlo e andare a presentarmi agli altri che sembrano accogliermi meglio.
Dopo circa un'oretta i miei genitori vanno via e io dopo averli salutati mi faccio accompagnare da Tatina nella mia stanza dove c'è Laura, la mia compagna, che subito mi aiuta a disfare le valigie e mi racconta un pò come funzionano le cose in casa.
Narratore
Samara era molto spaventata ma per fortuna c'erano i suoi genitori a darle manforte; pensava che non sarebbe riuscita a inseguire i suoi sogni.
Quelle ore in macchina da casa sua alla villa erano state molto pesanti; erano all'insegna del silenzio, fino a quando i genitori non hanno deciso di darle un pò di coraggio, l'unica cosa di cui aveva bisogno in quel momento.
Una volta arrivata in villa l'ansia e la paura di come sarebbe andata la stavano divorando, non era la solita Samara super socievole e solare, ma con le parole rassicuranti di suo padre la cosa migliorò.