Capitolo 25 - Tra le fiamme

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Quando Colette mi svegliò al mattino, fu tramite il lancio di una spazzola (che mi colpì allo stomaco) e mi disse che avevo dormito troppo e che avrei fatto tardi se non mi fossi sbrigata. Che bel modo di iniziare quello che potenzialmente poteva essere il mio ultimo giorno sulla Terra. Non ebbi nemmeno il tempo di fare colazione, ma tanto non ne avevo voglia. Il mio stomaco era così agitato che temevo di vomitare.

"Ricordati gli incantesimi," Colette disse mentre mi spingeva fuori. "AguamentiFumarenaris. Ricordi i movimenti della bacchetta?"

"Certo." Inspirai l'aria fredda, cercando di resistere alla nausea. Colette camminò con me fio al campo da Quidditch. Superammo una siepe, che ci bloccava la vista, e ci fermammo.

Colette sussurrò qualcosa in Francese che forse era una parolaccia, ma non ne ero sicura. Io rimasi imbambolata a fissare. Di fianco al campo da Quidditch era stato eretto durante la notte un enorme recinto. Sembrava una spaccatura nel mondo, da cui emergevano le fiamme dell'Inferno.

L'intera area era completamente incendiata. Vedevo salire ondate di calore che facevano tremolare gli alberi della Foresta Proibita, visibili dietro, come se fossero sott'acqua. Anche nel recinto c'erano un bel po' di alberi che andavano a fuoco, ma ero piuttosto sicura che prima non ci fossero, che fossero stati piazzati assieme al recinto. Attorno c'erano degli spalti, e Colette indicò una bolla protettiva quasi invisibile che li circondava. Ovviamente. Altrimenti, stare così vicino a quell'enorme incendio avrebbe sciolto la faccia a tutti, oltre che a me.

"Svelta, fammi vedere le scarpe," Colette disse a bassa voce, fissando la prova. Accigliandomi, alzai il piede, e lei borbottò un incantesimo.

"Che hai fatto?" Chiesi mentre lavorava sull'altra.

"Resistenza al calore. Non puoi permetterti che ti si sciolgano le suole delle scarpe mentre cammini."

"Oh. Giusto. Grazie."

C'era una grossa tenda proprio di fronte a noi. Colette mi accompagnò all'entrata, sussurrando alcuni incantesimi per aiutarmi contro il calore. L'unico che sentii bene era uno in grado di creare una corrente d'aria ghiacciata, Glacies Ventus, ma ne aveva elencati una trentina. Ero un po' troppo concentrata sull'inferno in terra davanti a me per ascoltare un libro d'incantesimi co le gambe.

Ci fermammo fuori alla tenda, fissando le fiamme in silenzio. Anche da così vicino, il calore delle fiamme non si sentiva. Forse c'era una sorta di incantesimo protettivo sull'intera zona.

"Ti prego, fai attenzione." Colette disse alla fine. "Non sarebbe bello se morissi qui. Albus piangerebbe per almeno un mese."

"Grazie, dissi arida. "Augurami buona fortuna."

"Non ti serve la fortuna. Sei fortissima da sola." Prima che potessi reagire in qualunque modo a questo complimento inaspettato, Colette si girò bruscamente e tornò al castello. La guardai camminare per qualche secondo, poi mi rivolsi di nuovo verso la tenda. Impiegai qualche secondo a farmi forza. Facendo un profondo respiro, entrai.

Gli altri campioni erano già presenti. Faith ed Étienne erano in un angolino, tenendosi per mano e parlottando a basa voce. Ogni tanto, guardavano l'uscita dalla tenda opposta a dove mi trovavo io. Kirsten stava parlando col professor Eide, che francamente sembrava più preoccupato di lei. Pouri e madame Maxime erano dall'altro lato ad ascoltare con espressione seria Felicity Eastchurch borbottare qualcosa. Rimasi sull'entrata per qualche attimo, sentendomi più sola che mai. Nessuno sembrò notare che ero entrata, quindi scivolai su una panca e mi sedetti, infreddolita all'improvviso. Tra poco non sarà un problema, pensai amaramente.

Dopo appena qualche minuto. sentii un suono di risate e di conversazioni. Non si avvicinò mai troppo, ma sentii dei passi silenziosi avvicinarsi. Il fuoco sembrò zittire l'intera scuola. Pensai brevemente ad Albus e Wren e Marcus, che non avevo visto perché Colette mi aveva messo fretta. Cosa avrebbero pensato, vedendo quell'inferno? All'improvviso ebbi una voglia immensa di cercare Albus e chiedergli scusa, anche se lui non voleva darle a me. Non volevo morire odiata dal mio migliore amico. Ma ormai era troppo tardi.

Champions - Star of Gryffindor libro 4 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora