Capitolo 19

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Oggi è il famoso giovedì, sto andando a casa di Chiara per aiutarla a scegliere l'outfit e per darle qualche consiglio.

Cammino per il marciapiede e mi viene in mente quell'episodio... Quel ragazzo, molto bello, purtroppo bene anche la figuraccia che ho fatto, gli sono andata addosso, mamma mia, meglio non pensarci... Com'era il suo nome...

Non lo ricordo più, noo devo riuscire a ricordare, o magari lo incontro qui sul lungomare, girava con lo skateboard...Okay Eveline, non perdiamo la concentrazione.

Troppo tardi, mi sono persa nei pensieri-come sempre- e ora non so dove sono

Io: Fantastico- dico mentre sbuffo- non ci posso credere, mi sono persa

Mi Guardo intorno, vorrei chiamare Chiara, ma non so nemmeno dove mi trovo e non posso condividere la posizione, come fa a non esserci campo... Incredibile.

Scelgo un sentiero e proseguo per la strada e finalmente vedo quella che sembrerebbe casa di Chiara

Io: Sii l'ho trovata!

Mi affretto ad arrivare la porta e suono il campanello.

Dopo un minuto circa qualcuno apre la porta.

Io: Ciao Chiar-mi blocco immediatamente quando vedo che chi ha aperto la porta non è Chiara, ma... Valerio.

Rabbrividisco

Valerio: Eveline, vedo che ti sono mancato...

Io: No, affatto... Ho solo sbagliato casa.
Mi giro per andarmene ma...

Valerio: Te ne vai così? E dai, la scorsa volta, in palestra, quando mi hai visto eri troppo emozionata, e volevi fuggire.
Ma ora. Cosa ti prende

Mi agito, sento le mani tremanti e sudate, non so cosa aspettarmi da lui.

Io: Addio Valerio

Valerio: Addio? Sul serio- Dice ridendo, una risata che non condivido per niente.

Io: Lasciami stare una volta per tutte.- Rispondo alzando la voce, ho paura, le lacrime cominciano a formarsi nei miei occhi.

Ad un certo punto squilla il mio telefono, lo prendo dalla borsa

Valerio: Chi è, Il tuo fratellino? Quello che scappa e piange come un bambino?

Io non ci vedo più, lascio il telefono squillare, mi avvicino a quello e lo prendo dietro al collo, all'altezza del tendine.

Io: Cosa hai detto?

Valerio: che tu fratello  è uno senza pall*

Stringo la presa

Io: Ne sei sicuro? Ora se non chiedi immediatamente scusa ti spezzo il tendine- o mio Dio non mi sarei mai aspettata di dover dire una cosa del genere.-

Valerio: ok ok scusa, ora lasciami pazza

Io: continui?

Valerio si affretta a rientrare in casa, io cerco di uscire dal suo vialetto il più veloce possibile, raggiungo la strada e sento che mi cedono le gambe.

Mi ritrovo a terra piangendo, squilla un'altra volta il telefono, è Chiara.

*Chiamata con Cuoree*

È difficile da spiegare... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora