Capitolo 9

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POV LELE

Prendo un respiro profondo e comincio a parlare a Diego

L: Sarà una storia lunga preparati

D: Niente mi sconvolge ormai, da te ne ho sentite di tutti i colori; sono pronto...

L: Convinto tu

D: Allora su muoviti parla, sono curioso

Cominciai a raccontargli tutta la storia, dal primo momento in cui ho visto Tanc uscire d a quella macchina e da quel maledettissimo giorno la mia vita è cambiata. Gli spiego anche cosa fosse successo realmente il giorno in cui eravamo chiusi nella stanza e poi lui e Gian ci sono venuti a cercare e per finire gli racconto anche cosa ho scoperto nemmeno un'ora prima. 

Diego alla fine del racconto resta a bocca spalancata e i suoi occhi sono talmente infuocati da rabbia e delusione che credo che possano incenerire qualsiasi cosa respiri. 

Lo osservo aspettando un suo commento o una domanda, ma niente.....silenzio assoluto.....

Non capisco nemmeno cosa sta succedendo che lo vedo sfrecciare a passi di gigante verso la camerata dove sono ancora riuniti tutti i nostri compagni e...Tancredi...cazzo Tanc. 

Appena capisco le sue intenzioni sfreccio a tutta velocità rincorrendo dietro a Diego per cercare di raggiungerlo e calmarlo. Corro a perdifiato e per miracolo riesco a afferrare la manica della divisa di Diego. 

Diego cerca di ribellarsi e divincolarsi dalla mia presa e allora faccio l'unica cosa che da sempre riesce a calmare entrambi...lo abbraccio. All'inizio cerca si ribella e si agita tra le mie braccia, sento il suo corpo che freme dalla rabbia; è sempre stato iper-protettivo con me, sono sempre stato il suo fratellino minore, quello da proteggere. Chiunque cerca di farmi del male, fin da quando siamo piccoli, parole sue "passerà i gironi dell'inferno" e ha sempre mantenuto la sua promessa, questo è solo uno dei tanti episodi che si ripetono. 

Sento che pian piano si rilassa e mi circonda la vita con le sue braccia attirandomi in un abbraccio fraterno, quel gesto che aggiusta tutto sempre e comunque. Sento qualcosa che mi bagna la camicia e subito capisco che Diego sta piangendo è scosso dai singhiozzi, lo stringo più a me e in pochi minuti le lacrime diminuisco. 

Diego alza il viso dalla mia camicia e mi guarda con gli occhi lucidi dalle lacrime...

L: Ehy fratellone non piangere, ti prego non andare da Tancredi, lascialo stare, sto bene... mi basta averti al mio fianco, sapendo che mi proteggerai come hai sempre. Mi passerà, cercherò di dimenticarlo; ma promettimi di restare al mio fianco, promettimi di darmi uno schiaffo ogni volta che mi incanterò a guardalo, perché lo so che succederà, ti do il mio consegno a mollarmi un ceffone dietro la testa ogni volta che le mie lacrime bagneranno il mio viso per colpa sua. Promettimi che sarai sempre il mio fratellone, il mio migliore amico, l'unica persona che saprà tutto di me, anche i segreti più oscuri e non mi giudicherà mai. 

D: Te lo prometto fratellino

Sciolgo l'abbraccio e gli metto un braccio intorno al collo e con calma ci dirigiamo in bagno. 

- Skip time - 10 minuti dopo -

Diego si sta sciacquando la faccia, cercando di riprendersi dal pianto, mentre la mia mente in pochi minuti è già piena di pensieri, domande a cui non so rispondere, che si sovrappongono una all'altra.

D: Sento i tuoi pensieri fin qui

L: Scusami, ho così tante domande nella testa a cui non so dare una risposta

Diego si asciuga le mani con la carta accanto al lavandino e successivamente si gira verso di me, ricominciando a parlare, sia avvicina a me, mentre sul mio viso si forma un ghigno che conosco fin troppo bene, ma non capisco questa volta che fini abbia quel sorriso.

Nel mentre si è parato davanti a me, quel sorriso odioso contorna ancora il suo volto e in pochi secondi sento una mano che si scontra con il retro del mio collo

L: Ahia! Ma che diavolo?!

D: Che c'è?! Mi hai detto tu di tirarti un ceffone nel caso continuassi a ragionare o a pensare a bel pezzo di mer-

L: Le parole!

D: Va bene mamma

L: Come hai osato chiamarmi?! Dié ti conviene cominciare a correre, se non vuoi ritrovarti in una gara di solletico

D: Oh no no no, non ci provare

L: Allora comincia a correre

Diego comincia ridere e si precipita fuori dal bagno, cominciando a correre come un deficente per i corridoi, rischiando anche qualche volta di cadere.  Rido per le sue figure di merca e comincio a inseguirlo. 

Non faccio in tempo ad uscire dal bagno che mi scontro contro qualcosa, che mi fa cadere rovinosamente a terra, beccandomi una bella botta al mio fondoschiena. Sto per urlare i peggio insulti alla persona con cui mi sono sono scontrato, ma appena alzo lo sguardo le parole mi si bloccano in bocca.....


Spazio me:

Ehm buonasera o buongiorno direi che è da un po' che non aggiornavo (un po' tanto), mi è tornata l'ispirazione, quindi ecco qui il capitolo 9. Spero che vi piaccia. Buona lettura

Ange





Un amore al collegio ~Tankele~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora