Quasi subito venni circondata da un sacco di gente. Non li riconobbi, forse perché ansimavo alla ricerca di aria e provavo a farmi strada tra loro per assicurarmi che Marcus e Wren stessero bene. Fui trasportata in una tenda prima di poterli raggiungere, ma fui sollevata nel vederli levitare proprio dietro di me.
La tenda era divisa in tante sezioni, e da quella vicino al mio letto sentivo delle voci basse. Quando mi sedetti, mi accorsi di quanto fossi stanca, e di quanto mi facesse male tutto. Abbassando lo sguardo sulle braccia, le vidi coperte di cenere e bruciature. La signora Paciock corse da me, porgendomi una pozione e un cambio d'abiti, perché quelli che avevo erano mezzi distrutti. Bevvi la pozione e subito sentii il dolore attenuarsi. Mi cambiai in fretta, poi la signora Paciock sollevò con cautela qualche ciocca dei miei capelli.
"Oh, sono messi davvero male," disse lei, facendo un verso di disapprovazione. "Sei caduta?" Annuii, troppo esausta per parlare. "Non preoccuparti, cara. Posso sistemarli," disse in tono gentile. "Ma si può fare dopo. Per ora stenditi."
Corse dietro al separé, ed io mi risedetti con cautela, soffrendo per le bruciature che strusciavano contro le lenzuola. Prima che riuscissi a stendermi, però, qualcuno si precipitò nella tenda.
"Astra!" Albus esclamò, correndo verso di me e avvolgendomi tra le braccia. Si allontanò subito quando sussultai, con occhi sgranati. "Scusa. Sei ferita..." Mi sfiorò gentilmente la guancia, appena sotto una scottatura che non sapevo di avere, mentre James e Colette entravano a loro volta. Un breve sguardo a noi, poi uno tra di loro, e andarono da Wren, che si muoveva debolmente.
"Sto bene, davvero," dissi, o meglio, provai a dire. Avevo la voce molto più roca di quanto pensassi. "La signora Paciock mi ha dato una pozione-" Dovetti interrompermi perché iniziai a tossire.
Le sopracciglia di Albus si corrucciarono per la preoccupazione. "Sicura di stare bene?" Chiese lui. Io annuii, e lui si sedette lentamente vicino a me. "Senti, Astra, mi dispiace davvero tanto. Per tutto. E' tutta colpa mia-"
"No, non è-"
"Invece sì, e avrei dovuto scusarmi subito." Sospirò. "Non avrei mai dovuto permettere ad una stupida cotta di distruggere la nostra amicizia. E' troppo importante per una cosa così ridicola."
Sbattei gli occhi. "Cosa?"
Albus ormai evitava il mio sguardo. "Già... Sapevo che ci saresti arrivata. Mi piacevi. Ma davvero, l'ho superata - completamente e inequivocabilmente - e voglio essere tuo amico. Di nuovo. Mi fa piacere che tu stia con Marcus. Sei felice. E non voglio rovinare tutto, perché so che l'ho fatto. Mi dispiace..."
Allora era vero. Lui era innamorato di me, ma ora non più. Devo dire che era un sollievo. Volevo indietro il mio migliore amico, ma non sapevo se avrei mai voluto spingermi oltre. Eravamo troppo vicini. E poi, in quel preciso momento c'era Marcus.
"Ero così preoccupato che tu potessi morire," Albus sussurrò dopo un minuto. Capii che stava trattenendo le lacrime. "T-Temevo che saresti morta, e l'ultima cosa che ti avrei detto sarebbe stato qualcosa di terribile. Non sarei mai riuscito a perdonarmi."
La pozione stava facendo il suo lavoro, quindi lo abbracciai stretto stretto. "Pensavi che ti avrei abbandonato così?" Sussurrai, cercando di non piangere a mia volta. "Ti chiedo scusa. Mi sei mancato così tanto."
"Anche tu mi sei mancata," Albus disse piano, ricambiando l'abbraccio. Rimanemmo così per un po'. Notai che Marcus e Wren si erano sbagliato. Marcus si accigliò verso di noi, confuso, quasi geloso, addirittura, ma sembrò cambiare idea subito. Bene. Se voleva essere geloso di Albus, poteva anche lasciarmi. Albus era il candidato meno probabile per un eventuale tradimento (cosa che non avrei fatto mai...). Comunque, non avrei certo rinunciato al mio migliore amico. Mai più.
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Champions - Star of Gryffindor libro 4 - TRADUZIONE ITALIANA
FanfictionDopo che Wren Predatel è stata trovata sola ad Hogsmeade dopo un tentativo di intrusione su larga scala ad Hogwarts, nessuno sa esattamente cosa fare con lei. Un processo viene messo su per decidere la sua sorte, ma ai due testimoni chiave non è nem...