L'indifferenza

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                                                                                Narratore 

Andrea nei primi giorni sembrava aver legato un pò con tutti ma si percepiva maggiore complicità con Patrizio e Gianluca, avevano tantissime passioni in comune e ad unirli ancora di più era il fatto che dormivano della stessa camerata. 

Samara, invece, nonostante fosse molto socievole non aveva legato tantissimo con i ragazzi della casa a parte Laura, Brisida ed Ergi.

I primi giorni della settimana trascorsero velocemente, Andrea e Samara non si rivolgevano spesso la parola e forse era meglio fosse così...


                                                                                      Samara 

Domani è mercoledì, che bello, non ho scuola, imposterò la sveglia per le nove e mezza così dormo un pò di più.  

Sono sul letto e su internet cerco spunto per qualche tik tok carino da fare domani; all'improvviso entra Laura in camera sbattendo la porta alle sue spalle: " O mio Dio, è già mezzanotte, devo andare subito a letto";io mi giro di scatto per lo spavento ma poi le dico tranquillamente: "Su dai, mettiti a letto, io vado a bere un bicchiere d'acqua in cucina e arrivo; ti dò già la buonanotte in caso non ti dovessi trovare sveglia" e lei si scopre il viso che aveva già messo sotto la coperta e mi dice:"Notte".

Arrivata alla porta esco dalla stanza e la chiudo dietro di me; arrivata quasi alla cucina inizio a sentire delle voci ma faccio finta di niente e continuo a camminare; ci sono Patrizio, Gianluca e quel ragazzo, Andrea. 

Mi dirigo verso il frigo senza far molto caso a loro nonostante mi sentissi molto in soggezione visto che hanno smesso di parlare come se stessero aspettando che io andassi via; per sciogliere l'imbarazzo decido di prende la bottiglia d'acqua e portarla in camera; quando stavo per andare via uno di loro dice: "Vuoi anche tu un pò di latte e cereali?"; dentro di me dico: " e ora che faccio? Mi giro e rispondo o faccio finta di non aver sentito e vado via?". Ragiono per un secondo e prendo la strada più imbarazzante: con un sorriso imbarazzato e non sapendo chi guardare  rispondo : "Nono, grazie lo stesso, vado a letto, buonanotte a tutti" loro non dicono nulla,si limitano a fare un cenno con la testa e continuano a parlare tra loro. 

Una volta arrivata davanti alla camera decido di raccontare tutto a Laura ma aprendo la porta noto che è tutto spendo e realizzo che ormai sta già dormendo quindi decido di mettermi sotto le coperte e non pensarci più. 

                                                                                          

                                                                                        Andrea 

"Giuanlucaaaaaa, la sveglia", ormai è da una settimana che mi sveglio con Patrizio che grida, non ne posso più, ma poi perchè questo mette la sveglia e poi non si alza, bah. Una volta spenta mi rigiro nel letto per tornare a dormire visto che sono solo le sette e un quarto ma niente da fare, ormai non ho più sonno quindi decido di andare a fare colazione. 

Arrivato in cucina mi accorgo di essere l'unico sveglio, le sale comuni sono completamente vuote; mi sto iniziando a pentire di essermi alzato ma ormai è fatta. 

Sono ancora assonnato e l'unica soluzione per svegliarmi del tutto è la musica. Prendo il telefono e vado su Spotify, non so se mettere la playlist di Amici o il Neomelodico ma senza pensarci ulteriormente opto per la seconda. Alzo il volume al massimo prima di premere sul tasto play; parte "Ti aspetto all'altare" di Tony Colombo e la inizio a cantare a squarcia gola; cammino intorno all'isola della cucina con il telefono vicino all'orecchio con gli occhi chiusi con la convinzione di avere più concentrazione in modo da intonare tutte le note peccato che nel giro di qualche minuto mi arriva un pezzo di carta stropicciato  in faccia e vengo riportato alla realtà.

"Ma che ti dice la testa, sono le sette e mezza del mattino" mi urla contro la ragazza bionda bassina, io faccio finta di non essermi accorto dell'ora guardando lo schermo del telefono stupito e per entrare ancora di più nella parte stoppo la musica e le rivolgo un sorriso di cortesia mentre prendo un bicchiere di latte e mi dirigo verso il salone facendo finta che lei non esista.

Rimane a guardarmi finchè non esco dalla cucina; una volta che ho  aver attraversato il piccolo corridoio si gira per tornare nella sua stanza e la sento borbottare, solo successivamente la sento urlare : "Io non ho parole..." accompagnando queste parole da uno sbuffo che riesco a sentire io dalle scale. 

La storia dei FramaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora