Capitolo 37 - Calma prima della tempesta

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Teddy e Toire e zia Andromeda tornarono più tardi, e rimasero con me per quasi tutta la giornata. Victoire aveva ormai un bel pancione, e non l'avevo mai vista sorridere così tanto, anche se il suo umore era rovinato dal motivo per cui mi trovavo in infermeria. Mi dissero che entro poche settimane avrebbero scoperto se era un maschietto o una femminuccia. In qualche modo, tutto questo sembrava ancora più prezioso di quanto già non fosse.

Non volevo parlare di ciò che era successo alla Gringott. Sapevo che non avrebbero capito, e nonostante la loro presenza, io mi sentivo sola. Messa da parte. Separata da qualcosa di completamente ingiusto. Sentii che mi stavo lentamente chiudendo in me stessa, alzando muri che non esistevano più da anni, assieme ad alcuni di nuovi. Dovete capirmi, io non volevo farlo. Non volevo chiudermi. Non volevo affogare dentro me stessa. Ma avevo paura, e non ero capace di impedirlo.

A quanto sembrava, la mia famiglia aveva avuto un riassunto generico degli eventi dal signor Potter, e per fortuna non mi chiesero i dettagli. Tuttavia, parte di me quasi voleva che lo facessero. Volevo parlare, ma non lo feci. Volevo dire a qualcuno cosa era successo prima di chiudermi completamente, ma al tempo stesso volevo tenermi tutto dentro.

Teddy e Toire chiacchierarono di altri argomenti, provando (forse senza riuscirci) a distrarmi da tutto. Da loro seppi che Faith aveva vinto, anche se lei, Kirsten, ed Étienne avevano individuato tutti la Coppa Tremaghi entro trenta secondi gli uni dagli altri. Kirsten era stata squalificata dal torneo, non che avesse molto senso ormai. Era sotto processo, ma come aveva detto il signor Potter, probabilmente avrebbe avuto una pena molto leggera considerando la sua età e il fatto che era stata ingannata.

Due streghe erano state catturate durante il caos della notte precedente. Wren non aveva riconosciuto nessuna delle due, ma il fatto che avessero partecipato ad un attacco terroristico contro Hogwarts era abbastanza da condannarle ad Azkaban, anche se non avessero confessato nulla.

Quando il signor Weasley ed un gruppo di auror arrivarono alla Gringott, Stillens, Katreena, e gli Hellion erano spariti. La mia camera blindata era di nuovo sigillata, e il cadavere di un folletto fu trovato in un armadietto al piano di sopra. Non avevano avuto il tempo di pulire il sangue del drago massacrato, o di spostare il corpo di Pouri. Chiusi gli occhi, ma tutto ciò che vidi fu Pouri cadere a terra. Dopo quello, ebbi paura di chiudere gli occhi per più di un secondo.

Dopo qualche ora, la signora Paciock mi dichiarò adeguatamente guarita, ma dovevo stare attenta a non sforzare la spalla. Potevo andarmene. Non volevo stare mai più in quell'infermeria.

Mentre uscivamo dalle porte, zia Andromeda mi mise una mano sulla spalla buona. "Astra, manca solo una settimana alla fine delle lezioni. Se vuoi, possiamo tornare a casa. Nessuno potrà dirti nulla, tesoro."

Mi fermai, pensandoci per un attimo. Volevo tornare a casa? Evitare la scuola finché non avessi avuto tempo di fare mente locale? Sembrava la cosa più semplice. Ma ricordai cosa mi aveva detto il signor Potter. Aveva detto che ero forte. Le cose sarebbero cambiate, ed io dovevo essere pronta. Scappare da tutto e tutti non mi sembrava una cosa da forti. Scossi la testa. "Voglio restare. È solo una settimana."

Li percepii scambiarsi un'occhiata dietro di me, ma dopo un momento, zia Andromeda disse, "Va bene. Tu sai meglio di tutti cosa è meglio per te." Mi diede un rapido abbraccio. "I tuoi amici ti staranno aspettando fuori, quindi ti saluto adesso."

Li abbracciai, borbottando un saluto. Uscimmo dalle porte insieme, e quasi all'istante venni quasi buttata a terra da un abbraccio.

"Stai bene!" Albus urlò, schiacciandomi tra le sue braccia. Si allontanò altrettanto rapidamente, sgranando gli occhi. "Oh, accidenti, ti ho fatto male? Mi dispiace tantis-"

Champions - Star of Gryffindor libro 4 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora