Capitolo 32

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...

*Chiamata con Hermanito*

Io: Hey fratellino, sono quasi arrivata non preoccuparti son-

Matteo: Eveline...- dice con un filo di voce interrompendomi

Io: M-matteo? Tutto ok? - dico cominciandomi a preoccupare

Tommaso lo nota e mi chiede

Tom: Evy tutto bene?

Io preoccupatissima perché Matteo non risponde dico a Tommaso

Io: I-io n-non lo so...

Tom: Mi accosto un attimo

Io: Matteo? Dove sei? Stai bene?

Matteo: Sono all'incrocio vicino casa- risponde debolmente

Io: Non ti muovere, arrivo subito- dico con ormai gli occhi carichi di lacrime di preoccupazione

*Fine chiamata con Hermanito*

Io: Tom... I-io non ho un buon presentimento...- dico abbassando la voce man mano a causa delle lacrime che sfociano dai miei occhi

Tommaso senza aspettare un secondo di più parte

Tom: Dov'è?

Io: All'incrocio davanti casa mia- dico con voce spezzata

Tom: Ho capito, Hey... Sta tranquilla- mi sussurra poggiandomi una mano sulla gamba

Io come risposta stringo le braccia intorno al busto di Tommaso cercando di calmarmi...

Sfrecciamo per le stradine del mio quartiere preoccupatissimi e con mille pensieri per testa... Cos'è successo? Come? Chiara era con lui? Sta bene?

Tom: Questo dovrebbe essere il posto

Eccolo! – Urlo vedendo la figura di mio fratello che tenta di alzarsi da terra

Mi scaravento giù dal motorino e con ancora il casco in testa corro verso di lui

Io: O-oh mio D-dio...-dico fra i singhiozzi

Matteo: Sorellina...- mi chiama con poche forze

Gli prendo la testa e la poggio delicatamente sul giacchetto che indossava

Io: Aspettami qui fermo e non addormentarti per nessun motivo...

Lui come risposta annuisce, corro verso Tommaso che nel frattempo stava chiamando l'ambulanza.

Io: Tom, è ridotto davvero male... Io...- comincio piangendo, non riesco a finire la frase, non riesco a dire nulla di sensato, l'unica cosa che mi passa per la testa è stare vicino a Matteo e avvertire tutti.

Tom: Sto chiamando tutti, tranquilla...

Io: G-grazie... -Mi sorride mentre compone il numero di casa mia, preso dal mio cellulare.

Mi giro verso mio fratello, il mio cuore perde un battito quando vedo che è nella stessa posizione del mio sogno, la scena, le sensazioni, Matteo e le sue condizioni...Tutto combacia con quel misterioso e macabro sogno...

Io: Matteo! - lo sgrido riprendendomi dallo stato di trance iniziale- Cosa stai facendo, fermo- Mi affretto a prenderlo sotto le ascelle e a cercare di tirarlo su senza successo e così crollo in un pianto esasperato, sento una voce ovattata che mi dice di calmarmi, e vedo tra una lacrima e l'altra che Tommaso sta aiutando mio fratello.

Sono inutile, completamente inutile- Penso con la testa che scoppia...

Sono nel panico... Vorrei stare vicino al mio fratellino, ma non ce la faccio... Trovo un po' di forza e mi alzo, mi alzo velocemente, forse troppo...

Sento la testa girare, un fischio assordante, la vista che si offusca e un senso di vuoto all'altezza dello stomaco a causa del cedimento delle mie gambe e in un batter d'occhio mi ritrovo a terra, cadendo però, ho sbattuto la testa sull'asfalto di quell'incrocio, quel maledetto incrocio.

Tom: EVELINE – sento dire da Tommaso, prima del buio più totale...

È difficile da spiegare... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora